"""x johnmup"""" ahi ahi ahi....
[La domanda è autoesplicativa]
johnmup perdonato!
198.54.202.195
..a meno che Johnmup sia il vecchio raptor pizzator reincarnato.. in quel caso... [35]
198.54.202.195
Forse ieri sera ho letto troppo ... che fosse troppo tardi e ad una certa ora dovevo andare a letto??? NON LO AVEVO VISTO, il cappello introduttivo, giuro. Chiedo venia a africabella ...
P.S. Il mio intento era di indicare un comportamento "puro", non intendevo comunque tirare orecchie od altro ... non è una questione di sto con questo o con quello ... nel caso quello sarebbe stato un comportamento errato... Ciao a tutti e di nuovo tante scuse ..
130.186.251.229
Chi sarebbe questo? No, sono Lorenzo da Modena ... un neo neo neo faidatè che ha iniziato con le tigelle, proseguito con focaccia e borlenghi ed ora punta a pane, pizza e pasta fatta in casa. Magari se riuscirò un giorno proverò anche con i cornetti, ma ... chissà!
Sei tosco, o sbaglio? Conosci i borlenghi? Li facciamo dopo l'abetone, nella zona di Pievepelago ... magari li fate anche lì, forse si chiamano ciacci e sono con farina di castagne? Ogni paese ha la sua storia, il suo credo e le sue favole in merito alle cose tipiche del posto ...
130.186.251.229
Dicci dicci... [17]
Ciacci, Borlenghi, Tigelle...
sono gradite citazioni, anche non supportate da HRS, anche provenienti direttamente dalla Tua spianatoia... anche in dialetto, poi mi faccio tradurre che ho parenti "Toschizzati"... [28]
Quell'altro non parlò mai così di cose buone, non lo sei di certo [16]...
Saluti e simpatia
Francesco
87.7.34.43
Sono tornato ora dalla settimana bianca.
Che dire, per ora ho sempre impastato a mano, iniziando col Bimby, poi saputo del martoriamento ho ricominciato ad impastare esclusivamente a mano.
Tigelle, o meglio, le crescentine: metà latte e metà acqua, diciamo un litro, un lievito di birra con un cucchiaino di zucchero e sciogliere assieme senza scaldare, impastare con farina tipo zero (non ho ancora esperienza di "w"...), farina quanto basta (lo sapete meglio voi). Deve venire un impasto morbido, fino a non attaccarsi quasi più al tagliere (non duro come la pasta all'uovo, non molle come quello della pizza, almeno credo, non vorrei dire un'eresia). Si aggiunge sale qb a piacimento per togliere l'insipido (bella la tecnica di aggiungere all'impasto finito acqua ben salata e farina sul tagliere mantenendo la consistenza dell'impasto fino ad arrivare alla salatura voluta). Si lascia riposare un'oretta, io la metto sotto una pentola di ferro ribaltata sul tagliere, ma accetto anche soluzioni diverse (non parlate di olio cosparso su terrina, non ci vuole nell'impasto). Si rompe l'impasto reimpastando, poi si lascia riposare un'altra oretta. Quando è gonfiata si cominciano a prendere pezzi di pasta e si tirano col mattarello, fino ad arrivare a mezzo centimetro di altezza. Si forma la crescentina tagliando la pasta con un bicchiere di media larghezza (7-8 cm, non un bicchiere stretto, non una scodella), si prende ogni disco di pasta e lo si pone sul tavolo a riposare, avendo l'accortezza di coprirlo sopra e sotto con una tovaglia. Quando la pasta è gonfiata di nuovo (diciamo 15-20 minuti), la si prende e la si cuoce sul fuoco fra due dischi di lamiera di larghezza 30 cm e spessore 4 mm, con saldati ai bordi due manici sempre in lamiera di lunghezza 50-60 cm (larghi 3-4 cm). Si girano le tigelle un paio di volte sul fuoco e quando sono un poco abbrustolite si servono. Si tagliano in due come un panino, ci si mette affettato, nutella o lardo con aglio e rosmarino ...
