off topic:Il ritorno di kaiser michael schumacher
Non ci posso credere ma è vero!
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GUARDA, io non me lo perdero' solo perchè c'è Lui...nella noia mortale della formula uno ...VEDRAI CHE ASCOLTI [28]
89.97.126.1
GUARDA, io non me lo perdero' solo perchè c'è Lui...nella noia mortale della formula uno ...VEDRAI CHE ASCOLTI [28]
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per lui sara" difficile credo , ma la ferrari ci guadagna in immagine !!
comunque come disse il mitico gianni ; gran pilota e tanto un CARO , ragazzo !! ah ah ah inteso come stipendio
w la f1 e la ferrari nostra signora di maranello !!
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Sicuramente non sarà come quando la Ferrari era in gran forma, però ve li ricordate i mitici duelli Raikkonen-Schumacher? Sarà interessante vederli sulla stessa macchina...certo che anche Raikkonen ultimamente non è più il solito Iceman, comunque, da non perdere..
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vecchietto o no, se fosse assistino da una macchina decente, e quest'anno la Ferrari non è proprio il massimo, darebbe la paga a tutti anche perchè, se togliamo ALONSO, nel piattume generale di veri talenti non se ne vedono e con michel, come disse la donna in menopausa [26] , si E' CHIUSO UN CICLO [8]
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Ahahah sono d'accordo, di veri talenti non se ne vedono molti in giro, intanto io mi riscaldo per il prossimo gp con il vecchio f1 challenge mod2007. Comunque grazie per aver risposto per me nell'altro post.
Se a Settembre capiti ci vediamo tutti insieme con paolo e marxc...
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ciao a tutti.io credo poco quasi niente al valore della propria bandiera, quando si pratica una attivita' sportiva di professione. vedi kaka, ronaldo etc etc .dove li continuano a far firmare impegni da diversi anni, e poi sono liberi di andarsene dopo 3 mesi, siccome la penale se la paga tutta la squadra acquirente con il beneplacito degli azionisti e degli sponsor.ma in questo caso, quando sento e leggo di gratitudine e lealta' di michael verso la ferrari e suppongo al fatto che ha percepito solo di stipendio esclusi sponsor ed altro, almeno 40/50 miliardi delle vecchie lire,per 7/8 anni,e che tutt'ora percepisce 1 milione e forse piu' di euro per public-relation,allora credo a lui che parla di gratitudine, in questo momento sfortunato della ferrari.ha tanti soldi e tante entrate finanziarie, che non lo sa' precisamente neanche lui, da dove arrivano tutti quei bonifici.dunque lo considero tutt'ora un galantuomo.altresi alla beneficienza.da non dimenticare. questo grazie alla moglie Corinne.che ha piu' tempo per seguire questo lato nascosto di michael, che poi tanto freddo non e'.ciao a tutti.amedeo.
93.96.52.57
.i 40/50 miliardi per 7/8/ anni sono riferiti per anno moltiplicati per 7/8.la gratitudine ha sempre e comunque il suo prezzo.ha ha ha ha [25]
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Schumacher: 16 anni da Re
NON FAREMO a Michael Schumacher il torto di proclamarlo il più grande pilota di tutti i tempi, anche se questo dicono le statistiche. Non gli faremo questo torto perché ricordiamo la sua reazione quando gli misero sotto il naso le macchine con le quali Ciccio Ascari e Manuel Fangio vincevano corse e mondiali. Io, disse il tedesco con un filo di voce, non sarei mai stato capace di rischiare la vita ad ogni gara, come invece facevano loro.
L’ONESTÀ intellettuale dell’uomo lo ha reso, invece, il Migliore per l’era della modernità . Davvero: nell’epoca dell’elettronica, dei computer, delle gomme, delle strategie sofisticate e della esasperazione tecnologica, Schumi è diventato il Campionissimo. Nessuno come lui sa creare la differenza, miscelando e reinterpretando le leggi della telematica applicate alla automobile. Il marito di Corinna ha firmato imprese enormi, sulla pioggia come sull’asciutto, degne della leggenda dei predecessori antichi, non quando ha avuto in mano la Ferrari dei record, con la quale se la cavava Barrichello e se la cava, nel presente, il piccolo Massa. No: Schumacher si è imposto come Lider Maximo nei momenti in cui guidava vetture non irresistibili. Sembra un controsenso, eppure non lo è: chi scrive lo ha visto conquistare mondiali con una Benetton che andava più piano della Williams e con una Rossa che non valeva la McLaren di Hakkinen. Di più: sbalordiscano pure gli ingenui, ma il Michelone supremo è stato quello del 1997, l’anno della famigerata collisione di Jerez con Villeneuve. Perché aveva una monoposto troppo inferiore però, fino alla curva fatale, stava davanti. Così come, nel 1998, vinse sei Gp e lottò fino all’ultimo per il titolo a dispetto di una cronica mancanza di competitività della Rossa.
LO DICIAMO? Lo diciamo e al diavolo le prudenze da sagrestia: senza di lui, a Maranello aspetterebbero e aspetteremmo tuttora la fine del digiuno lungo 21 anni, un digiuno da lui spezzato nell’anno del Signore 2000, a Suzuka. Beninteso, Montezemolo è stato grande, Todt è stato bravissimo e la squadra è eccezionale: ma l’anima della rinascita, il motore umano di una resurrezione sportiva ed industriale, aveva la faccia, la carne e le ossa, i nervi e la mascella sghemba del figlio di Rolf e di Elizabeth.
