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Qualunquismo...

(@fabrizio-bellini)
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Un disperato qualunquismo
DITE LA VERITA' AL PAESE

Un disperato qualunquismo

Non vanno bene le cose per l'Italia. Prima che ce lo dicano le statistiche - comunicandoci per esempio un dato lugubre: che nel 2010 il reddito pro capite degli italiani sarà in termini reali inferiore a quello del 2000 - ce lo dice una sensazione che ormai sta dentro ciascuno di noi e ogni giorno si rafforza.

Basta che ci guardiamo intorno per scorgere un panorama sconfortante: abbiamo un sistema d'istruzione dal rendimento assai basso; una burocrazia sia centrale che locale pletorica e inefficientissima; una giustizia tardigrada e approssimativa; una delinquenza organizzata che altrove non ha eguali; le nostre grandi città, con le periferie tra le più brutte del mondo, sono largamente invivibili e quasi sempre prive di trasporti urbani moderni (metropolitane); la rete stradale e autostradale è largamente inadeguata e quella ferroviaria, appena ci si allontana dall'Alta velocità, è da Terzo mondo; la rete degli acquedotti è un colabrodo; il nostro paesaggio è sconvolto da frane e alluvioni rovinose ad ogni pioggia intensa, mentre musei, siti archeologici e biblioteche versano in condizioni semplicemente penose. Per finire, tutto ciò che è pubblico, dai concorsi agli appalti, è preda di una corruzione capillare e indomabile. C'è poi la nostra condizione economica: abbiamo contemporaneamente le tasse e l'evasione fiscale fra le più alte d'Europa, mentre gli operai italiani ricevono salari ben più bassi della media dell'area-euro; il nostro sistema pensionistico è fra i più costosi d'Europa malgrado le numerose riforme già fatte e siamo strangolati da un debito pubblico il pagamento dei cui interessi c'impedisce d'intraprendere qualunque politica di sviluppo. Ancora: nessuno dall'estero viene a fare nuovi investimenti in Italia, ma gruppi stranieri mettono gli occhi (e sempre più spesso le mani) su quanto resta di meglio del nostro apparato economico-produttivo; nel frattempo il processo di deindustrializzazione non si arresta e la disoccupazione, specie giovanile, resta assai alta.

Nessuno di questi mali ha un'origine recente, lo sappiamo bene. Non paghiamo cioè per errori di oggi o di ieri: o almeno non solo per quelli. È piuttosto un intero passato, il nostro passato, che ci sta presentando il conto. Oggi cominciamo a capire, infatti, che qualche tempo fa - quando? nel '92-'93? un decennio dopo con l'adozione dell'euro? - si è chiuso un lungo capitolo della nostra storia. Nel quale siamo diventati sì una società moderna (qualunque cosa significhi questa parola), ma pagando prezzi sempre più elevati, accendendo ipoteche sempre più rischiose sul futuro, chiudendo gli occhi davanti ad ogni problema, rinviando ed eludendo. Prezzi, stratagemmi, rinvii, che negli Anni 70-80 hanno cominciato a trasformarsi in quel cappio al collo che oggi sta lentamente strangolando il Paese.

Lo sappiamo che le cose stanno così. Ce ne accorgiamo ogni giorno che l'Italia perde colpi, non ha alcuna idea di sé e del suo futuro. Ma ci limitiamo a pensarlo tra noi e noi, a confidarcelo nelle conversazioni private. Avvertiamo con chiarezza che avremmo bisogno di bilanci sinceri e impietosi fatti in pubblico, di un grande esame di coscienza, di poterci specchiare finalmente e collettivamente nella verità. Che ci servirebbero terapie radicali. Invece sulla scena italiana continua a non accadere nulla di tutto ciò.

