LA CIA E LE PIZZE IN LIBANO AHAHAHAH ......TRADITI DALLA PIZZA !!!
MEDIORIENTE
Cia in Libano, fatali i rendez-vous in pizzeria
Hezbollah smaschera la rete di informatori dell'agenzia Usa
WASHINGTON – Intrigo libanese per la Cia. Diversi informatori dell’agenzia di spionaggio sono stati smascherati dai militanti filo-iraniani dell’Hezbollah e la loro cattura avrebbe messo in crisi l’operatività della «stazione» di Beirut. Secondo la rete tv Abc sono stati scoperti grazie alle intercettazioni telefoniche incrociate con i movimenti delle persone tenute d’occhio. Sembra che gli 007 americani avessero come luogo di incontro con gli informatori anche un fast food della catena Pizza Hut. E quando nei loro colloqui al cellulare parlavano di «pizza» – ha aggiunto la tv l’Abc - intendevano che l'appuntamento era nel locale.
LA REAZIONE - L'Hezbollah non ci avrebbe messo molto tempo a a scoprirlo ed partendo da qui ha ricostruito i contatti. Raccontata così sembra poco credibile. È una barzelletta o la prova di un'ingenuità senza pari. A meno che si tratti di una versione di facciata e che vi siano altre ragioni dall'origine di un passo falso che ha avuto conseguenze pesanti. Dalla ridotta capacità di monitorare il gruppo estremista al destino di coloro che sono finiti nelle mani dei guerriglieri. La notizia della cattura delle «talpe» risale in realtà a giugno ed era stato il segretario dell’Hezbollah, Hassan Nasrallah, ad annunciarla precisando che era emerso un legame con agenti della Cia presenti in Libano sotto la copertura diplomatica.
LE INFILTRAZIONI - La rivelazione era stata accompagnata da commenti sulla capacità degli americani di infiltrarsi in una delle organizzazioni più abili a proteggersi. Ora però quell’episodio è stato riletto sotto una luce diversa. E funzionari citati dai media sostengono che le spie sono state scoperte perché non hanno adottato contromisure adeguate e sono stati imprudenti – nonostante gli avvertimenti – nell’uso dei telefoni. La breccia è stata sfruttata dall’Hezbollah che avrebbe impiegato tecnologia acquistata all’estero per tenere sotto controllo le comunicazioni degli americani. Già in passato il movimento era riuscito a neutralizzare una rete del Mossad israeliano usando sistemi di origine francese o russa (ma non si esclude neppure che si tratti di materiale Usa). Oltre a questo, però, però c’è un altro risvolto. Fonti libanesi hanno rivelato al Corriere.it che i miliziani avrebbero ricevuto un aiuto da elementi della sicurezza libanese. Un rapporto rafforzatosi dopo l’estate con la nomina a responsabile della «Sicurezza generale» di Liwa Abbas Ibrahim, un alto ufficiale sciita. Pochi giorni dopo la sua promozione il funzionario ha partecipato ad un incontro riservato con Nasrallah. Un vertice di felicitazione (avvenuto il 18 luglio) seguito da una serie di accordi che devono favorire il movimento filo-iraniano. La «Sicurezza generale» può rivestire una grande importanza per le operazioni clandestine del gruppo. L’agenzia, infatti, controlla i confini, si occupa dei cittadini stranieri, delle personalità in visita, del rilascio dei visti e ha occhi in porti e aeroporti. Inoltre, Abbas Ibrahim ha un’ottima conoscenza del Libano sud, area dove l’Hezbollah ha i suoi rifugi e operano i caschi blu dell’Onu, italiani compresi. Dal 2005 al 2008 ha guidato l’intelligence militare in questa regione e successivamente ne è diventato il numero due a livello nazionale.
Guido Olimpio22 novembre 2011 | 13:06