giovani....o!!!
Roma, 26 maggio 2010 - Sono celibi, prevalentemente maschi, rimangono in famiglia sempre più spesso per problemi economici, ma uno su cinque non lavora e non studia. È l’esercito di sette milioni di 'bamboccioni', i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora insieme ai genitori, fotografato dal rapporto Istat 2009. Gli studenti sono un terzo dei giovani che vivono in famiglia, gli occupati il 42,5%. Ma è in crescita un fenomeno allarmante: nel 2009, segnala l’Istat, poco più di due milioni di giovani, ossia il 21,2 per cento degli under 29, risulta fuori dal circuito formazione-lavoro: in pratica non studia e non lavora. Un dato che è poco meno del doppio rispetto alla media dei paesi Ocse.
È il fenomeno chiamato ‘Neet’, ossia ‘Not in education, employment or training’, che si arricchisce di anno in anno con la progressiva uscita dei giovani dal mercato del lavoro. Tra il 2008 e il 2009 i giovani tra i 20 e i 24 anni classificabili come ‘Neet’ sono aumentati del 13 per cento, e nel sud sono il 30,3% (contro il 14,5% del nord). E sono sempre più scoraggiati: l’incremento dei giovani ‘Neet’ in condizione di inattività per la rinuncia alla ricerca attiva di un lavoro è sensibile nel 2009.
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Questa storia che i giovanotti poco inclini ad abbandonare la casa paterna siano dei bamboccioni non mi convince. Come si fa a chiamare bamboccione uno che preferisce vivere bene coi genitori che male per conto suo? Semmai è masochista chi, per un malinteso senso della libertà, rinuncia a un comodo appartamento, ben riscaldato, bene arredato, nel quale la mamma provvede a tutto, pulire, lavare, stirare, cucinare, e va ad abitare solo come un cane in un bilocale mansardato, travi a vista contro cui sbattere la testa tre volte al dì, bagno angusto, fumare due sigarette di fila significa provocare l'effetto camera a gas, la sera gli tocca lavarsi le mutande, cene in piedi davanti al frigo spalancato recuperando mozzarelle scadute, prosciutto secco, sardine sottolio tipo rancio di caserma.
Scegliere una vita così e rifiutare le coccole famigliari - pronto soccorso materno, vitto e alloggio gratuiti - per assaporare i piaceri dell'autonomia più che un segno di maturità è un sintomo di imbecillità.
Ovviamente, ci sono casi in cui la coabitazione con padre e madre è insopportabile, ma sono rari e non fanno testo.
In genere le famiglie di quest'epoca hanno un paio di figli che, magari, da piccoli furono un po' trascurati perché mamma e papà lavoravano e non potevano dedicare loro che ritagli di tempo.
Ma quando i rampolli sono cresciuti, di norma i genitori si sono assestati economicamente, hanno pagato il mutuo, vanno in pensione e si dedicano anima e corpo agli eredi. I quali, conclusi gli studi, trovano un'occupazione più o meno retribuita (non versano una lira nella cassa comune perché non c`è bisogno), quindi dispongono di denaro e lo utilizzano per pagarsi ogni capriccio, dalla vacanza all'automobile, dagli abiti alla palestra, dalle serate con gli amici alle capatine in pizzeria con la morosa (o il moroso) che di norma non è una, ma almeno tre o quattro, altrimenti non ci sarebbe gusto a essere scapoli o nubili.
A proposito di fidanzate (fidanzati) fisse e avventizie, nessuno vieta al presunto bamboccione (in realtà persona che sa stare al mondo) di portarsele a casa onde risparmiare i soldi del motel, senza trascurare il fatto che, terminati gli esercizi, viene un appetito da camionista, e mentre in albergo al massimo ti rifilano un paio di toast indigeribili, e cari come il fuoco, nel quartierino dei cosiddetti vecchi c'è la genitrice pronta a mettere su la pentola e preparare un piatto di spaghettini, tanto il sugo è già lì.
Parlo per esperienza di padre, non di figlio. Prima che si sposassero, i miei pargoli ne hanno combinate di tutti i colori.
Una a forza di invitare il ragazzo, e di ritirarsi con lui nella propria stanza, è rimasta leggermente incinta. Un'altra, pur non essendo stata ingravidata, si comportava col suo bello alla stessa maniera.
Il maschio no, per quanto ricordi; probabilmente si recava tra le mura domestiche di un disgraziato come me a fare con la di lui figlia ciò che le mie facevano chez moi.