Chi dovrebbe parlare resta in silenzio. Resta in silenzio il discorso pubblico della società italiana su se stessa, consegnato ad una miseria che diviene ogni giorno meno sopportabile. Ma soprattutto resta in silenzio la politica, divisa tra lo sciropposo ottimismo di Berlusconi, il suo patetico «ghe pensi mi» da un lato, e la vacuità dei suoi oppositori dall'altro. Bersani, La Russa, Bossi, Fini, Bondi, Vendola, Verdini, Di Pietro, Casini, e chi più ne ha più ne metta credono di parlare al Paese con le loro dichiarazioni, le loro interviste, i loro attacchi a questo o a quello, i loro progetti di alleanze, di controalleanze e di governi: non sanno che in realtà se ne stanno guadagnando solo un disprezzo crescente, ne stanno solo accrescendo la distanza dal loro traballante palcoscenico. Sempre più, infatti, la loro produzione quotidiana di parole suona eguale a se stessa: ripetitiva, irreale, ridicola. Mai una volta che uno di essi proponga al Paese una soluzione concreta per qualche problema concreto: chessò, come eliminare la spazzatura a Napoli, come attrarre investimenti esteri in Italia, come finire la Salerno-Reggio Calabria prima del 3000, come iniziare a risanare il debito pubblico. Mai: anche se a loro scusante va detto che nel solcare quotidianamente l'oceano del nulla sono aiutati da un sistema dell'informazione anch'esso perlopiù perduto dietro la chiacchiera, il «retroscena», il titolo orribilmente confidenziale su «Tonino» o «Gianfri», il mortifero articolo di «costume».

Nelle pagine e pagine dedicate dai giornali alla politica diventa sempre più difficile distinguere il vero dal falso, scorgere qualche spicchio di realtà tra i fumi dell'aria fritta. È così che alla fine siamo condannati a questo necessario, disperato, qualunquismo. Agli italiani non sta restando altro. Disperato perché frutto dell'attesa vana che finalmente da dove può e deve, cioè dalla politica, venga una parola di verità sul nostro oggi e sul nostro ieri. Una parola che non ci esorti - e a che cosa poi? A credere in un ennesimo partito, in un'ennesima combinazione governativa? - ma che ci sfidi: ricordandoci gli errori che abbiamo tutti commesso, i sacrifici che sono ora necessari, le speranze che ancora possiamo avere. Per l'Italia è forse iniziata una corsa contro il tempo, ma non è affatto sicuro che ce ne resti ancora molto.

Ernesto Galli della Loggia
30 dicembre 2010

93.244.248.33

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Topic starter Pubblicato : 30/12/2010 18:19
(@fabrizio-bellini)
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Domani non avró tempo,auguro oggi a tutti un Nuovo Anno migliore di questo 2010,di salute,felicitá e speriamo che in Italia le cose si sistemino.....Buon Anno  [42]  [41]
93.244.248.33

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Topic starter Pubblicato : 30/12/2010 18:21
(@erminio-schiavi-2)
Membro Registered

Ciao e buon anno caro. Domani sera sentiremo il discorso del presidente abbi fiducia ah ah. Io non torno più in Italia a lavorare spero, ma solo per vacanza, mi dispiace dirlo ma a lavora no
193.247.250.27

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Pubblicato : 30/12/2010 18:48
(@pinos58)
Membro Registered

BELLISSIMO ARTICOLO MI FA PIACRE CHE L'ABBIATE APPREZZATO !!!!!!!!!! E MI MERAVIGLIO CHE SIA STATO SCRITTO SUL CORRIERE DELLA SERA !!!!! FORSE SI STA SVEGLIANDO QUALCUNO IN ITALIA !!!  AUGURI PER UN 2011 PIENO DI SOLDI !!!!!!!!!!!! BUON LAVORO E BUONE MANGIATE !!!!!!!!!!!!
151.67.90.28

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Pubblicato : 30/12/2010 20:11
(@emanuele-limonta)
Membro Registered

