Pizzerie in Cina (3)
Salve.
Pensavo di poter rispondere prima, ma a volte internet in Cina e' soggetto a blocchi improvvisi. Oggi la situazione e' tornata normale.
Allora, un po' di risposte.
Non sarebbe logico che io raccontassi i fatti miei su un forum, ma giusto per non lasciare dubbi spieghero' qualcosa.
Sono venuto in Cina a settembre dell'anno scorso per seguire un progetto riguardante la stampa e distribuzione di album di figurine e per la possibilita' di portare una importante mostra di fossili in Italia. La persona, italiana ma da molto tempo in Cina, che mi doveva affiancare (e che e' stato da me pagato...) in queste iniziative si e' rivelato un truffatore. Ho lasciato la citta' dove risiede questo signore e mi sono trasferito a Pechino per qualche mese. Ho avuto modo di conoscere degli imprenditori cinesi che hanno mostrato interesse ad avviare delle societa' in collaborazione con aziende italiane nel settore del vino e del caffe'. Ora sto seguendo questi due progetti. La scorsa settimana un imprenditore del settore vinicolo e' venuto a Pechino per incontrarsi con i responsabili di una societa' cinese leader in Cina del settore degli alimenti dietetici (piu' di 800 negozi in tutta la Cina) e se riescono a trovare un accordo sulle cifre da investire, si aprira' entro fine anno uno swowroom a Pechino, con distribuzione del vino in alberghi, ristoranti, grande distribuzione.
Il mio spostarmi in settori diversi e' legato alla contingenza. Se partivano i progetti di figurine e mostra di fossili ora non sarei a scrivere su questo forum e la pizza sarebbe per me un alimento che mangio con estremo piacere. I casi della vita ti portano a prendere strade diverse alle quali non avresti pensato.
Chiarito questo, passiamo al discorso della PIZZA.
1) Dato per assodato che esiste un mercato potenziale importante per la diffusione della pizza in Cina, mi sono messo a disposizione in caso qualcuno volesse organizzare un progetto commerciale, basato sui giusti tempi e basi concrete. Non deve essere un'avventura.
2) Non ho detto di aprire in grandi citta' (Pechino, Shanghai...) dove i costi sarebbero alti, ma in una media citta' cinese che fa comunque 7 milioni di abitanti.
3) In questa citta' ho conoscenze importanti che potrebbero agevolare l'apertura ed essere un bella carta da giocare per il successo dell'iniziativa, aprendo magari poi altri punti nella stessa citta' o in altre citta'.
4) Sarebbe per me un piacere poter collaborare con il possibile investitore nei modi che si potrebbero concordare.
Insomma, quello che sto cercando e' una persona dalla mente aperta, concreta, con quel briciolo di sana pazzia imprenditoriale con la quale dialogare e vedere insieme se si puo' fare qualcosa, sapendo che non necessartiamente, se non ci sono le condizioni, il progetto verra' concluso.
Su queste basi, come detto piu' volte, sono a disposizione di chi volesse contattarmi.
Faccio un copi/incolla di un articolo dell'Espresso del 2008. In due anni il mercato della pizzaa in Cina e' ancora cresciuto e gli italiani sono sempre alla finestra.
Nel succulento mercato della pizza in Cina, Papa John's, il terzo produttore mondiale di pizza, sta dando battagli a tutto campo per recuperare il gap con il suo primo competitor: Pizza Hut, aprendo il suo ristorante piu' grande nel mondo, a Guanzhou.
Il nuovo locale, che si trova al Gradview Mall, dispone di 550 metri quadrati con 220 posti.
Secondo le informazioni di Papa John's, 120 nuovi ristoranti saranno aperti in Cina nel 2008. La prima pizzeria Papa John's e' stata aperta in Cina nel 2006, e attualmente conta una catena di 100 pizzerie in franchising in 15 citta' cinesi. Nel mondo, la societa' conta 3200 pizzerie, ma il 20% dei propri ricavi deriva gia' dal mercato cinese.
Un mercato nel quale gli italiani, inventori della pizza, sono del tutto assenti in forma organizzata. Almeno abbiamo la soddisfazione di vedere scritto sui muri di Pizza Hut: "Non abbamo inventato la pizza, ma l'abbiamo migliorata". Succedera' che tra un po' anche i bambini cinesi che verranno a visitare l' Italia (oltre a quelli americani che gia' ci vengono) chiederanno: "Mamma, come si dice pizza in italiano"?
Un cordiale saluto.
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non rispondo in merito al tuo progetto,che spero tu possa realizzare.Devo dire però che il tuo post ha scatenato in me molte riflessioni.
Il fatto che le pizzerie americane abbiano un gran numero di posti non significa che facciano la migliore pizza,anzi.