Non si pensi abbia descritto situazioni limite, scandalose. I costumi sono mutati, non so se in meglio o in peggio, e i giovani si regolano esattamente nel modo raccontato.
Per cui non hanno motivo di dare l'addio alla famiglia. Se lo dessero andrebbero contro i loro interessi, contro la logica e contro abitudini consolidate che non suscitano riprovazione sociale. Usa così e basta. E dov'è il problema? Perché dovremmo sbatterli fuori dalla porta, costringerli a un'esistenza grama quando possiamo garantirgliene una decente o addirittura agiata? Tra l'altro, i coniugi anziani, è più facile vadano d'accordo se ospitano la prole adulta che non tirando a campare senza avere qualcuno cui badare e che garantisce loro una compagnia di sicuro affidamento.
La vita a due, dopo anni trascorsi coi figli, presenta elevati rischi di bisticci per qualsiasi futilità. È sufficiente una capatina al supermercato a creare discordia, discussioni perfino sulla scelta della marca dei pelati.
Tutto ciò premesso e valutato, oserei affermare che i veri bamboccioni sono coloro che danno di bamboccioni ai nostri adorati figli. I quali, a differenza di noi alla loro età, sono contenti di stare con i genitori.
Forse ci vogliono bene, certamente sono ricambiati
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vro vero ..............non hanno piu' la possibilita' di costruirsi un futuro e l'unica strada e' l'emigrazione !!! guarda che l'Istat si occupa solo dei giovani ma ci sono 50enni che vengono buttati fuori senza un grazie che non so che fine faranno !! altrochè la Patria te ne sbatti della Patria se non ti da il pane !!!
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daccordo,ma la vita deve andare avanti e non fermarsi a casa di papá e mamma,possibilitá senza andar troppo lontano c'é ne milioni,oggi con 50€ ci si sposta da palermo al nord europa in aereo,posso capire un capo famiglia ma non un giovane che appena perde il posto di lavoro si rifugia dai genitori [28]
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I sondaggi parlano chiaro: quando in passato, prima dell'introduzione dell'Euro, si chiedeva che cosa pensassero gli italiani dell’Europa unita o dell’Euro il risultato era sempre molto più positivo che negli altri paesi dell’Europa.
L'introduzione dell'Euro ha certamente smorzato questo atteggiamento incondizionatamente positivo, ma non l'ha cambiato completamente. Il fatto che l'Euro, come ha spesso affermato il governo Berlusconi, sia stato il motivo principale dell'aumento dei prezzi in Italia, non lo crede quasi nessuno seriamente.
In Italia ci sono stati spesso - e ci sono ancora - dei referendum popolari, ma, a parte alcuni incorreggibili separatisti dell'Italia settentrionale, a nessuno è mai venuto in mente di mettere in dubbio l’unificazione dell’Europa e l'Euro.
Gli italiani sono quindi migliori e più convinti europei? A prima vista sembrerebbe proprio di sì, ma andando più a fondo si scoprono delle cose che non collimano del tutto con quest’italia.
Le indagini sulla diffusione della conoscenza delle lingue straniere continuano a dimostrare che, tra gli europei, gli italiani a questo proposito sono quasi in coda. Se si chiede agli italiani quanto simpatici siano i tedeschi, gli inglesi o i francesi, come giudicano il loro modo di vivere e le loro abitudini, allora i risultati sono molto diversi (in media, naturalmente): il modo di vivere italiano sembra il migliore d’Europa. Se infine si chiede a un italiano in quale paese dell’Europa preferirebbero vivere, allora solo pochi non rispondono con un convinto “naturalmente in Italia”. Un altro sintomo dell’orgoglio nazionale italiano è l’onnipresente tricolore, mostrato in ogni occasione.
A volte gli italiani sembrano essere molto più nazionalisti dei tedeschi. Come si concilia allora questo fatto con il vasto consenso all’idea dell’Europa unita?
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Ci si avvicina alla risposta se si cerca di capire che cosa, alla fin fine, si aspettano gli italiani dall’Europa. Di solito sono stabilità politica, efficienza e modernità dell’amministrazione, pulizia e correttezza nella politica, fine del clientelismo e della corruzione. In altre parole, si aspettano dall’Europa quello che lo stato italiano evidentemente finora non è riuscito a garantire.
