Il vino rosso fa sempre buon sangue

Il vino rosso fa male alla salute?

Ma il vino fa male? A volte ci viene da pensare che alle spalle di simili insinuazioni ci sia qualche grande multinazionale che produce bevande da laboratorio. Perché chi afferma che il vino fa male o ha degli interessi da difendere o non sa quel che dice, oppure abusa dell’ignoranza di chi ascolta. Perché il vino è come l’aspirina: se avendo il mal di testa si assume un intero pacchetto di aspirine è facile finire all’altro mondo, ma se la dose è giusta passa il mal di testa e si torna in piena forma. Così è per il vino: uno o due bicchieri a pranzo e a cena aiutano la digestione (mentre l’acqua, durante i pasti, fa male, specie se fredda e comunque diluisce i succhi gastrici e rallenta la digestione). E in più, grazie a diverse sostanze contenute nel vino, e in particolare le sostanze tanniche dei vini rossi, si favorisce una corretta circolazione del sangue, aiutando le vene e le arterie a liberarsi dalle incrostazioni che si formano sulle loro pareti. Queste cose le abbiamo scritte già molti anni fa anche Perché gli studiosi lo affermano da diversi decenni. Gli scienziati che hanno studiato il rapporto fra il vino e la salute ci hanno più volte ricordato che questa bevanda ha un pH simile a quello presente nel nostro apparato digerente, ed ancora, grazie ad una moderata presenza alcolica, favorisce il mantenimento delle temperature interne, essenziali per una corretta digestione. E’ poi ampiamente risaputo che ingerire una bevanda fredda durante i pasti rallenta di molto e, in certi casi, addirittura blocca la digestione, con risultati chiaramente negativi.


Avevano dunque ragione i nostri vecchi quando consigliavano di bere un buon bicchiere di vino e lo mettevano addirittura nel brodo per arricchire il cibo e aiutare a stare bene in salute.
Resta chiaro che, come sempre, ci vuole moderazione e allora un paio di bicchieri, o anche uno solo se poi si deve andare a lavorare, è una misura sicuramente eccellente.
Ma quale vino?
La risposta ci pare semplice: si scelga sempre un vino sano, genuino, onesto e sicuro. Oggi una bottiglia di vino di tal genere costa, nel migliore dei casi, non meno di 4.000 lire, un po’ meno, ma molto poco, se acquistato dal produttore. Vini a prezzi inferiori sono in genere da evitare. E sempre consigliabile prendere vini di prestigio, prodotti da aziende conosciute e stimate oppure di produttori che si conoscono personalmente e risultano non solo seri ma in possesso di una moderna tecnologia produttiva. Perché delle due l’una: per ottenere un vino che dura nel tempo o ci vuole una attrezzatura efficiente (dalla pigiatrice, alle macchine refrigeratrici, ecc.) e ambienti termocontrollati oppure ci si deve avvalere di aiuti chimici. t vero che le aziende che ricorrono a questi espedienti sono sempre meno, ma credo resti confermato che il vino tecnologico è di gran lunga più sicuro e più sano e quindi più affidabile del vecchio vino “contadino”.
Ciascuno, a meno non viva in montagna, ha qualche ottimo vignaiolo vicino a casa ed è bene ricorrere ai vini della propria terra che si sposano quasi sempre perfettamente con i piatti della propria tradizione, come ben sanno gli esperti e in particolare i sommeliers, il cui mestiere consiste nel saper valutare la validità del vino e nell’abbinarlo in modo ottimale ai singoli piatti.
Desideriamo allora concludere invitando anche i pizzaioli ad offrire il vino ai loro clienti, così come molti offrono la birra. Perché il vino è più vario, più gustoso, più festoso e più gioioso, specie se frizzante o spumante, ricchi di bollicine. Forse che lo spumante è riservato soltanto ai momenti di festa? E gustare una bella pizza non è forse una vera festa? E allora cin cin, con un festoso calice di vino, secondo le più serie e belle tradizioni italiane, sapendo che un buon bicchiere di vino fa anche buon sangue!


da Pizza e Pasta 3/99 – di Gianluca Rorato

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