In Italia la stragrande maggioranza degli esercizi che offrono qualità nella ristorazione si assestano su una determinata dimensione che poi cercano di non modificare per non tradire gli standard qualitativi.
E ci riescono,considerato che la cucina italiana è nota proprio per la sua qualità.
I modelli americani sono tutti accattivanti ma dovremmo cominciare a capire anche che alla lunga son perdenti.(se questa crisi ci ha insegnato qualcosa)
La tua idea non credo possa interessare un pizzaiolo.
Dovrebbe interessare un imprenditore e se l'idea è giusta non credo che il successo dipenda dal fatto che il pizzaiolo sia socio.
Perchè dovresti fare una società con un pizzaiolo se puoi assumerlo?
E poi non hai spiegato quale sia il tuo ruolo,perchè parli di investitore su un sito di pizzaioli.Che significa?Che lo vuoi pizzaiolo e che ci metta anche i soldi?
La Cina comincia davvero ad essere vicina,pensa che mia figlia vive e studia in Cina,che qualcuno ha la moglie cinese,ecc ec.Insomma non è più un 'occasione irripetibile avere un amico in Cina,perchè anche senza si può fare di tutto.
Il mio post non è polemico,magari tradisce un po' di disappunto e te ne spiego le ragioni.
Tu dici che hai amici alla Camera di Commercio e che per questo saresti avvantaggiato in certe operazioni.Questo è un mondo vecchio,che la gente non vuole più.Secondo me stai offendendo anche la Cina,lasciando credere che ci sia bisogno di conoscenze per operare lì.E comunque è l'alibi con cui da secoli c'è qualcuno che mangia sulle spalle di chi lavora.
Non prenderla come una critica,ma come occasione per spiegare meglio le tue intenzioni. [41]
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Salve provo a fare delle piccole riflessioni personali :
Giusto pensare ad aprire dei punti vendita in citta' di fascia diversa, non Shanghai, Pechino o Hong Kong ( anche se quest'ultima offre potenzialita' diverse)
Immagino che l'investimento non possa essere di 30/40 mila euro ( mi permetto di dire irrisorio per i costi della Cina ) nel senso che le persone , se queste possono essere considerate come delle quote, dovrebbero essere davvero molte.
Giusto avere delle conoscienze in Cina senza delle quali i tempi e la burocrazia diventa un enorme ostacolo, ma queste costano e, piu' e' appetibile il business e piu' sale il prezzo .
Una curiosita' : come mai con tanti industriali validi ( non parlo in termini di soldi ) sin'ora non c'e' alcuna catena Italiana in Cina?
Le bakery famose sono taiwanesi e francesi. I coffee shops sono prevalentemente taiwanesi, americani . L'unico con qualche origine italiana mi pare sia Costa caffe ( mi corregga se sbaglio poiche' non ho fatto ricerche in merito ) che oltretutto ha molti punti vendita in Shanghai.
C'e' poi una catena : bricco caffe' i cui titolari dovrebbero essere gli stessi che hanno l'aereoporto di treviso e Venezia e di alcuni punti vendita sulle autostrade Italiane e questi propongono un food che forse potrebbe avvicinarsi a quello da Lei illustrato nel Suo business pero' hanno un andamento non proprio costante mi pare .
Scusate sto parlando un po' a ruota libera ma mi viene in mente un particolare: senza svelare strategie commerciali , cercando di parlare in generale : come pensa di affermarsi sul territorio cinese con queste catene? Parlando da profano mi pare che l'aspetto commerciale sia l'ostacolo piu' impegnativo. Il mercato cinese sembra quasi fatto per i cinesi e questo sembra davvero arduo da bypassare.
Cordiali saluti
Seve
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Concordo pienemente con Lucdira57 su quanto detto e scritto [41]
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Sig Centoviaggi..
Mi permetta di farle una domande.
Non me ne voglia se approfitto per darle anche qualche suggerimento.
E' noto il mio lavoro eventualmente se volesse saperne di piu , con immenso piacere a
peppelisi@libero.it
oppure facebook ( giuseppe lisi )
Altri dati sono presenti su facebook.
Allora :
Quale è la sua figura ( professionale ) in questa operazione e quanto durerà dal momento in cui si parte .
Visto le sue conoscenze in Cina e i contatti con diversi imprenditori cinesi, perchè non trova il modo di fare investire ai Cinesi e chiede la consulenza di noi pizzaioli .( italiani)
Le do un dato:
A Bologna i cinesi comprano di tutto:( in contanti) bar, pizzerie, boutique, ecc ecc.
La cosa piu incredibile è , che comprano locali già avviati centralissimi e gestiti per lungo tempo da italiani.