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Ora provo a farle con il LM...
Dicci pure le altre dai... così siamo proprio sicuri che sei proprio e soltanto l'unico, autentico ed originale JOHNMUP, Pizzettariuolo Scelto di Pizza.it!!! [8]
Saluti e simpatia
Francesco
87.13.148.136
Nei "ferri" migliori i manici non sono saldati bensi costituiscono un corpo unico con i "piatti".
Ciao, Zuc.
82.187.228.114
Vero, vero, ma trovare un artigiano che ti lavora le piastre in quel modo... io non l'ho trovato. E poi abitando ora in città, ho ceduto alla tentazione delle piastre elettriche in refrattario di FERRARI, più comode e veloci ... si, lo so, ma almeno è rimasto 'impasto a mano (arrivo a 4 kg di peso finale).
Una seconda cosa? E' poi l'ultima, lo gnocco non l'ho provato ancora.
I Borlenghi. Prendete un tegame, ci mettete acqua, diciamo 2 litri, aggiungete farina mescolando e sgrumando (uso il minipimer, ma li va bene, non c'è lievito e...), fino ad ottenere una soluzione liquida uniforme di consistenza pari ad acqua densa (più liquida della crema e del miele, ecco diciamo circa della consistenza del tuorlo crudo). Aggiungete sale quanto basta come se doveste salare un impasto normale.
Prendete le piastre di cui vi parlavo, con disco magari di 28 cm che è un poco più leggero e forse più adatto, mettetele sul fuoco a scaldare accoppiandole e girandole ogni tanto tenendole sempre in coppia (fate in modo che per ogni piastra la parte che ha preso il fuoco vada sempre sul fuoco, altrimenti è un macello).
A piastre calde apritele in modo che la parte che prende il fuoco sia appoggiata al piano cottura, ungete i due dischi con olio leggero da frittura (arachidi, girasole, assolutamente no oliva), io uso lo scottex ma la tradizione vorrebbe la patata unta di olio sulla forchetta, o meglio ancora la cotenna del prosciutto crudo da sola senza olio, ma che impestata alla cucina ...
Prendete la piastra più fredda, alzatela pari con un braccio con la parte unta ovviamente in alto, prendete un mestolo di impasto dal tegame con l'altro braccio, versatelo al centro della piastra, mollate il mestolo e con due mani inclinate su tutte le direzioni la piastra con un movimento direi planetario in modo che l'impasto possa coprire quasi per intero la piastra. Posate sul fuoco, aspettate una trentina di secondi che la pasta sopra perda il lucido (acqua) e chiudete con la seconda piastra (la faccia del disco che non aveva preso il fuoco e che era stata unta ovviamente andrà verso la pasta, quindi andrà rovesciata). Ora attendete un minuto, poi girate le piastre lasciandole accoppiate. Aspettate un altro minuto. Ora la piastra che sta sopra rimarrà sempre sopra. Aprite e guardate se è cotto o meno, se va girato afferrate la pasta e giratela. Quando è cotto (non si rosola, ma inizia ad essere croccante ai lati), togliete e condite da una parte spalmando con lardo, aglio e rosmarino (preparati in precedenza) e parmiggiano grattugiato, oppure nutella alla fine.
Ecco il borlengo, un connubbio fra acqua, farina e sale!!!
iL CIACCIO CREDO SIA UGUALE, differisce credo per l'uso di farina di castagne!
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Si, il neccio o ciaccio e' del tutto simile al borlengo (Sebbene vi sia chi utilizza (anche) latte nell'impasto) ma la consistenza che assume in cottura e' del tutto differente.
Il borlengo se non e' sottilissimo e' l'impasto e' della giusta consistenza tischia di risultare gommoso nella parte interna.
Ciao, Zuc.
82.187.228.114