scuole alberghiere & corsi/scuole per pizzaioli
Buongiorno a tutti cari amici...
Ho una mia personale curiosita' da chiedere: qualcuno di voi ha esperienza di scuola alberghiera e se si, come viene considerata la pizza in un contesto di cucina tradizionale? Come un prodotto specifico che ha la sua storia e la sua cultura oppure come un semplice piatto mediterraneo? Si sta facendo qualcosa, a Vs. parere per evitare di far scivolare la pizza come piatto da fast food ( so che ci si sta battendo per ottenere il D.O.P. o qualche altra certificazione a livello europeo ) oppure siamo in balia dei mercati in cui il piu grande (spizzico o pizza hut, McDonald etc...) comanda e detta legge e il piccolo non ha possibilita' di sopravvivenza?
Inoltre ho letto qui nel forum che i corsi per pizzaioli "sfornano" (azzeccata come parola [27] ) decine e decine di nuovi pizzaioli ogni mese e la figura professionale viene cosi inflazionata (purtroppo). Io vi chiedo: che tipo di scuole sono queste? Sono corsi ufficialmente riconosciuti (non parlo di attestati, un pezzo di carta costa poco e si stampa in due minuti...) oppure il furbo di turno si inventa un corso di pizzaiolo a pagamento?
Vorrei saperne di piu da chi di pizza se ne intende, e poter partecipare alle Vs interessanti discussioni.
Un caro saluto a tutti, [41]
Marco [28]
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L argomento pizza nelle scuole alberghiere e considerato come pasta brisee, una preparazione di base per intenderci, non e valorizzate come dovrebbe.Per quanto riguarda i corsi e le scuole io ho partecipato nel 96 ad un corso, e devo dire che, a parte la professionalita degli istruttori, le scuole (soprattutto Pizza.it School grazie alla visibilità internazionale che offre il sito a chi cerca lavoro)forniscono contatti per sbocchi professionali, io grazie a loro ho potuto fare delle esperienze a barcellona,miami ecc pero ovviamente ti forniscono una solida base teorica,io gia facevo il pizzaiolo e dunque ero facilitato rispetto a gli altri.<br><font color=#FFFFCC>93.145.227.251</font>
anche io ho fatto il corso pizzaschool.it è un ottima base ti da quella dose di coraggio per "buttarti" dietro il banco .... ma il grosso lo impari sul campo.
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penso che la pizza,come il pane,sia una cosa che si insegna gomito a gomito come per tradizione.detto questo potrie anche accettare che si insegna in una scuola ufficiale come quella alberghiera o qualche buona scuola a livello nazionale!oltre questo diventa solo un bordello o un modo di fare soldi,come quello dei compionati o festival per pizza che ne nasce uno al giorno! [40]
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Dunque l'esperienza fatta con i corsi per pizzaiolo puo' essere considerata positiva (fossi in Italia mi iscriverei anch'io... [11] ) mentre la cucina tradizionale insegnata nelle scuole alberghiere risente di una "tradizione" troppo vecchia e obsoleta...possiamo dire cosi?
In piu' (questo e' un mio parere personale) non abbiamo mai avuto alcun supporto da parte degli amministratori pubblici, sia locali che nazionali,per sostenere la pizza anche in termini di turismo ed immagine, sia in Italia che all'estero.
Mai una regolamentazione, un investimento, un aiuto... [29]
C'e quasi da meravigliarsi di come la vera pizza ancora sopravviva,sotto un cumulo di prodotti surrogati, e lo dobbiamo solo a tutti i veri professionisti che ogni giorno si mettono al lavoro per continuare a tramandare nel tempo questa magnifica tradizione culinaria.
Sto imparando tanto da voi, e tanto avro' da imparare [32], cerco di mettere in pratica i consigli (vale piu' la pratica della grammatica, dice il proverbio) e di imparare dagli sbagli... sono alle prime armi come pizzaiolo, ma ho avuto sufficiente esperienza di impresa in altri settori e credo di poter dire la mia su come certe cose funzionino [28] .
Intanto grazie per le vostre risposte.
Un caro saluto
[41]
Marco
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-------------MESSAGGIO DALLA REDAZIONE---------- Nessun problema. Grazie<br><font color=#FFFFCC>93.145.248.37</font>
abracadabra di dove sei?
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Sono a Bamberg (Germania) da qualche mese. Di origine sono Veneto.
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Ciao Abracadabra,
secondo la mia opinione, la piu bella scuola e il forum pizza.it !!! [25] [25]
Non c'è un professore noioso e altiero, ci si va quando si desidera giorno o notte, ci si puo incontrare persone molto generose che danno senza chiedere, si ride, si impara tecnica e anche filosofia di vita legata alla propria identità italiana, e il più importante : si TRASMETTE PASSIONE.
Aggiungerei che come in una scuola c'e gente formidabile e altra meno ( ...l'importante e la cassa piena a fine serata.. [29] ..).
Bisogna avere molta molta pazienza e buona educazione, riconoscenza e buon spirito di deduzione, insomma una scuola un po particolare ma visto la mia posizione lontana e l'unica che mi posso permettere ma non la scambierei per nessun altra !!!!!!!
Grazie amici maestri !!!!
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202.3.250.251
la pizza è la pizza su questo non ce dubbio .
Con molta franchezza la mia battaglia è quella di tirare fuori dal ristorante il settore pizza.
Li dove cè ristorante e pizzeria : la pizzeria il pizzaiolo, tutto cio che gira attorno a una S.Pizza non è considerato come si dovrebbe .
la pizzeria viene trascurata nella maggiore dei casi ,perchè non prodotto di punta del locale.
