Sono calabresi i Campioni «acrobati» della pizza del Campionato 2003
Assegnati i primi titoli al Campionato mondiale della pizza. L’altra sera al Poggio Diana il team «Bocale di Calabria» ha conquistato il titolo mondiale 2003 di squadra acrobatica. Il disco di pasta si è trasformato in «un’arma» per mirabili acrobazie, conquistando la giuria con esibizioni a tempo di musica ed abilità: i calabresi hanno battuto agguerrite compagini provenienti dalla Sicilia, Giappone, Stati Uniti, Liguria, Vicenza e Salerno. il team era composto da Giorgio Riggio, Paolo Coppola, Peppe Piscitello, Romeo Carmelo, Anna Passaniti, Salvatore Campolo, Rodrigo De Oliveira.
Il premio speciale «parmigiano reggiano» è stato assegnato a Roberto Cacchione di Fiumicino, già trionfatore per la pizza in teglia, mentre nel Campionato internazionale di pizza senza glutine è risultato vincitore Paolo Gridelli di Città Sant’Angelo.
Calori applausi del pubblico per due squadre di mini pizzaioli acrobatici, dai 3 ai 13 anni, provenienti dalla Liguria, che si esibiti fuori concorso. Ed anche ieri al Palasport, dove sono proseguite le gare di pizza classica ed in teglia, ancora protagonisti i bambini: grande curiosità ha riscosso la «pizza delle gemelline», portata all’attenzione della giuria dalle due gemelline Marta e Giorgia di Porto Cereso, insieme al papà Rocco Mega. Mentre Mauro Pastorello di Mortara ha presentato la sua pizza all’olio di germe di grano accompagnato dalle due figlie e dalla nipote, tutte future pizzaiole in erba.
Anche i prodotti tipici dell’Abruzzo trionfano al campionato mondiale della pizza che ha assegnato il titolo più ambito della manifestazione ossia «la pizza classica» a Teseo Tesei, di Chieti, che ha conquistato il gradino più alto del podio. La pizza «Guerriero di Capestrano» a base di ventricina, mozzarella, zafferano, broccoletti, pecorino, pomodorini, piccante ha conquistato i palati dei giurati.
Secondo posto invece per lo statunitense George Giove, di Staten Island, con la sua pizza «Pace», preparata con mozzarella, pancetta, zucchine, formaggio alle erbe francese. Anche per la «teglia» è stato un italiano a conquistare il gradino più alto: si tratta di Roberto Cacchione di Fiumicino, con la pizza «Fantasia di parmigiana» realizzata con mozzarella, melanzane, speck, parmigiano e porcini, mentre la «miglior presentazione 2003» se l’è aggiudicata Vincenzo Varlese di Canneto Pavese.
Per le gare di abilità: Maurizio Salgarella di Caorle, Venezia, è al primo posto con una pizza del diametro di 89,75 cm; per la «velocità» medaglia d’oro a Denis Silvestrini di Piavon di Oderzo (VE) con il tempo di 0′ 57”; infine per lo «stile libero acrobatico» è risultato vincitore Vincenzo Mansi di Salerno.
Il titolo di squadra acrobatica dell’anno è andato al Team Bocale di Calabria composto da Giorgio Riggio, Paolo Coppola, Peppe Piscitello, Romeo Carmelo, Anna Passaniti, Salvatore Campolo, Rodrigo De Oliveira Rodrigo.
Come da tradizione, l’ultimo giorno del campionato è stato infatti dedicato alle prove individuali di «free style», «velocità» e «pizza più larga». Sono stati sessantanove nel complesso i partecipanti a questa sessione. Gare tutte al maschile e con solo due rappresentanti del gentil sesso, la giapponese Hanamura Miuky e la spagnola Cristina Ortiz, che si sono cimentate nel disco di pasta più largo. «70-80-90» sono state in media le misure per le pizze più larghe: la pasta manovrata, allungata e fatta volteggiare dalle veloci mani dei pizzaioli, sotto gli occhi del pubblico, ha assunto dimensioni a dir poco gigantesche, ovviamente come recita il regolamento «senza neanche un forellino».
Cerimoniere dei volteggiatori, uno che di misure se ne intende veramente, il giudice di gara Graziano Bertuzzo, che è entrato nel Guinnes dei Primati arrivando durante una esibizione a Las Vegas ad un disco di pasta di 108 centimetri di diametro. Applauditissime le prove di Maurizio Salgarella, un veterano della specialità, che si è attestato sui 91 x 88,5 cm; Vladi Caraccioli (91×80) e Francesco Paisan (84×82).
Ugualmente impegnativa la prova di velocità in cui ciascun concorrente ha dovuto nel più breve tempo possibile (il tempo massimo era 5 minuti), stendere cinque impasti dal diametro di 30 centimetri l’uno, mentre le prove di free style, a tempo di musica, ha registrato un vero e proprio tifo da stadio.
Nel complesso la tre giorni del campionato mondiale della Pizza, è stato un grande successo, un momento di confronto ed incontro fra gli i pizzaioli e operatori del settore.
Angelica Siclari
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