La pizza è sempre amatissima e rimane un classico delle serate fuori casa, ma cresce il consumo in casa. Ormai il 58% della pizza, gli italiani la gustano tra le mura domestiche e non più in pizzeria. ( Fonte: Ansa – Assobirra)
La moda della pizza ‘fatta in casa‘ (Guarda il video per apprenderne i segreti) ha infatti conquistato quasi 14 milioni di pizzaioli fai-da-te, anche se la “pizza della pizzeria”, mangiata sul posto (42%) o ordinata e portata a casa (29%), resta sempre la più consumata (71%).
Da quanto emerge da una indagine Doxa commissionata da AssoBirra, il motivo è da ricercare dell’evoluzione tecnologica di strumenti (box per scooter, borse termiche) che rispetto a 20-30 anni fa ne conservano al meglio calore e croccantezza durante il trasporto a domicilio.
Stando al sondaggio, la pizzeria non è più il principale luogo del consumo: il 58% della pizza è gustata tra le mura domestiche.
In ogni caso, anche se la moda della pizza fatta in casa ha conquistato ormai molti italiani, la “pizza della pizzeria” resta sempre la più consumata (71%). E la margherita batte tutti, scelta dal 45% degli italiani. Oltre la metà degli italiani (57%), comunque, non è ‘fedele’ alla stessa pizza e ama cambiare.
L’indagina ha altresì evidenziato che un terzo degli italiani (36%) quando mangia la pizza sceglie la birra (la più gettonata è la media chiara alla spina e rigorosamente con schiuma per il 60% degli intervistati).
Pizza e birra, una proposta tanto amata – ricorda Assobirra – che nasce da circostanze particolari: “Negli anni Cinquanta – racconta Alberto Frausin, presidente di AssoBirra – le pizzerie non avevano la licenza per somministrare alcolici con una gradazione superiore a circa 8% vol.
Con vini e spiriti tagliati fuori, spazio dunque alle birre, che solo in rari casi superano quella gradazione. Questo connubio, tutto italiano, ha funzionato ala perfezione, permettendo alla birra, fino ad allora consumata soprattutto nei bar, di farsi conoscere e apprezzare come bevanda da pasto, per di più in abbinamento ad un peso massimo della nostra tradizione gastronomica“.
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