Ciao Bellini, non ho voglia di leggere tutta la patafiata che hai scritto, tanto che in italia siamo nella cacca lo sappiamo benissimo, sopratutto noi che ci abitiamo e ci lavoriamo.....voglio invece contraccambiare i tuoi auguri. Ti auguro che il 2011 possa portarti tanta felicità, tanto lavoro, anche se lo so che non ti manca, e tanta salute. Con affetto Emanuele [41]
87.14.115.179

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Pubblicato : 30/12/2010 21:24
(@pinos58)
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EMANUELE .....SE LO AVESSI LETTO AVRESTI POTUTO NOTARE CHE NON L'HA SCRITTO BELLINI MA UN CERTO ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA NOTO STORICO ED AFFERMATO GIORNALISTA ITALIANO !!!! CHE , FORSE , FINALMENTE SI E' SVEGLIATO DAL TORPORE CHE LO HA ACCOMPAGNATO IN QUESTI ANNI DI FLEBILE CRITICA VERSO IL MONDO POLITICO ITALIANO NEL SUO COMPLESSO !!!!! IO TI CONSIGLIO DI DARCI  UN'OCCHIATA !!!
AUGURI ANCHE A TE !!!
151.67.90.28

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Pubblicato : 30/12/2010 22:11
(@emanuele-limonta)
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Si avevo visto visto che non lo ha scritto l'amico Bellini...l'ho anche letto ma non tutto...ciao pino auguroni anche a te
87.14.115.179

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Pubblicato : 30/12/2010 22:49
 ange
(@ange)
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Il solito chilometrico copia incolla ho fatto uno sforzo e l'ho letto e mi sono subito pentito niente di nuovo cose sapute e risapute se appena appena si ragiona con il propio cervello è propio questo il problema ci stanno sfacciatamente fottendo e cosa si sente ?l'operaio Fiat che dice è una fregatura ma io ci sto altrimenti faccio la fame.
Una volta i padroni avevano paura della reazione dei lavoratori ora ne ridono e dicono caro mio o ti mangi sta minestra o salti la finestra ma cosa pensano quelli che oggi per paura si inchinano a Marchionne che è finita qui?No miei cari questo è solo l'inizio seguira la riduzione oltre che dei diritti dello stipendio mi guardo in giro e vedo solo pecore belanti.
La mia speranza è nei giovani se non mollano ne vedremo delle belle cominciano a capire che se non si ribellano quando muore papino con la pensione sono fottuti.
Bellini è inutile che continui con sto scassamento di minchia(non metto manco più i puntini di censura)su quanto si sta male in Italia e quanto state bene in Germania il tuo scopo è avere manodopera specializzata a basso costo italiana in Germania si è capito da un pezzo  [40]  [42]  [42]  [42]  [42]  [42]
164.132.103.53

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Pubblicato : 30/12/2010 23:07
(@giuseppe-7)
Membro Registered

Ciao Ange, non credo che Bellini pensi di avere manodopera Italiana a basso costo in Germania, fosse cosi', l operaio se ne starebbe in Italia(basso x basso....).
Si dice anche: rospo per rospo me ne sto a casa mia, chi me lo fa fare cambiare donna?
Credo che i copia e incolla di Bellini siano ad accentuare la sua, e non solo, indignazione che si ha del nostro paese.
Magari con il pensiero: "az, se anche a casa mia(Italia) fosse cosi come dove sono adesso, non ci penserei due volte a rimpatriare".
Credo sia un problema comune di chi sta all estero con il rimpianto dell Italia bella che un giorno e' stata e che se non cambiera' dovra', con amarezza, rimanere fuori dalla sua patria.
Guarda, oggi ho fatto un pranzo con degli austriaci molto fidelizzati al mio locale e alla mia persona ed essendo degli"amici" si sono permessi di farmi domande tipo: "ma perche la tua nazione non va' avanti"? "Che succede"?
Ho risposto:" perche viviamo di sogni". Ho chiuso cosi' perche' non potevo veramente dire cio' che pensavo realmente, cioe:" perche' siamo una massa di cog....i", (io lo sono stato per primo) che non pensano altro a che vivere alla giornata senza guardare il futuro.
Sbagli se ne fanno sempre e d ovunque, pero' sempre si ripara.
Quello che vorrei far capire e che l italiano medio non vuole, anche potendo, rimediare agli sbagli del passato. Il perche' e' semplice: paraocchi voluti, limitazione di pensiero e poca umilta'. Nessuno vuole fare un passo in dietro,tutti siamo ricchi di beni da pagare senza avere la consapevolezza che erano beni che non potevamo permetterci.
La tua speranza nei giovani e' anche la mia, se poi ai giovani si unissero tutte le classi operaie(senza sindacati al seguito)vedresti qualcosa di piu'.
Oggi in Italia non esiste politica, ma solo una massa di pseudo mungitori di soldi altrui, sono come le sanguisughe, vogliono tutto e anche di piu'.
Non c'e altra via di scelta: un blocco totale e subito dopo un riinizio con tanta, ma tanta umilta' con gente nuova con le palle. Altrimenti nada.
Desculpa. un abbraccio e un felice anno nuovo a tutti.
[31]
62.47.8.174