MERITO di una competenza da rabdomante della tecnica: di una macchina appena uscita dalla officina, il fratello di Ralf sapeva individuare dopo pochi giri pregi e difetti, limiti e prospettive. A questo talento ha aggiunto la qualità umana: con chi gli sta accanto, Michael è diversissimo da come appare in pubblico. Non è scostante, distaccato, algido, presuntuoso, inavvicinabile. Ci occupassimo di calcio, disciplina da lui amatissima, diremmo che è il classico «uomo da spogliatoio»: affidabile, mai disposto a scaricare su altri le responsabilità . Nel 1999 un errore del team lo ha quasi ammazzato, a Silverstone: mai se ne è lamentato. Da fuori, lo abbiamo ammirato e rispettato, senza riuscire a venerarlo. Colpa di una identità rigorosamente estranea a qualunque forma di popolarità gratuita. Il signor Schumacher ha difeso il mondo privato con tenacia: non avete mai visto una foto dei due figli, Gina Maria e Mick. Non è mai stato pizzicato in discoteche alla moda o su barche frequentate da paraculi da rotocalco. Una riservatezza totale. Un alieno, anche per la Formula Uno dei giorni nostri: Raikkonen, il successore designato, ha sposato Miss Scandinavia mentre Alonso flirta con una cantante iberica. Ha ragione chi sostiene che Michelone non è entrato nel cuore della gente come invece aveva saputo fare Ayrton Senna, che pure non si calò nell’abitacolo della Ferrari. Non c’entra il lato oscuro della forza, che a Jerez e altre volte ha spinto Schumi verso comportamenti poco brillanti o sleali. Anche il brasiliano non risparmiava scorrettezze. Ma era, a suo modo, un mostro delle pubbliche relazioni e aveva tratti di espansività molto ‘latini’. Schumi si è confrontato con lui per l’intera carriera, senza pretendere di copiarlo. Da bambino, un bambino cresciuto in una famiglia povera, Michael era ossessionato dal demone della velocità . Installato su un kart, era capace di prodezze mirabolanti. Si innamorò del mito di Ayrton vedendolo gareggiare in Belgio: ne diventò aspro rivale una volta approdato in F1 a Spa, nel 1991. L’anno dopo fecero quasi a cazzotti: perché Senna intuiva il rischio rappresentato dall’arrembante tedesco, che nel duello metteva la furia del demolitore.
LASCEREMO ai tromboni stabilire chi, tra i due, sia stato più forte e più grande. Di sicuro Schumi, nella fase terminale della carriera del brasiliano, si poneva come il candidato alla successione. Mica poco, se si pensa che Ayrton aveva mandato in pensione Prost, liquidato Piquet e contenuto gli slanci picareschi di Mansell. Nel giorno crudele di Imola ’94, in scia all’idolo rimosso che andava a morire c’era lui, c’era Michelone, unico testimone oculare della tragedia. Una tragedia mai dimenticata. E per completare il discorso sul dualismo che svanì davanti all’orrido muro del Tamburello, risponderemo qui ad una contestazione che ha perseguitato il Fenomeno dei record. Bella fatica, è stato detto: contro di lui, non c’era più nessuno, dopo l’addio di Senna e le rinunce dei suoi contemporanei. Beh, non è vero. In quindici anni, i rivali del dittatore tedesco si sono esposti a dolorose figuracce. Chi ricorda più gli entusiasmi suscitati dal figlio di Gilles o da Montoya? Chi ha memoria dei proclami di Giovannino Alesi o di Rubens Barrichello? E Hakkinen, il più tosto tra gli sfidanti, ha alzato bandiera bianca con largo anticipo, logorato dall’irriducibile di Kerpen. Forse solo Alonso, aiutato dal gap generazionale, ha creato problemi, anche psicologici, ad uno Schumacher nel frattempo inevitabilmente invecchiato. Nato nel 1969, iridato per la prima volta con la Benetton dello scopritore Briatore nel 1994, padrone del mondo con la Ferrari ininterrottamente dal 2000 al 2004, Michelone ci mancherà perché è un privilegio essere coevi di un fuoriclasse unico. Monomaniacale nella dedizione al lavoro, sempre felice di guidare un’auto da corsa, capace di resistere per undici anni alle pesantezze di noi italiani (ma si può rompere le scatole al crucco perché non sa parlare la lingua di Dante? Si può, si può…), Schumi ha riscritto la storia non per i moltissimi miliardi che ha guadagnato, bensì per il piacere puro di sentirsi inimitabile. Date retta: uno così, non nasce più.
Leo Turrini
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speriamo solo che non ci stiamo illudendo!!! cmq forza schumi!! [42] [31] [42]
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Niente da fare...Schumi non correrà! che fregatura...al suo posto quella schiappa di Badoer
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un vero peccato !! come ho gia" detto ne giovava tutto il mondo della f1 di per se gia molto in crisi di identita"!!
tempo fa ho parlato con uno che lavora nel giro delle f1 e propio lui mi diceva che avrebbe datto una bella boccata di credibilita" a tutto il circus !!
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