Bentornati cultori della pizza, voi che come me mangereste pizza a pranzo e cena e perché no anche calda a colazione, voi che come me la volete gustare in tutte le sue sfumature, le sue varianti e i suoi profumi, voi che come me la cercate ovunque anche all’estero, anche dove non la fanno… e riuscite sempre a trovarla, magari nascosta in una focaccia, magari trasformata in una schiacciatina, magari camuffata sotto uno strato di verdure o di nutella, ma ne basta un pezzettino per capire subito che è lei, è la pizza, è l’Italia anche all’estero, è la tradizione che attraversa il nostro stivale cambiando d’abito ma non di gusto!
E allora oggi ho deciso di portarvi con me a conoscere una pizza speciale, una pizza nata e cresciuta sotto al sole, fra le braccia calde dell’Etna e il colore azzurro del mare ma anche fra tradizione e storia, insomma la pizza siciliana: una pizza deliziosa che nella versione standard è un calzone fritto di pasta morbida ripieno di formaggio, acciughe e porcini, ma che in realtà cambia colori e sapori ogni volta che si cambia provincia.
E così a Catania, la vivace casa dell’Etna ma anche di Giovanni Verga che vi coinvolge da mattina a notte fonda fra via Etnea e Piazza del Duomo, è diffusissima la Scacciata: una pizza gustosa nata nel XVII secolo sulle tavole contadine ed oggi formata generalmente da un primo strato di impasto, formaggio tuma e acciughe, ma anche patate, salsiccia, broccoli, pomodoro, tuma e pepe nero se ci si sposta nelle campagne, e da un secondo strato di impasto che ricopre tutto il contenuto. La Scacciata è cotta al forno e gustata soprattutto durante il periodo natalizio e durante le varie feste invernali che si svolgono a Catania.
Se invece sull’isola del sole saliamo più a nord, allora d’obbligo è la sosta a Palermo, l’affascinante capoluogo siciliano caratterizzato da un magnifico centro storico fatto di antiche chiese, come la Chiesa Martorana o la Cattedrale, e belle piazze, come Piazza Pretoria, su cui si affacciano maestosi palazzi e da cui partono vicoli ricoperti di variopinti mercatini come quello della Vuccirìa che è il più antico della città.
Qui la pizza per eccellenza è lo sfinciuni, o sfincione, una focaccia dall’antichissima ricetta che è fatta di pane pizza, morbido e lievitato, ricoperto con una salsa di pomodoro, cipolla e caciocavallo, il tipico formaggio siciliano.
Spostiamoci a Messina, la città del mare stretto che dalle sue rive vede la Calabria e la sera poi vi coinvolge fino al suo bel centro storico con il Duomo e la Fontana di Orione: qui ci aspetta il tradizionale piduni, un piccolo calzone fritto o al forno a forma di mezza luna e condito con invidia riccia, formaggio tuma, acciughe e pomodoro, e la classica focaccia alla messinese solitamente cucinata in teglia con verdure, formaggio, pomodoro e acciughe.
A Siracusa, città ricca di storia, vi aspettano il parco Archeologico, con un bellissimo teatro greco, e Ortigia, un’isoletta agganciata alla città da un ponte che racchiude lo spettacolare centro storico vivace di giorno e illuminato di magia di notte fra stradine dove passeggiare scoprendo piazzette, chiese ed antichi palazzi. Qui a Siracusa, ma anche e soprattutto nella provincia, non perdetevi il pizzolo: una pizza tonda di 20 cm di diametro condita in superficie con olio, origano, pepe, parmigiano e sale e farcita con ingredienti salati, come salumi, formaggi o verdure, o dolci, come pistacchio, crema, cioccolato, ricotta o miele.
E allora non so a voi ma a me è già venuta fame, quindi non perdiamo tempo, la tradizione siciliana ci aspetta!
Ecco le indicazioni per organizzare il vostro viaggio in Sicilia:
Guida di viaggio della Sicilia
(Foto: Scacciata siciliana, foto di JuliaK)
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