economia e finanza globale
Per quanto riguarda la crescente crisi del debito sovrano in Europa, più occhi si sono focalizzati sulla Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, i Pigs come ci definiscono gli anglo-americani, cioè suini o porci. Ma i riflettori si stanno per accendere sulla seconda “I” dei Piigs, cioè l’Italia, “il Paese invisibile”.
Se guardiamo con attenzione la tabella dicembre 2010 degli indebitamenti redatta dal BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali, ci rendiamo conto che i grandi numeri del debito sovrano degli Stati riguardano non tanto il Portogallo per volumi ma la Spagna e soprattutto l’Italia. Infatti il Bel Paese ha più di 2 trilioni di euro di debiti e ha statistiche sul debito sicuramente peggiori di quelle spagnole.
In Italia il rapporto debito/Pil è 118% (2009). La Grecia era collassata al 116%. Il disavanzo in Italia è più piccolo e ha un alto rapporto di risparmio. Tuttavia, nessuno si concentra su come la Spagna sia sotto i riflettori con un rapporto debito/Pil inferiore al 60%. In caso di risultato delle misure di austerità in una contrazione del Pil nominale in Italia, le sue statistiche del debito saranno destinate a peggiorare molto rapidamente. L’Italia è il Paese invisibile che sta per specchiarsi.
Se diamo uno sguardo più da vicino alle obbligazioni sovrane e agli spread europei, mettendo a confronto titoli di stato tedesco a 10 anni e i titoli di Stato italiani sempre a 10 anni ci accorgiamo che il rendimento del tedesco sale dello 0,64% e il rendimento dell’italiano dell’1,04%. La forbice maggiore si amplia dopo il 14 dicembre 2010. Da allora, il rendimento del titolo tedesco scende mentre l’italiano inesorabilmente sale. Oggi 11 gennaio 2011 lo spread tedesco-italiano è del 2,04% in continuo aumento.
Ma facciamo un passo indietro, maggio 2010, guardate la rete di debiti in Europa – pubblicata dal New York Times, che spiega bene le interrelazioni tra gli Stati, per la cronaca, purtroppo i numeri sono in peggioramento. Si noti che l’Italia deve alla Francia un’enormità 511 miliardi di dollari, il 20% del Pil francese, 190 miliardi di dollari alla Germania e 77 miliardi di dollari all’Inghilterra. Inoltre, quasi 1/3 del debito del Portogallo è detenuto dalla Spagna. Nel frattempo la Spagna deve una grande quantità a Germania, Francia, e Regno Unito. Pensate veramente che tutto questo sarà rimborsato?!
Se l’Italia dovesse entrare in una recessione del Pil nominale, a causa dei suoi programmi di austerità, il suo rapporto debito/Pil sarebbe probabilmente il 130% entro il 2012. È impensabile che il mercato finanziario della speculazione ci riterrà ancora “il Paese invisibile”.
Inoltre c’è chi assicura che l’Italia ha un sacco di debito fuori bilancio. Alcuni paesi europei hanno preso alcune misure molto creative per ridurre i pagamenti degli interessi sul debito. L’Italia è uno di quei paesi. Tali operazioni sono tutte al di fuori del bilancio, ma i flussi di cassa dietro le operazioni sono molto reali, sempre secondo i bene informati. L’Italia sarebbe stato il cliente numero 1 per grandi banche d’investimento a Londra per anni, anche se non vi è traccia alcuna sulla stampa.
Nel 2011, l’Italia avrà bisogno di far girare un mucchio di debiti. Sarà interessante vedere come andrà. Se il rendimento a 10 anni salirà al 6% sarà molto probabile uno tsunani simile a quello che la Grecia e l’Irlanda hanno subito. Nel frattempo è già Massima allerta sui Btp e c’è chi dice che non andrà a finire bene anche perché, e non sono solo rumors, è in arrivo, dopo Grecia e Irlanda, il 3° bailout targato Portogallo alla faccia delle ipocrite e illusorie dichiarazioni ufficiali.
Ma c’è anche chi parla della Sudditanza dell’Europa … collegando i credit default swap (CDS), cioè i derivati più usati sul mercato finanziario, alle dichiarazioni di Tremonti sui conflitti globali in cui ha spronato l’Europa a rialzarsi (citando Churchill). Questo è il pensiero del blogger Cobraf.com:
- Gli Usa sono in crisi
- Il dollaro è lo strumento che gli USA utilizzano per dominare le economie mondiali
- L’euro in questi anni è diventato un pericolo crescente per la supremazia del dollaro
- Gli Usa in crisi faranno qualsiasi cosa per scaricare sugli altri le loro debolezze
- La distruzione dell’Euro rafforzerebbe il dollaro e permetterebbe agli USA di mantenere ancora l’egemonia per diversi anni
- I CDS e i media saranno gli strumenti che utilizzeranno gli USA per tentare di scaricare sull’Europa la loro crisi e per cercare di distruggere l’euro e mantenere il monopolio della stampa dell’unica moneta del mondo.
In tutto questo le nostre divisioni e la nostra storica stupidità esterofila, non fanno altro che rafforzare il gioco degli USA. D’altra parte non c’è niente di nuovo sotto il sole, in Italia spesso i piccoli staterelli si alleavano con gli stranieri pur di battere il vicino. La dimostrazione della nostra atavica sudditanza è la parola PIIGS coniata dagli USA e fatta propria da tutti i nostri media in modo idiota. Pensate se noi avessimo definito gli USA “Porci” e se il Times o il Washington Post iniziassero i loro titoli con “Noi PORCI americani… oppure se la CBS nei titoli si autodefinisse I PORCI USA oppure se cominciassero a scrivere: “Una società di rating Europea dice che noi PORCI americani stiamo per fallire… etc. Queste parole non vi sembrano ridicole? … vi suonano idiote, vero? Senza senso… Eppure è quello che i nostri media dicono di noi tutti i giorni nonostante in Italia non sia fallita una sola banca e le nostre riserve d’oro siano il 5% del nostro stock di debito. Sì, è vero, hanno ragione… ma non siamo dei Piigs, siamo semplicemente dei sudditi, dei sudditi idioti. [40] [40]
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