Vietato entrare....x Ange
BERLINO – E’ solo una foto, quella che vedete a fianco, ma è significativa. Si tratta di un cartello esposto da coloro che gestiscono un ristorante a Berlino e fotografata da un turista. E significative sono le scritte: “Berlusconi-elettori non benvenuti” e “Niente cervello-niente servizio”. A giudicare da come sono scritte, sembrano opera di qualcuno di madrelingua tedesca.
Il punto non è tanto il cartello in sè, che può essere valutato anche come goliardico o una boutade. E’ ciò che rappresenta: la sfiducia e il disprezzo verso gli italiani che eleggono come capo del governo una persona del genere. Infatti non è un caso isolato: di recente, durante la sfilata dei carri allegorici del carnevale di Dussldorf è stato mostrato un carro dove un mafioso sodomizzava un Berlusconi felice; a Berlino un altro carro mostrava sempre Berlusconi che nuotava in un mare di tette. Il nostro è l’unico capo di governo che non viene mai associato ad alcuna attività legislativa, positiva o negativa che sia.
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Stavolta sono d'accordo con te viva il BUNGA BUNGA che figure di me.... [39] [39] [39] [39] [39]
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sono tornata da poco da Berlino, capitale della Germania dove i cani di grande taglia possono tranquillamente entrare nei negozi CON LE LORO ZAMPE, andare al ristorante, scorazzare liberamente per la città senza che nessuno li guardi mai male... da noi invece dobbiamo ringraziare se ci lasciano entrare CON IL CANE IN BRACCIO...
questo purtroppo è molto brutto, perchè come hai detto tu i nostri cani spesso sono più puliti della maggior parte delle persone e davvero più educati... comunque, nonostante da noi certe cose siano meglio che in altre regioni,perchè questo è vero, c'è anche da dire che c'è molto ancora da migliorare magari prendendo esempio da Austria, Germania,ecc...
ma forse più che nelle ordinanze della Regione dovrebbero migliorare le teste di molti NON proprietari di cani...
Questo la scritto elena nel facebook carissimo ange [28]
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Che volete che sia? il berlusca si e' monopolizzato tutto il viagra entrante in italia sino al 2020.
Az, speriamo lasci qualcosa anche per noi. altrimenti contessa manin per tutti. [26]
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Chi è Elena? [41] [41] [41]
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Contessa manin? UA UA UA UA UA [27] [27] [27] [27] [27] Mitico zio [41] [41] [41]
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I cani non hanno sempre vita facile e i loro padroni nemmeno. In molti negozi è consentito entrare con il proprio amico per fare shopping mentre in bar e ristoranti questo è quasi sempre vietato. A Varese gli esercenti si stanno mobilitando contro questa legge comunale, come riportato sul Quotidiano di Varese. Il problema è considerato sia da parte dei clienti che da parte dei gestori.
Per la maggior parte delle persone a spasso con il proprio cane, un simile divieto fa desistere ad entrare in un locale per via di un possibile rifiuto. Molti, poi, sono pronti a rinunciare al caffè per non dover lasciare fuori il cane incustodito. Per i gestori, invece, il problema si creerebbe in caso di segnalazione di chi i cani nei ristoranti o bar non li vede di buon occhio.
La ASL di competenza ha detto che l’ingresso ai cani è tassativamente vietato nelle cucine e nei laboratori, praticamente là dove il cibo viene conservato e preparato, mentre è di competenza del sindaco autorizzare l’accesso in sala. In Italia ci sono ristoranti e bar in cui i cani sono ammessi, ma ce ne sono molti altri in cui c’è il divieto all’ingresso....Se fai il bravo un giorno conoscerai elena [27]
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Ah!! non mi fai conoscere Elena?e allora sai cosa ti dico?TE SE PROPI UN BARBUN e non nel senso di cane fatti fare la traduzione da Erminio e ora ti saluto maledetto squalazzo che domani devo svegliarmi presto [41] [41] [41] [41]
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Elena? io conosco elena di troia, ma non ditelo al berlusca altrimenti non ci lascia neppure questa. [24]
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notte ange,non ho bisogno della traduzione ho vissuto a bergamo 10 anni [3] sogni d'oro e non da cane [26]
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In Italia il testimonial ideale potrebbe essere Alessadro Piperno, l'autore di Persecuzione, l'unico che ha avuto il coraggio di ammettere nel salotto buono di Daria Bignardi: «I bambini mi irritano anche ai ristoranti».
In Germania si sono portati avanti. Infatti gli annunci immobiliari promettono senza remore: «Neu für ältern ohne kinder», nuovo per adulti senza bambini. La tendenza si è già estesa a ristoranti, alberghi e caffè, gaiamente kinder verboten, dove cioè le piccole pesti (ma anche quelle angeliche) sono bandite. E non si tratta dell'evoluzione postmoderna di lontani divieti impronunciabili. Semplicemente di una ricerca del silenzio, della tranquillità.
Anche a voi è capitato di essere MAL VISTI nel ristorante dove eravate? Come avete reagito? Ma non la trovate una cosa estremamente discriminante? Come se in certi locali ci fosse scritto: "Ingresso vietato alle bionde... e ai calvi!!" ... [2]
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Ecco la differenza tra paesi più o meno civili.