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Pubblicato : 31/12/2010 00:07
(@erminio-schiavi-2)
Membro Registered

buon anno caro [42]  [41]
85.5.100.55

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Pubblicato : 31/12/2010 00:22
 ange
(@ange)
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Buon anno anche a voi zio condivido la tua analisi la colpa è solo nostra che continuiamo a sopportare sto branco di magnoni e non ci ribelliamo ma sta arrivando il tempo il cerchio si stringe noi con la ristorazione siamo i primi a soffrirne.
I giovani saranno costretti a ribellarsi altrimenti non avranno futuro oramai glielo hanno fatto capire in tutte le salse niente studio niente lavoro niente salario solo precarietà a tutti i livelli mi sembra un pò troppo stanno esagerando sti buffoni puttanieri parolai.
W L'Italia e Buon anno a tutti [42]  [42]  [42]  [42]
151.82.63.100

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Pubblicato : 31/12/2010 00:37
(@fabrizio-bellini)
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Bravo Zio,solo tu puoi capire come  ci sentiamo noi italiani all'estero quando si parla male della nostra terra,difatti hai scritto esattamente il mio pensiero [28] Ange non sa...pensa che noi ci godiamo sapere che le cose vanno male in italia [29] e nooo caro ange,per noi é una goduria quando si parla bene dell'italia qui all'estero,almeno ad avere quella soddisfazione di direma ahime dobbiamo sorbirci tutti i giorni ció che scrivono i giornali tedeschi dei nostri bei politici  [43] come ad esempio per natale sentivo alla radio dire e giú a ridere...ehhh si ange,sta tranquillo,che di professionisti ne arrivano sempre di piú oramai [4] cmq un carissimo Buon Anno anche a te [41]
93.244.248.33

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Topic starter Pubblicato : 31/12/2010 01:48
 ange
(@ange)
Membro Registered

Buon anno anche a te da quello che scrivi sembra invece che godi propio certo i professionisti arrivano ma per la disperazione e per paghe sempre più basse in Germania o ti mangi la minestra o salti la finestra.
Io se dovessi emigrare mai verrei in Germania le paghe sono troppo basse noi italiani in altri paesi veniamo considerati e pagati molto meglio [31]  [31]  [31]  [31]
151.80.18.155

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Pubblicato : 31/12/2010 22:40
(@africabella)
Membro Registered

non son d'accordo, l'italia puo' cambiare quanto vuole, ma io non ci torno, non tutti han lasciato l'italia per disperazione, c'e' pure chi come me non ha mai creduto alla favola che l'italia sia il posto piu' bello del mondo.
196.210.225.147

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Pubblicato : 31/12/2010 23:02
(@giuseppe-7)
Membro Registered

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62.47.20.231

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Pubblicato : 01/01/2011 01:28
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