Risposta all'Aduc dall' API
Ho saputo anch'io di questa iniziativa che prevede lo sciopero della pizza e sinceramente sarei tentato di non rispondere alla provocazione per non dare maggiore importanza alla cosa.
A chi ha avuto in mente di organizzare lo sciopero vorrei solo chiedere se veramente ha fatto bene i conti.
Ho letto su www.pizza.it quelli che, secondo l'Aduc, sarebbero i costi di realizzazione di una pizza e il ricarico che i titolari di pizzerie effettuerebbero, comparandoli con il costo di un'orata.
Già solo questo basterebbe per lasciar cadere la polemica: noi siamo artigiani e come tali trasformiamo un prodotto. La pizza è un prodotto trasformato, l'orata no!
Si dice che al supermercato la pizza costi meno, ma si può pretendere che una calzatura comune costi come una firmata? NO! Eppure entrambe sono fatte con cuoio pelle ecc..
Qualcuno userà materiali più buoni e altri meno, ma la differenza sul costo finito del prodotto è minima: alcune decine di Euro.
Ciò non toglie che nella vendita al minuto il costo di una scarpa firmata nei confronti di una marca qualsiasi risulta essere 10 volte maggiore.
Inoltre mi permetto di evidenziare come non siano veritieri i costi esposti dall'Aduc
Infatti nella realizzazione di una pizza la mozzarella ci costa mediamente 0,50 Euro, il pomodoro 0,15, la farina 0,10, mentre olio,sale e lievito 0,20 Euro.
Da cui si evince che a noi pizzaioli una pizza costa mediamente 0,95 Euro e non 0,49 come dicono all'Aduc, praticamente ci costa il doppio.
Inoltre che non bisogna dimenticare gli altri ( e alti) costi fissi che siamo tenuti a sostenere: ad esempio l'affitto dei locali,gli ammodernamenti del locale, le tasse ,luce, iva, telefono, tasse comunali,personale, ferie, gas, legna ecc.
Insomma: credo proprio che all'Aduc abbiano sbagliato i conti"