I cinesi i soldi ce li hanno , provi a capire se serve loro consulenza invece che investitori.
Cosi facendo lei come consulente , direi abbastanza adentrato centro due obiettivi fondamentali.
1... prende ed ottiene attraverso i suoi contatti l'esclusiva della consulenza in sede dell'attività , come consulente specifico del settore garantendo al suo cliente i rapporti con gli esperti in italia visto che è un italiano.
2.. Una volta formata la brigata dei consulenti lei potrà recepire (come impresa o consulente) parcelle ben piu onerose considerando che le attivita di questo settore ( pizza ) hanno bisogno per natura di formare il personale alla vendita e alla produzione .
Sia per conoscere nuovi prodotti e sia per migliorie nel tempo al fine di non esere battuti o attaccati dalla concorrenza.
la sua consulenza potrebbe essere limitata solo alla ricerca del personale italiano (aziende o singoli) con certezza di riuscita considerando la grande professionalità degli operatori della pizza e della ristorazione commerciale.(italiana ).
Il solo contatto , oppure una sorta di agenzia interinale .
Tanto si potrebbe fare in questo settore , non pensi alle grande aziende che vivono e vegetano tipo ( pizza haut , spizzico. mc.donald,e chicchesia .
Non consideri queste aziende ,non perche hanno poco valore , in senso commerciale o di organizzazione generale.
Pensi a guidare il suo cliente e ad essee il solo che puo dagli l'artigianalità del prodotto e la differenza che le grandi non daranno mai.
Le consiglio di riflettere su questa mia guerra di causa.
Non parti dal presupposto che essendo grandi o fare cio che fanno i grandi porti pane certo.
Spesso si verifica che il piccolo ( li dove il mercato non è saturo ma soprattutto li dove il mercato e saturo di prodotti industriali ) abbia la meglio .
E mi creda fare la lotta ai grandi e molto piu facile che farla ai piccoli li dove vive la passione e la forte e sentita professionalita dell'individo che ci lavora o investe.
Qualche giorno fa una persona mi ha chiesto : Vorrei aprire un'attività
di ristorazione commerciale che sia diversa dalle solite .
Ho un locale disponibile , però è vicino ad un pub da 500 posti , una grande pizzeria, ed un M.C Donald grande da paura .
cosa pensi se mi ci metto in mezzo muoio subito oppure ho qualche speranza di sopravvivere .
La mia risposta è stata : apri pure tanto se fai determinati prodotti diversi ma soprattutto dai la differenza non dico che li freghi ma comunque li prendi tantisimo.
In poche parole Sig Centoviaggi: non faccia iferimento a grose strutture ,pensi a tanti piccoli che danno un prodotto artigianale e nello stesso tempo a prezzi uguali e vedra che i Mc . Donald della situazione in CINA avranno vita dura.
Ma soprattutto non porti soldi in Cina , porti la ns pofessionalità.
Si puo anche essere imprenditori di servizi.--Non crede ???
La saluto
Peppe Lisi
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grande come sempre i miei complimenti . con stima erminio [8]
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grande come sempre beppe !!
dei cinesi basta vedere quelli con la bici ,, da li capisci come lavorano!!
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Innanzi tutto un grazie per il contributo costruttivo dato alla discussione. Passo ora fare qualche precisazione.
Il progetto commerciale che ho delineato non ha l'obiettivo di scalzare nel giro di qualche anno i colossi della pizza, Mr.Pizza, PizzaHut..., dalla Cina. Per questo ci vorrebbe davvero un grande investimento da parte di un colosso della ristorazione italiana.
La riflessione su un possibile PROGETTO PIZZA e' cresciuta con il tempo vedendo alcune situazioni e sapendo di poter contare su possibili facilitazioni logistiche.
Se IO in questo momento avessi SOLDI, COMPETENZA e SPIRITO DI AVVENTURA, mi piacerebbe aprire in questa localita' dove ho conoscenze, una PIZZERIA al TAGLIO dove si puo' prendere il trancio di pizza e andarsene o sedersi con gli amici a mangiarla ad un tavolino.
Non e' un locale da centinaia di posti; e' un locale semplice, giovane, allegro, simpatico, colorato dove avvicinarsi alla degustazione della VERA PIZZA ITALIANA e attraverso questo prodotto avere un contatto con tutto quello che e' italiano e che tanto piace ai cinesi; magari mettendo dei televisori con le immagini della FERRARI, di VALENTINO ROSSI, delle CITTA' d'ARTE, delle nostre FIRME DI MODA. Insomma, tu ragazzo giovane cinese, o famiglia o giovane manager rampante, entri in questo locale e ti fai un bagno di italianita', osservando magari il pizzaiolo che si esibisce nel far volteggiare la pizza.
