Italia da record con 6 medaglie
Un trionfo e tanti paradossi. La lettura finale dei Mondiali di Garmisch ha contorni, in chiave azzurra, certamente esaltanti ma anche, per molti versi, sorprendenti e controversi. Siamo arrivati in Germania a fari spenti dopo una stagione se non pessima perlomeno mediocre in Coppa del Mondo, ce ne torniamo a casa con un bottino numerico di medaglie, sei, pari solo alla straordinaria edizione casalinga del 1997 al Sestriere (quando però gli ori furono tre). Stregati da Razzoli e delusi da tutto il resto un anno fa a Vancouver, guardavamo allo slalom maschile quasi come fosse l'unica vera speranza. .
E invece la festa in pista è iniziata già il secondo giorno ed è proseguita fino all'epilogo fra i pali stretti, malgrado il nostro uomo-immagine sia tristemente scivolato via su una neve infame poche porte dopo il via della seconda manche. L'oro olimpico di Razzoli ci aveva convinti che la strada imboccata dalla squadra azzurra fosse quella giusta, dunque avanti con Claudio Ravetto, promosso addirittura direttore tecnico unico. Un anno e sei medaglie iridate dopo dovremmo ritrovarci qui a esultare di quella scelta. E invece no. Perché il giocattolo rischia di rompersi subito, guastato dagli attriti fra il dt e il presidente federale Morzenti (che forse vorrebbe tornare ad una divisione fra settore maschile e settore femminile), attriti che il Coni e Petrucci in prima persona hanno cercato di smorzare e ricomporre, rinviando a fine stagione ogni discorso sul rinnovo dei contratti dello staff tecnico azzurro.
"Fuori dal palazzo" le cose, intanto, vanno. Perché Innerhofer, dopo mesi di prove eccellenti e gare, purtroppo, non altrettanto immacolate, ha scoperto la perfezione proprio nei giorni più adatti per farlo. Perché Fill, colpito nel fisico da infortuni suoi e nell'animo dalla malattia del padre, ha trovato dentro di sè la forza per reagire. Perché la Brignone, almeno al Mondiale, ha saputo 'affettuosamente' bagnare il naso alla mamma ex campionessa Maria Rosa Quario. E perché Moelgg, ricercando se stesso e la sciata migliore, ha ritrovato anche quel podio con il quale il feeling, in passato, non era mai mancato. Il tutto in attesa del ritorno di Nadia Fanchini, del 'risveglio' di Razzoli e dell'ennesima rinascita, peraltro già ampiamente intravista, della Karbon. Da qui a Schladming 2013 (Mondiali) e Sochi 2014 (Olimpiadi) c'è tempo, quel tempo che per Blardone e Simoncelli, dopo quasi dieci anni di attesa di una medaglia mai arrivata, sembra purtroppo ormai scaduto.La Germania porta fortuna all'ITALIA
ciao bellini e meno male perche? con la politica non stiamo faccendo una bella figura e viva lo sport e sopratutto la pizza saluti da samuele
ciao caro ma taglia un po i tuoi post che lunghi devo anda a lavoraaaaa mondiali tutto sommato e andata bene ma i gigantisti uomini doveranoooo
Vedi che abbiamo le stesse medaglie dell'austria quindi nella classifica medaglie al primo posto insieme all'austria,germania nono posto,non possiamo lamentarci