Il rapporto tra un bambino ed il cibo è per sua natura conflittuale. La cosiddetta neofobia, ovvero il timore di assaggiare qualcosa di nuovo, a tavola è sempre esistita, così come l’avversione dei bambini verso certi alimenti, anche quelli più importanti per una crescita sana.
Ma se i bambini mangiano male, non è colpa delle pubblicità in tv, né dell’influenza dei gruppi di amici, a scuola o ai giardinetti. La responsabilità principale sembra essere quella dei genitori, che non educherebbero i propri figli ad una corretta alimentazione.
A raggiungere questo risultato è uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che, con il sostegno della Regione Lazio ha condotto un’indagine sulle abitudini alimentari delle famiglie della regione, arrivando alla conclusione che siano proprio i genitori a mal indirizzare i propri bambini.
Brutto segno, per un paese che gode di una cultura enogastronomica straordinaria, e che negli ultimi cinque anni ha visto crescere del 25% il numero degli obesi.
In attesa della pubblicazione dei dati ufficiali della ricerca, che saranno presentati martedì 13 maggio a Roma, giunge però una notizia decisamente positiva: uno studio dell’Università di Barcellona ha dimostrato che l’olio extravergine è fonte di protezione contro le malattie neurodegenerative.
Sembra infatti che i biofenoli contenuti nell’olio d’oliva siano utili a contrastare lo stress nelle cellule cerebrali, contrastando così quella malattie che, come il morbo di Alzheimer, sono provocate da una degenerazione dell’attività neuronale.
Redazione Pizza.it
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