Dopo mesi di indagini, pedinamenti e intercettazioni, i forestali del Naf, il Nucleo agroalimentare e forestale, di Roma e del comando provinciale di Caserta, hanno ricostruito la rete di connivenze che potrebbe aver messo in serio dubbio la qualità stessa della mozzarella di bufala Dop.
Gli atti svelano che tecnici del Csqa avvisavano per tempo i titolari dei caseifici, e a volte anche gli allevatori, di una loro imminente visita al fine di “concordare la documentazione: l’analisi sul latte e i dati produttivi dell’azienda”.
Questo mette in ombra l’affidabilità del sistema e questo problema è stato più volte sollevato, anche a livello ministeriale, per individuare una soluzione che garantisca la terzietà e l’indipendenza delle certificazioni.
Il Test-Salvagente ( mensile dei Diritti, dei Consumi e delle Scelte) vi aiuterà a comprendere cosa sia veramente successo, continua a leggere qui l’esito dell’indagine >>>
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