L’orgoglio dell’ “italianità”, cioè del proprio modo di vivere, ma anche della bellezza del Paese e della stima che gode all’estero, stanno in netto contrasto con l’abisso che separa il cittadino italiano dal proprio stato. Lo stato ha sempre rappresentato – e per molti resta tutt’oggi – il nemico dal quale bisogna tenersi il più lontano possibile. Persino gli italiani che votano i rispettivi partiti al governo parlano a volte dello stato come di qualcosa che sarebbe meglio buttare. La fiducia degli italiani nella possibilità di poter migliorare il proprio stato è molto scarsa, probabilmente come in pochi altri paesi dell’Europa.
Quando i tedeschi criticano lo stato vogliono modificarlo. Gli italiani, invece, lo fanno di solito con un tono di profonda rassegnazione: così è sempre stato e così rimarrà. Con un’espressione un po’ forzata si potrebbe dire che gli italiani amano l’Italia, ma detestano lo stato italiano.
I motivi di questo disagio risalgono ad un passato molto lontano e sono difficilmente comprensibili senza considerare il forte regionalismo in Italia e il radicato individualismo degli italiani.
Purtroppo lo spazio di questo articolo non consente di analizzarne questi motivi più dettagliatamente.
L’atteggiamento negativo nei confronti del proprio stato porta a volte a una esterofilia che confina con il comico: la tendenza, almeno nel campo della politica, a ritenere a priori migliore tutto quello che viene dall’estero. In molte discussioni politiche spesso una domanda centrale è: che cosa si pensa di questo problema all’estero? Una critica politica diventa particolarmente efficace quando colui che la esprime può dimostrare che in Germania, in Inghilterra, in Francia o in America questo problema viene trattato in una maniera del tutto diversa.
Un accenno all'estero procura sempre un piccolo vantaggio nella politica italiana. È forse un caso che il politico Bertinotti (di sinistra) si vesta sempre in stile esplicitamente inglese? oppure che Buttiglione (centro-destra) si vanta spesso delle sue buone conoscenze della lingua tedesca? E Berlusconi non si è mai mostrato più raggiante che nelle foto che lo mostrano accanto al "suo amico" Bush.
Dall'altra parte c'è, nella cattolicissima Italia, anche una tendenza, fortemente rappresentata nel governo Berlusconi, di blindare l'Italia contro le influenze troppo liberali provenienti da altri paesi europei (matrimonio tra gay, eutanasia, aborto) e di porvi contro una specie di patriottismo cattolico. Ma il governo euroscettico di Berlusconi ha, in realtà, solo sostituito l'ingenua eurofilia con una altrettanto acritica ammirazione dell'America.
Per molti la salvezza dovrà dunque venire da fuori, dall’estero. Ma bisogna chiedersi se i problemi che hanno origine in Italia possano essere veramente risolti “dall’esterno”. Molti italiani l'hanno nel frattempo anche capito perché, a parte una indubbia stabilità della valuta (chi non si ricorda gli spaventosi crolli della vecchia e instabile lira), le speranze non sono affatto diventate realtà. Ma la colpa di questa delusione non viene attribuita all'Europa, ma piuttosto alla presunta incorreggibilità dello stato italiano. Un vignettista del quotidiano italiano "Corriere della Sera" ha recentemente emesso, di fronte al perdurante caos politico, il grido disperato di aiuto: "Ora servono solo duecento anni di occupazione straniera!"
Infine bisogna anche chiedersi: la sopravvalutazione dell’estero per quanto riguarda la politica, nonché la poca stima che godono questi paesi per quanto riguarda mentalità e modo di vivere dei loro abitanti, non hanno forse alla fine la stessa radice? Cioè una conoscenza molto scarsa o superficiale di questi paesi?
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Bellini, tu hai sbagliato lavoro, altro che ristorazione, ti vedrei al posto di bruno vespa, [26] [26] [26] , o in piazza con grillo [26] [26] [26] pero' con abiti tedeschi non inglesi come bertinotti. [26] [26] [26] [26]
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te set un bel diaul! [28] ne hai sempre una
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sono in parte d'accordo però esistono anche situazioni che non hai analizzato e non son così rare: necessità di genitori (magari disoccupati a 50 anni)e figli di non diperdere i soldi o di avere un aiuto per vari motivi (aiuto in lavoro famigliare, salute etc); ragazzi che LAVORANO con PROMESSE LEGALIZZATE di stipendio con genitori che per primi insistono coi figli di perseguire il sogno per cui han studiato; etc etc
poi c'è chi a 30 anni rimane a casa coi genitori e in cassaintegrazione o trattamenti del genere perchè gli fa comodo avere preparati i calzini e fare tutto quel che vuole coi soldi che prende o chi continua a tener buoni i genitori fingendo di cercare lavoro ma...alla NASA.
