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La Monaco mediterreanea

(@fabrizio-bellini)
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D alle due torri gemelle della Frauenkirche, la vista scorre da Monaco di Baviera alle Alpi in un lungo abbraccio che sa di consuetudine. Nel Duomo, un tempo, si radunava tutta la città, 13 mila persone. Monaco è vicina all'Italia, nella distanza e nel gusto: vecchie pietre, antiche strade, grandi musei e gusto grasso per la vita. Monaco è fatta di carne e metallo, di arte e scienza.
Nella Alte Pinakothek si radunano capolavori della pittura europea dal XIV al XVIII secolo, di Dürer, Rembrandt, Rubens e Leonardo da Vinci. Per chi ama i parchi c'è solo l'imbarazzo della scelta, partendo dal complesso barocco di Nymphenburg. Per chi cerca lo spettacolo ci sono 50 teatri, a cominciare dal Nationaltheater di Max-Joseph-Platz, di fronte ad uno dei ristoranti che non mancano mai tra le mie soste, la Spatenhaus (am der Oper). E come Spaten, ogni grande produttore di birra ha la sua «casa» accogliente. Era chiaro che saremmo arrivati qui, perché a Monaco di Baviera si mangia molto bene e si beve altrettanto bene. Monaco non è solo Oktoberfest, per capirci. È espressione di una visione godereccia della vita e di una grande cultura enogastronomica che transita attraverso i suoi grandi mercati, come il Viktualienmarkt che risale addirittura al 1807. Ma è sui ristoranti che si possono provare emozioni a 360 gradi. Dalla grandezza stellata di Tantris alla solidità bavarese del piccolo impero Schuhbecks alla svelta freschezza di Brenner. E come in ogni città del mondo, ne troviamo anche nei ristoranti italiani, alcuni più degli altri con la capacità di stupire e con una storia di raccontare.

Mario Gamba ha aperto Acquarello nel 1994 arrivando qui, in questo placido quartiere di Monaco, dopo un percorso cominciato in provincia di Bergamo, ad Almenno San Salvatore. Mario era traduttore in uno studio di architettura, ma non era il suo mestiere. Forse avrebbe preferito il calcio: era un'ala destra vecchio stampo, un «7» che correva e correva, «ma poi arrivò qualcuno che mi marcava troppo bene e tutto è finito». Il mestiere vero lo ha imparato dai grandi della cucina come Marchesi, Chapel, Winkler. A Monaco era di passaggio prima di partire per il Brasile, ma poi conobbe una ragazza e si fermò. E così è nato Acquarello, sottotitolo «la cucina del sole». In pratica un raggio di cultura gastronomica mediterranea, con l'Italia come punto di riferimento, in Baviera. La sua filosofia è semplice: «Un piatto è come una cartolina, deve lasciare un ricordo di sapori».
E i ricordi sono ancora qui, mentre ripenso al vitello tonnato come piace a Mario, ai marubini al ripieno di formaggio fresco e mango, salsa alla mozzarella con rafano, relish al mango e alla sogliola gigante con spuma di peperoni e caponata e alla spuma di torrone con gelato a pistacchio. Danke, grazie a Mario e a Monaco di Baviera, perché è così vicina, in tutti i sensi.Per chi non lo sapesse, l'aquarello ha 3 stelle di michelin,ma manca nell'articolo la trattoria rusticana,lo spago,la toscana,al pino,tutti ristoranti uno migliore dell'altroeh si carissimi,oramai i grandi cuochi preferiscono la germania,dove si trova gente disponibile a spendere e che sa mangiare,cosa che oramai in italia si é persole polemiche fate a meno di farle,daltronte é pura veritá,basta andare nei vari supermercati e li si vede la gente riempire i carelli di robaccia giá pronta,solo da scaldare e viacome daltronte mi accorgo anche quando vado in giro a mangiare,cucine piene di gente di altri paesi che di italiano ne sanno poco e nienteper non parlare dei vari dessert della bindi venduti come freschi e fatti in casa,e non parliamo della pizza,poterne mangiare una come si deve é come cercare un ago in un pagliaioBuon weekend a tutti

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Topic starter Posted : 26/03/2011 15:54
(@fabrizio-bellini)
Member Registered

                                                                          [quote=k.bellin]

