Negli ultimi 3 mesi....
I dati, appena pubblicati, ci dicono che negli ultimi tre mesi, dal 1 marzo a oggi, i parlamentari sono stati a casa due mesi. Ciò significa, in altre parole, che anche il meno assenteista (100 per cento di presenza in aula: non accade mai) ha lavorato un giorno su tre. In particolare alla Camera su 97 giorni ne sono stati lavorati 39, al Senato ancor meno (appena 32).
Leggo, trasecolo e mi domando: sarà per questo sforzo notevole che i parlamentari maturano una ricca pensione dopo 5 anni, mentre ai cittadini viene chiesto di lavorare 35-40 anni per prendere una miseria?
Ciao Fabrizio, mi hai dato l'idea di cosa fare per campare, farò il politico per una legislatura, 5 anni da politico uniti ai 30 anni di contributi versati, a 60anni dovrei andare in pensione con un bel bonifico mensile....che ne dici? tanto se fa il politico il figlio di Bossi lo posso fare anch'io.......
Il suo nome torna a campeggiare nelle pagine di economia di questi giorni: Vito Gamberale è il “signore delle reti”. Il suo fondo F2i, con l’acquisto della rete gas italiana di Suez Gdf (per 772 milioni di euro) è diventato uno degli operatori più importanti nel campo dell’energia: al fondo F21 appartangono anche il 60 per cento della rete gas di Enel, il 100 per cento di quella di E.On, Metroweb e tante altre infrastrutture essenziali per il nostro Paese.
Ebbene: Vito Gamberale è un pensionato d’oro. Incassa dall’Inps 44.161 euro, cioè 1472 euro al giorno, cioè 574mila euro l’anno. Somma che si va ad aggiungere, naturalmente, ai lauti proventi che gli derivano dall’essere “signore delle reti”.
Vito Gamberale ha oggi 66 anni. E’ in pensione dall’agosto 2000. Ciò significa che andò in pensione a 56 anni. A quel tempo era il pensionato più ricco d’Italia: incassava un miliardo di lire l’anno, 75,6 milioni al mese. Ora la sua pensione è ancora cresciuto rispetto all’ora, ma questo non gli è bastato per conservare il primo posto. Infatti è stato scavalcato nella classifica Inps da altri quattro pensionati d’oro: al primo posto, come sappiamo, c’è l’inarrivabile Mauro Sentinelli che arriva a 90.246 euro al mese, al secondo posto Mauro Gambaro ( settore finanza, 51.160), al terzo Alberto De Petris ( settore telefonia 50.274) e al quarto Germano Fanelli (settore elettronica, 46.211).
Chissà come ci sarà rimasto male a saperlo. Quando se ne andò in pensione nel 2000 Vito Gamberale andava molto fiero del suo record. “Quei soldi me li sono guadagnati”, disse con ostentato orgoglio al Corriere della Sera. Forse non immaginava che qualcuno sarebbe riuscito a prenderne dall’Inps assai di più. Poveretto: non sarà mica per questa delusione che ha deciso di diventare il “signore delle reti” (continuando a incassare ogni mese i 44mila euro dell’Inps)?