C'è un po' di tutto.
Almeno qui al nord la possibilità di trovare lavoro esiste ma...ti posso assicurare che se speri di trovarne uno decente in quello per cui hai studiato, anche se sei bravo...
[7] [34]
Non è un bel momento. Discorso lungo. Colpa di tutti o di nessuno come al solito.
Buonagiornata e...viste le prev meteo ...buona neve anche a te!!!
Marco
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il vero problema in italia ,, il fatto che si scusa un po" tutti ,,
addirittura i vagabondi , li chiamano ,, socialmente non inseriti ,,, bho!!!
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Secondo me devi sfogarti , ma le donzelle, più niente?
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vabbe' ma tanto state fuori...ste cose non vi riguardano...parlare solo per buttare fango sul proprio paese e sentirsi su di un piedistallo???mi danno proprio fastidio quelli che ripudiano ripeto....chi sta fuori e parla male dell'italia sta bene dove sta.....mai sentito una parola d'elogio e che cazz!!!!!ma essere italiani all'estero=criticare il proprio paese e buttarlo nel letame solo perche' ci si e' "realizzati" fuori????solo sta funzione avete?
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ermi ,, era per me??
mi dispiace dirlo ma l argometo mi sembra costruttivo ,
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Ennio, io non ho capito ancora con chi te la stai prendendo.
Per quanto mi riguarda io sono fiero di essere italiano e soppratutto sardo.
Sono contro il sistema italiano e sono inc....o perche' i nostri ragazzi non hanno un bel futuro. Ti faccio un esempio personale: mia figlia dopo 10 anni che lavora con ua grande azienda sarda di telecomunicazione come responsabile, e da tre mesi che non vede stipendio e sa gia' che falliranno e difficilmente vedra' la liquidazione.(pero' il grande amministratore ha ville e parchi macchine che valgono svariati milioni di euro)
Altro esempio: i giovani che oggi lavorano pagano i contributi pensionistici per i loro genitori perche' l'inps si e' mangiato tutto quello che avevano versato i genitori stessi.
Qui non si getta fango all'italia, ma al modo in cui e' stat amministrata negli ultimi decenni.
Io potevo stare tranquillamente nel mio paese, ma stavo lavorando 18 ora al giorno per portare a casa un misero stipendio, Ti sembra giusto che uno che ha sempre dato lavoro, che non ha mai avuto una busta paga, che non si e' mai fermato venga trattato come un bandito dalla finanza solo perche' ha una p.iva? Controlli ogni due mesi per cercare di fare cassa?
Continuo a ripeterlo, ho girato mezzo mondo ma l'italia e' il paese piu' bello del mondo, ma ormai e' quasi invivibile.
leggo in certi forum che migliaia di ragazzi e non vosgliono andare via e non c'e' da essere molto orgogliosi di questo.
A me personalmente manca molto il mare, il sole e la tradizione della mia regione, pero preferisco il freddo e vivere senza privazioni.
ciao, senza rancore
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ziotibia.me la prendo solo con quelli che vanno via dall'italia e ci sputano moralmente sopra...solo con questi.....perche' anche fuori dovunque,dovunque ed anche se non ti ha dato niente, la propria patria rimane sempre la propria patria..e' come un figlio che delude un genitore...per quanto si possa capire che un figlio sbaglia...e' e sara' sempre un figlio per il genitore.......in molti non hanno avuto tanto ma.....il richiamo e' richiamo...saluti
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IO ti do ragione su molti aspetti....come la intendi tu e' molto gia' diverso...Con Stima e Saluti....
79.50.39.71
domanda da mille punti : ma in che cosa e per che cosa oggi dovrebbe o potrebbe essere elogiata questa ns Italia ??? lasciamo perdere per un attimo le emozioni e le lacrime sulla povera partria (va bene anche la canzone di Battiato ) ed analizziamo freddamente la situazione !!!!! c'è qualcosa di buono ultimamente tranne il sole , la pizza, il ragu' e le femmine ??? dai su raccontatemelo voi che siete i sostenitori della bella patria ..........sono tutt'orecchi !!! io vivo in Italia , lavoro e pago le tasse (tante) in Italia ,mangio e bevo in Italia ma non me la sento di parlare bene di una nazione che sta toccando il fondo ......quasi in tutto !!! cmq se mi sono distratto e la realta' e' da paese in forte crescita vi chiedo scusa !!!
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