D Monaco - La vostra scelta

  • Acquarello Mühlbaurstraße, 36

    18.8%

     
  • Augustiner Bräustuben Landsberger Strasse, 19

    18.8%

     
  • Tantris Johann-Fichte Str., 7

    12.5%

     
  • Schuhbecks Platzl 6-8

    12.5%

     
  • Andechseram Dom Weinstraße, 7

    12.5%

     
  • Königshof Karlsplatz 25

    6.3%

     
  • Brenner Maximilianstrasse 15

    6.3%

     
  • Trattoria Seitz Seitzstraße, 12

    6.3%

     
  • Bibulus Siegfriedstrasse,11

    6.3%

     
  • Käferschänke Prinzregentenstraße, 73

    0.0%

e torri gemelle della Frauenkirche, la vista scorre da Monaco di Baviera alle Alpi in un lungo abbraccio che sa di consuetudine. Nel Duomo, un tempo, si radunava tutta la città, 13 mila persone. Monaco è vicina all'Italia, nella distanza e nel gusto: vecchie pietre, antiche strade, grandi musei e gusto grasso per la vita. Monaco è fatta di carne e metallo, di arte e scienza.
Nella Alte Pinakothek si radunano capolavori della pittura europea dal XIV al XVIII secolo, di Dürer, Rembrandt, Rubens e Leonardo da Vinci. Per chi ama i parchi c'è solo l'imbarazzo della scelta, partendo dal complesso barocco di Nymphenburg. Per chi cerca lo spettacolo ci sono 50 teatri, a cominciare dal Nationaltheater di Max-Joseph-Platz, di fronte ad uno dei ristoranti che non mancano mai tra le mie soste, la Spatenhaus (am der Oper). E come Spaten, ogni grande produttore di birra ha la sua «casa» accogliente. Era chiaro che saremmo arrivati qui, perché a Monaco di Baviera si mangia molto bene e si beve altrettanto bene. Monaco non è solo Oktoberfest, per capirci. È espressione di una visione godereccia della vita e di una grande cultura enogastronomica che transita attraverso i suoi grandi mercati, come il Viktualienmarkt che risale addirittura al 1807. Ma è sui ristoranti che si possono provare emozioni a 360 gradi. Dalla grandezza stellata di Tantris alla solidità bavarese del piccolo impero Schuhbecks alla svelta freschezza di Brenner. E come in ogni città del mondo, ne troviamo anche nei ristoranti italiani, alcuni più degli altri con la capacità di stupire e con una storia di raccontare.

Mario Gamba ha aperto Acquarello nel 1994 arrivando qui, in questo placido quartiere di Monaco, dopo un percorso cominciato in provincia di Bergamo, ad Almenno San Salvatore. Mario era traduttore in uno studio di architettura, ma non era il suo mestiere. Forse avrebbe preferito il calcio: era un'ala destra vecchio stampo, un «7» che correva e correva, «ma poi arrivò qualcuno che mi marcava troppo bene e tutto è finito». Il mestiere vero lo ha imparato dai grandi della cucina come Marchesi, Chapel, Winkler. A Monaco era di passaggio prima di partire per il Brasile, ma poi conobbe una ragazza e si fermò. E così è nato Acquarello, sottotitolo «la cucina del sole». In pratica un raggio di cultura gastronomica mediterranea, con l'Italia come punto di riferimento, in Baviera. La sua filosofia è semplice: «Un piatto è come una cartolina, deve lasciare un ricordo di sapori».
E i ricordi sono ancora qui, mentre ripenso al vitello tonnato come piace a Mario, ai marubini al ripieno di formaggio fresco e mango, salsa alla mozzarella con rafano, relish al mango e alla sogliola gigante con spuma di peperoni e caponata e alla spuma di torrone con gelato a pistacchio. Danke, grazie a Mario e a Monaco di Baviera, perché è così vicina, in tutti i sensi.Per chi non lo sapesse, l'aquarello ha 3 stelle di michelin,ma manca nell'articolo la trattoria rusticana,lo spago,la toscana,al pino,tutti ristoranti uno migliore dell'altroeh si carissimi,oramai i grandi cuochi preferiscono la germania,dove si trova gente disponibile a spendere e che sa mangiare,cosa che oramai in italia si é persole polemiche fate a meno di farle,daltronte é pura veritá,basta andare nei vari supermercati e li si vede la gente riempire i carelli di robaccia giá pronta,solo da scaldare e viacome daltronte mi accorgo anche quando vado in giro a mangiare,cucine piene di gente di altri paesi che di italiano ne sanno poco e nienteper non parlare dei vari dessert della bindi venduti come freschi e fatti in casa,e non parliamo della pizza,poterne mangiare una come si deve é come cercare un ago in un pagliaioBuon weekend a tutti

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Topic starter Posted : 26/03/2011 16:04
(@emanuele-limonta)
Member Registered

Ciao Fabrizio. ho bella che visto che qui in Italia rimarranno solo Tunisini, Marocchini e chi più ne ha più ne metta.......che dio ce la mandi buona. Ciao Buon fine settimana anche a te. Emanuele

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Posted : 26/03/2011 17:37
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