Vera pizza made in Italy, Coldiretti rilancia il disciplinare....ne sapete niente???
vi invito a leggere l'articolo apparso oggi su Repubblica.it
1 SU 2 E' FATTA CON POMODORO CINESE
Vera pizza made in Italy, Coldiretti rilancia il disciplinare
di Monica Rubino
L'associazione degli agricoltori lancia un progetto per difendere la pizza napoletana dalle 'imitazioni' prodotte con ingredienti in gran parte provenienti dall'estero
Approfondimenti
La ricetta della pizza 'doc'
Pomodoro cinese, finta mozzarella proveniente dall'est Europa, olio di oliva tuinisino o addirittura olio di semi al posto dell'extravergine italiano, farina canadese o ucraina. Secondo la Coldiretti, almeno una pizza su due contiene, fra gli ingredienti principali, prodotti importati dall’estero senza alcuna indicazione per i consumatori, che credono di assaporare un piatto tipico della tradizione Made in Italy mentre viene loro servito un mix di grano, pomodoro, cagliate e condimenti provenienti da migliaia di chilometri di distanza.
E proprio per contrastare il rischio di vedere completamente snaturata una delle pietanze più amate dagli italiani, l'associazione degli agricoltori lancia un progetto per difendere la vera pizza, fatta con ingredienti made in Italy, dalle imitazioni. Una soluzione escogitata in attesa che l'Unione europea riconosca ufficialmente il disciplinare per la pizza napoletana Sgt (Specialità tradizionale garantita), che prevede, oltre agli imprescindibili pomodoro, mozzarella di bufala Dop o mozzarella Stg, olio extravergine d'oliva e origano, un diametro non superiore ai 35 centimetri, il bordo rialzato (cornicione) tra 1 e 2 centimetri e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile “a libretto”.
Ad assicurare la disponibilità e l’originalità degli ingredienti ci saranno le strutture economiche associate alla Coldiretti che aderiscono al progetto, come i Consorzi Agrari italiani, che hanno messo in rete i 36 milioni di quintali di cereali di cui dispongono, il Consorzio Interregionale Ortofrutticoli (Cio), che lavora circa un quarto del pomodoro coltivato in Italia, l’Unaprol - Consorzio Olivicolo italiano con il 60 per cento della produzione nazionale di olio e i caseifici cooperativi in grado di offrire mozzarella di bufala campana e fiordilatte.
ll costo degli ingredienti per la pizza firmata dagli agricoltori tra farina, lievito, pomodoro, mozzarella ed extravergine di qualità e origine garantita Made in Italy rimane abbondantemente sotto i due euro e non rende dunque necessario alcun ritocco dei listini in pizzeria che dipendono soprattutto da altri fattori (lavoro, affitti, ecc.). "A titolo di esempio - conclude la Coldiretti - sette grammi di olio extravergine italiano sulla pizza costano dieci centesimi all'esercente e danno il massimo per digeribilità, sapore e valori nutrizionali rispetto agli altri oli alimentari come colza, soia, mais, girasole e arachide".
In Italia ci sono 25mila pizzerie con 120 mila posti di lavoro e un fatturato di 5 miliardi di euro che è in crescita nonostante la crisi, come conferma una recente ricerca Doxa secondo la quale quando si tratta di scegliere qualcosa di "gustoso", per la pausa pranzo, il 29 per cento degli italiani predilige pasta, ma ben il 26 per cento pizza.
Il rischio - secondo la Coldiretti - è di perdere definitivamente lo storico legame con il territorio di provenienza della pizza che è nata a Napoli a metà del 1700 ed eretta per sempre a vessillo tricolore, con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro ed il verde del basilico, quando il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò la "pizza Margherita” alla regina di casa Savoia nel 1889. Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri.
"In Italia sono stati importati in un anno - spiega la Coldiretti - 500 milioni di chili di extravergine, 86 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 130 milioni di chili di concentrato di pomodoro (il 20 per cento di quello in scatola venduto nel nostro Paese) e 5 miliardi di chili di grano tenero".
(6 Maggio 2009)
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ciao Pino58,
proprio questa mattina avevamo pubblicato un articolo nel quale è messo in risalto il fatto che la Fipe ha contestato l'niziativa: leggi sotto.
https://www.pizza.it/articolo.asp?ID=538
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Alla FIPE Federazione Italiana Pubblici Esercizi non conviene appoggiare l'iniziativa Coldiretti su 100 pizzerie in Italia solo 10 "forse" riuscirebbero a soddisfare le richieste del disciplinare.. Giustificano dicendo:"non aggiungere altra confusione al consumatore" o meglio non diciamo ai consumatori che nella maggior parte degli esercizi gli rifilano una cosa che della Pizza ha solo il nome...
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