Pochi giorni fa, mi trovavo in fila alla cassa di un supermercato. Mi accorgo che si è formato un capannello di persone attorno a un passeggino tenuto stretto da un’anziana signora. Mi avvicino al gruppetto, un po’ per vedere se occorre aiuto e un po’ per curiosità. La “nonna” sta apparentemente bene e dimostra una buona situazione neuronale perché discute, mediante un invidiabile eloquio, con una cassiera che fatica ad arginare un torrente di parole, espresso in modo civile quanto autoritario.
A questo punto non mi resta che dare un’occhiata all’oggetto del contendere. Tra panni e copertine, spunta un piccolo musetto con due orecchie pelose che sgrana gli occhi senza profferire verbo. D’altronde difficilmente avrebbe potuto prendere parte alla discussione, e non tanto per l’età, quanto perché più che abbaiare non gli sarebbe uscita parola alcuna dalla gola. Si trattava infatti di un minuscolo Yorkshire, straniero senza permesso di soggiorno in quel luogo dove, sulla porta d’entrata, abbondano i cartelli con una barra rossa sulla silhouette di un cane: “Io non posso entrare”.
Quando l’anziana esce, la raggiungo e scambio due parole. Si tratta di un’insegnante universitaria in pensione, che vive sola attanagliata dalle sue artrosi. Mi spiega: “Dove lo lascio il cane, quando vado a fare la spesa? Lo lego in strada al palo che sostiene il cartello del divieto di parcheggio? Sa, io ne approfitto per fargli fare i suoi bisognini (e mi mostra sacchetto e paletta) e fare la spesa in un’unica uscita. Ho due piani di scale da fare e le assicuro che, per le mie articolazioni, è un vero tormento. Cosa sosterrebbe a questi colossi della distribuzione mettere all’entrata pochi box sorvegliati, dove potere “parcheggiare” il proprio cane?”
Il problema dell’accettazione di animali domestici, all’interno di luoghi e mezzi pubblici, sale, ogni tanto, agli onori della cronaca magari quando c’è di mezzo una persona nota. Il recente episodio di Belle, il cane della mamma di Serena Grandi, rappresenta un esempio illuminante. Belle, un piccolo Carlino di 9 Kg, aveva un biglietto per viaggiare, accanto alla sua proprietaria, su un bus che partiva da Bologna e arrivava a Napoli. A Napoli ci è arrivata, morta purtroppo perché l’autista si è rifiutato di prendere il cane a bordo, se non stivato nel bagagliaio tra valige e zainetti, dove un colpo di calore ha messo fine alla sua vita e ha ferito gravemente la signora Faggioli in uno dei suoi più profondi affetti. Il bus era mezzo vuoto e dotato d’aria condizionata.
Posso capire che vi siano luoghi pubblici dove debba essere interdetta l’entrata per gli animali domestici, ma rimane incomprensibile, per un paese civile, questa sorta di atavico terrore nell’ospitare i cani in esercizi commerciali, ristoranti, alberghi, spiagge, taxi, bus, treni e aerei, anche quando gli animali sono bene educati, come i loro proprietari. In Germania, Austria, Svizzera, Francia, nessuno si scandalizza se un barboncino dormicchia sotto il tavolo del ristorante. Qui esce immediatamente il proprietario che farfuglia, quasi tarantolato, di malattie, pericoli e improbabili tragedie. Anche da questi comportamenti si nota la differenza tra paesi più o meno civili.
di Oscar Grazioli fonte: Tiscali Animali miacis
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Ma scusa ellini,forse non è vero che i bambini piangono?? e quando non piangono gridano??e quando non gridano corrono e rompono???
Non a tutti piacciono i bambini,e se uno vuole stare tranquillo a mangiare e giusto che non abbia bambini che rompono a fianco.
Io sono uno di quelli.
Ciao Bellini.
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non mi parlare di bambini che sono allergico [2]
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Berlino, Niesen Café, tra i bar più conosciuti e frequentati della capitale. Da qualche tempo ha esposto un cartello, «Vietato ai bambini». E tutti stanno lì, col dito puntato: telegiornali nazionali, partiti, genitori. Perché il Niesen Café è in Korsorer Strasse 13, è proprio a Prenzlauer Berg, quartiere pieno di carrozzine. In nessun quartiere, racconta Italia Oggi, nascerebbero tanti bebè come lì, forse in nessun altro posto della Germania, che in fatto di nascite è messa male quanto l'Italia, con un tasso dello 0,27 per mille. Klaus Schulte, gestore del Nielsen, giustifica così la sua scelta di non benvenuti: «I bambini li amiamo, ma a volte c'erano anche dieci carrozzine, e non si riusciva più a passare. Disturbano i clienti», con le mamme che cambiano i pannolini ai propri piccoli a un passo da chi sta sorseggiando in pace il suo cappuccio. In Italia, alcuni bar nella Costa Smeralda in Sardegna - Rubacuori di Flavio Briatore incluso - adottano lo stesso principio. Si è visto sbattere la porta in faccia quest'estate perfino il presentatore Rai Massimiliano Ossini. I suoi piccoli, sono rimasti senza aranciata sotto il sole che brucia. [26] [27]
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