pizza.....un lusso?
Crisi, il piatto piange Anche la pizza è un lusso
25 Novembre 2012 50 commenti
Margherita, capricciosa o quattro stagioni: possiamo declinarla in una qualsiasi delle deliziose varianti. Ma la pizza sta attraversando un periodo non troppo felice. Anzi di «crisi nera», come preferiscono sottolineare molti pizzaioli della città.
La dinamica di involuzione delle pizzerie è molto semplice: sempre più persone non possono permettersi di uscire a cena, con conseguente riduzione del numero complessivo di avventori che affluiscono presso ogni locale. Non solo: a pesare sul bilancio di ciascuna attività sono in primis i costi di materia prima e legna da ardere, di elettricità e riscaldamento, oltre che la quota contributiva dei dipendenti.
Per non parlare delle imprese che devono sostenere i costi per l'affitto del locale pizzeria. «In realtà un piccolo calo nel mese di ottobre è fisiologico: in corrispondenza della ripresa delle scuole meno famiglie escono a cena e per noi significa da sempre un rallentamento. Ma non di questa entità» afferma il presidente di Assopizza, nonché titolare della pizzeria Alle Laste Guido Rizzi .
In molte pizzerie di Trento si stima un calo di fatturato che può raggiungere anche il 20%, in certi casi c'è chi afferma anche un «ruzzolone» del 30%. Come accade presso la pizzeria Al Vesuvio di via della Malvasia: «In trentatre anni di attività - testimonia la titolare Mariarosa Tomasi - non abbiamo mai avuto un momento di difficoltà così grave: da giovedì scorso 22 novembre abbiamo deciso di abolire il giorno di chiusura». Con questa soluzione i titolari di via della Malvasia intendono evitare di essere costretti a licenziare i propri dipendenti. Si parla di licenziamento anche alle Laste: in questo caso le dimissioni di due dipendenti sono state spontanee per trasferimento presso altra attività all'esterno, ma non sono state effettuate nuove assunzioni proprio nell'ottica di un «risparmio» orientato a salvaguardare l'attività ormai quarantenne.
L'ottica è quella della «sopravvivenza» ben lontana da un possibile sviluppo. «Fortunatamente - è l'osservazione portata sia da Rizzi che da Tomasi - possiamo contare su un'affezionata clientela, magari costretta a frequentarci meno ma sempre fedele». In netta flessione anche le pizze del ristorante Smorza a Romagnano: meno frequentatori dal lunedì al venerdì, lieve calo anche alla domenica sera. «Manca la liquidità - afferma il titolare Giorgio Caldonazzi ben supportato dalla signora Tomasi - Anche per piccole cifre vengono utilizzati bancomat e soprattutto carte di credito in maniera da dilazionare i pagamenti al mese successivo». Tra le principali «assenze» riscontrate dagli esercenti vi è l'ormai inesistenza di folte compagnie d'amici che escono insieme. In questo momento il «salvagente» della Smorza è il successo legato alla passione per il Lego, oltre alla creazione di uno speciale menu riservato ai più piccoli. La speranza dei pizzaioli è che il mese di dicembre risollevi un po' gli animi, e le casse.
Speriamo bene in dicembre
non so da voi ma qui domenica non si muoveva una foglia, tornado a casa ho visto il parcheggio di un ristorante pizzeria che solitamente è pieno con 4 macchine