Se il locale funziona, abbiamo un modello che si puo' duplicare. Certo ci vorra' del tempo per mettere a punto questo modello, ma dato che non vi e' l'ansia di dover aprire 100 locali in un anno o di rompere le costole ai grandi della pizza, ci si puo' prendere del tempo.
Ma per far questo ci vogliono delle persone che abbiano un DNA ITALIANO non cinese. Per questo anche se ci fossero dei cinesi con i soldi non riuscirebbero ad entrare in certe filosofie di pensiero che hanno fatto il successo all'estero di aziende italiane innovative.
Il mio progetto, quindi, parte da UNO. Puo' anche rimanere UNO con un locale dove l'investitore pizzaiolo e' soddisfatto del fatturato, ha imparato a vivere con i cinesi che sono gente simpatica, magari si sposera' con una cinese.
Puo' pero' pensare di passare a DUE, aprendo un altro locale in un'altra zona della stessa citta'. E poi pensare di aprire il TRE dandolo in gestione e mantenendo rigidamente lo stesso modello dell'UNO e del DUE. Magari capire poi che il modello e' vincente e provare a creare un FRANCHISING... forse con locali piu' grandi dell'UNO che e' sto il locale di partenza, mantenendo pero' la filosofia di ITALIANITA' originale.
Ci vorra' del tempo, ma non penso sia questo che manca.
Questo il mio pensiero sul quale saro' molto contento di scambiare delle opinioni.
218.76.88.14
In Messico un progetto cosi' lo ha realizzatto un ragazzo sardo, ha iniziato con una pizzeria al taglio a playa del carmen.
Si chiama pizza pazza, ora ci sono c/ca una 20na di pizze pazze.
solo che lui ha venduto il tutto ad un impresario messicano ed ha incassato un bel gruzzolo.
Pero', c'e' sempre un pero', In messico aprire una pizzeria e' abbastanza semplice( non hai bisogno di conoscenze o accozzi vari), In cina penso sia difficoltoso.
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Sono d'accordo sull'italianita' del business perche' e' comprovato che la maggior parte delle aziende cinesi che fanno business vendendo prodotti italiani, con un italiano o uno straniero all'interno fanno X , senza perdono terreno.
Giusta l'idea della pizza a taglio , e' una variante anche se attenzione : siamo in cina non italia.
In tutto questo ci sono una infinita' di pericoli tra cui: cultura del cibo per i cinesi ( siamo in una citta' di 7 milioni di abitanti che non credo sia cosi' multietnica come shanghai ), costi, difficolta' con la lingua , ecc.
Io personalmente non la vedo semplice e soprattutto senza esperienza della cina non lo farei .
Ho visto fallire parecchie belle idee in 7 anni: gente arrivata con propositi e progetti e poi finiti in un bagno di sangue : soldi lasciati a consulenti vari ( interessati piu' a far del bene al proprio portafogli che al cliente) ; pasticcerie, gelaterie partite con investimenti di centinaia di migliaia di euro e poi finite con lucchetti alle porte dopo pochi mesi di agonia.
saluti a tutti
Seve
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comunque sono progetti realizzabilissimi in qualsiasi luogo del mondo. Se si uniscono le forze di almeno 5 persone il capitale da investire personalmente si riduce tantissimo. Il problema e' sempre quello di essere tutti in armonia nelle idee. Per esempio: di questi 5 parte uno solo( con una retribuzione mensile) che inizi i lavori, mentre gli altri continuano a seguire la propria attivita' attuale. se dovesse andare male, il perso sarebbe minimo, sempre pensando che per iniziare bastibi 40/50.000 euro.
62.47.6.240
Sono d'accordo con te: in qualsiasi parte del mondo si, ma in cina , ripeto personalissima opinione , ci andrei molto piu' cauto.
61.170.234.90
sinceramente anche ame la cina non piace, anzi, non mi piacciono proprio i cinesi.
62.47.6.240
no la cina e' un mercato interessante ma particolare. Dire mi piacciono i cinesi o meno non e' giusto : ci sono quelli buoni e quelli meno, ma come tutti del resto.
I 40/50 mila euro di investimento poi non sono affatto sufficienti anche se si parla di aree e citta' piu' economiche
61.170.234.90
il mio e' un discorso personale, non sono razzista, ma la popolazione cinese a me non piace.
Ho avuto a che fare con imprenditori che importavano prodotti dalla cina e poi ci sono stato per vedere un po' come funziona.(ci sono stato appena 20 giorni). Ci sono bravi e cattivi ma sinceramente non mi fiderei di loro.
Preferisco il nord africa(tunisia), per farti solo un esempio.
62.47.6.240