Qui iniziano i problemi del pizzaiolo e del settore,(stipendi non adeguati,speso materia prima scadente,poche referenze e la pizza se la vendo e bene altrimenti l'importante e fare pieno e vendere altro).
Il pizzaiolo diventa la figura meno importante del posto,al momento in cui non si fanno pizze prende schiaffi morali e battute poco piacevoli e tanto altro.
La pizza la si deve toglire tirar fuori dall'ambiente (ristorante e pizzeria ) , dobbiamo seperarci al fine di mantenere alta la ns professione.
Non possiamo convivere li dove sono insieme , e la maggiorparte dei ristoratori è incompetente e viene da altri settori.
La pizza rimane un prodoto di eccelsa importanza e fattezza .
La pizza deve essere inserita in un ambito di grande professionalità : la pizzeria dovrebbe vendere solo pizza e fatta come si deve .
La pizza deve essere gustata sola e senza companatico ( antipasti e altro qualsivoglia prodoto).
La si puo senzaltro inserire in un fast food li dove la sola parola fast food non ha niente a che fare con il cibo americano.
Se parliamo di fast food italiano la pizza ci sta bene e ha tutti i diritti per starci alla grande e in prima fila.
la pizza senza servizio a tavola ( coperto ) puo costare pochisima ed è facile da gestire a linea e impasto gia pronto.
La politica del fast food consiste nel risparmiare sul servizio , nella produzione , e dare un buon prodotto a prezzo accettabile.
la si puo tenere in un fast food a patto che la si evidenzi e le si da la giusta riconoscenza e attenzione , cio che nella ristorazione tradizionale ha perso.
La mia battaglia è e sarà sempre ( dare la giusta immagine alla pizza In qualsiesi modo la si faccia e realizzi) .
la pizza e la pizza non si deve cambiare la sua cultura e immagine che in decenni ha guadagnato con fatica.
la pizza è un prodotto facile da produrre ( li dove cè l'esperienza e la volonta di imparare) ma mai la si deve sottovalutare (tutti la possono fare perche è un prodotto di m...da ) li e proprio li nasce la differenza
tra i pizzaioli e i cultori della pizza .
Nessuno puo imparare a fare la pizza , se non si è dediti al sacrificio sia di stare d'avnti ad un forno a 400 gradi e sia di amare qualcosa che un giorno ti fara sopravvivere se non ti fara fare migliardi.
Nessuna scuola alberghiera riuscira mai a darti o insegnarti un'arte quando si pensa solo ed esclusivamente a creare progetti nell'interno di essa per consumare i budget disponibili e far fare bella figura ai docenti.
Docenti che accettano di insegnare solo per portare soldi in piu a casa |||||
Nessuna scuola alberghiera riuscira a insegnarti l'arte del pizzaiolo se per legge (vedi ultima scuola alberhiera ) quando in un progetto o anno scolastico un buon e oltre il 50 % delle ore sono teoriche altrimenti il progetto non pasa al vaglio dei docenti che non capiscono un tubo di cosa stanno leggendo.
L'arte del pizzaiolo per il 90% deve esere pratica altrimenti (aspetta il tempo che passa per stendererne una di pizza )
non puoi considerare l'arte del pizzaiolo un'arte facile da insegnare .
Considerado cio che insegnano alle scuole di pizza sparse per il mondo io credo che benvengano loro almeno non dicono cazzate quando affermano che danno solo un'infarinatura al mestiere e poi dipende da te.
Questa e la mia idea sulla pizza e il come la si deve valutare e vendere , ma soprattutto aprezzare..
Peppe Lisi
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grazie peppe, credo, anzi sono sicuro che nessuno puo' darti torto.
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Innanzitutto grazie Peppe per il tuo intervento: ti conosco solo dai tuoi post ma per quel poco che so ti considero davvero uno dei maestri qui.
Io sono in gran parte d'accordo con quello che dici, in effetti il fenomeno che tu hai descritto minuziosamente e' sotto gli occhi di tutti: anche per questo avevo fatto questa domanda: bisognerebbe tenere vivo il dibarattito su determinate tematiche, anche se ci si sente a volte come dei Don Chiscotte che combattono contro i mulini a vento.
E stavolta i mulini non hanno niente a che vedere con la farina, ma sono le lunghe mani della burocrazia e delle amministrazioni, le grosse catene di fast food, gli inesperti che si improvvisano pizzaioli senza un briciolo di umilta', e chi piu ne ha piu' ne metta...
Sarebbe bello vedere la pizza e tutto cio' ad essa relativo (pizzaioli, locali, ricette, tradizioni storiche etc. etc. ) rivalutata nella sua vera dimensione e non sputtanata (si puo' dire? [13] )sia in Italia che all'estero.
Forse io non sarei cosi' radicale nel considerare in modo negativo i gestori nell'ambito della ristorazone, ma tu hai molta piu' esperienza di me e so che parli quindi per conoscenza diretta.
Io ho lavorato in locali dove la pizza era il piatto principale (300 pizze a serata nei weekend), ma c'era sempre anche una cucina per piatti freddi, antipasti, primi e qualche secondo... e il piu' delle volte c'era una collaborazione perfetta: credo che tutto dipenda dalla testa ( e dall'abilita') del titolare.
Credo si possa scrivere un libro grosso cosi' su questo argomento...
Un caro saluto a te e a tutti gli amici,
Marco
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