Dopo aver affrontato i primi due dei quattro punti fondamentali per soddisfare al meglio i clienti che usufruiranno dei vostri servizi, ovvero il locale e la qualità dei cibi serviti, questa volta ci occupiamo di un argomento davvero delicato, il prezzo nelle pizzerie.
I tempi stanno cambiando. Ormai è assodato che le persone stiano molto più attente a ciò che consumano, alla qualità dei cibi che ingeriscono, alla tipologia di alimentazione che hanno. Ma da un po’ di tempo è cambiato anche l’atteggiamento del consumatore nei confronti di ciò che è il prodotto da acquistare. In poche parole, la gente è molto più attenta a come spende i propri soldi, anche nelle pizzerie.
Da qualche anno è calato l’effetto ‘miracoloso’ della pubblicità, che non riesce più ad influenzare come prima i gusti della popolazione.
Ciò è accaduto principalmente perché chi acquista bada principalmente all’etichetta del prezzo – piuttosto che alla marca -, nello scegliere cosa prelevare dallo scaffale del supermercato. Un dato significativo, in questo senso, è la rinascita del mercato rionale, preferito sempre di più al centro commerciale. Per questo, se già sapevamo che il prezzo è fondamentale nell’orientare le scelte del consumatore, oggi abbiamo qualche conferma in più.
Allora, attenzione ai prezzi che fissate sul vostro menù. Il costo della vostra pizza dovrà sì comprendere le spese fisse che sostenete per mantenere il locale (dall’affitto alla luce, dal gas all’acquisto delle materie prime, e così via), ma dovrà essere soprattutto giusto.
In che senso? Nel senso che non dovrà avere un ricarico eccessivo, che dovrà avere un rapporto bilanciato con la qualità e che non dovrà costituire una spesa eccessiva per l’avventore.
Ciò non significa che una pizza non possa costare 12 euro. Il cliente, proprio perché è attento al rapporto qualità-prezzo, sa riconoscere (molto più di quel che si creda) se la spesa è stata buona. E riconoscervene il merito.
Redazione Pizza.it
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