In America va di moda la “Suspended pizza”, e sono tantissimi gli avventori che contribuiscono al suo successo.
Da Napoli, luogo in cui nacque la prassi del “Caffè sospeso”, la tendenza ha raggiunto anche il continente americano; precisamente Madison, città nel Wisconsin.
Per chi non so sapesse giova ricordare che il “caffè sospeso” è un’abitudine solidale che consiste nel lasciare pagato un caffè espresso al bar, a beneficio del successivo cliente; anche se sconosciuto.
L’usanza tradizionale ha dato spunto a iniziative simili in altri campi del consumo: ad esempio, nel settore della piccola distribuzione libraria, ha iniziato a prendere piede un’iniziativa che promuove un’analoga abitudine, quella del “libro sospeso”, in cui il frequentatore della libreria lascia dietro di sé un libro pagato, in base a un titolo da lui scelto.
L’iniziativa è partita nel 2010, per opera di due piccole librerie a Palermo e a Polla (nel Cilento).
Non poteva quindi mancare la “pizza sospesa”, anch’essa vecchia usanza napoletana ancora oggi adottata in molti locali.
Il meccanismo è identico: se ne consuma una ma si paga per due, offrendo la successiva ad un cliente a caso, o a chi non possa permettersi un pranzo.
Ad esportare questa consuetudine solidale è stato un pizzaiolo-chef napoletano, Salvatore Di Scala, proprietario del ristorante “Naples 15” a Madison, città nel Wisconsin.
“Puoi donare una Margherita a chi ne ha bisogno, pagandola a metà prezzo”, si legge sul sito ufficiale di “Naples 15”.
Bravo Salvatore!!
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