E' primavera...
[La domanda è autoesplicativa]
[10] ..sento finalmente che anche la mia sensibilità e le mie ragioni sono state comprese ed hanno un valore... [6]
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E' pure vero Carissimo Falcon che un poco la vecchiaia incipiente, un poco la stanchezza... un poco si diventa un po' meno sensibili agli effetti della primavera [39] e magari i turbamenti degli altri ci sembrano più distanti... soprattutto quelli dei ragazzini.
Però qualche scaldata ogni tanto capita a tutti e per molti è un modo proprio di esprimere la propria affettività... io tollero male di partecipare ai contrasti ed alla polemica, anche quando sono vissuti in buona fede... è proprio una questione di carattere. Però capisco che può essere un modo di esprimersi, ed a volte se ci pensi bene, una parolaccia o una litigata tra persone per bene sono addirittura momenti positivi in mezzo a tanta indifferenza e cinismo che ci sono in giro...
Saluti e simpatia
Francesco
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Oggi "dovevo" curare i bambini di una coppia di amici e dopo il classico giretto nei boschi a raccogliere mughetti e asparagi e a fare le gare col passeggino (io ero sfinito!) mi è venuto in aiuto esopo con le sue favolette per quietarli.
Avevo appena letto il mex di Falcon, così, x curiosità, scorrendo l'indice ho pilotato la loro scelta sulla favola dellla Primavera e dell'inverno.
E' una stupidatina, ma li ha fatti addormentare.
La Primavera e l'Inverno sono due stagioni completamente opposte che non sono mai riuscite a trovare la corretta armonia per andare d'accordo. Fortunatamente esse non devono convivere, infatti, quando compare una deve umilmente ritirarsi l'altro.
Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a faccia con la giovane signorina Primavera. L'anziana stagione, con quella sua aria sapiente prese a dire: "Mia cara amica, tu non sai essere decisa e determinata. Quando giunge il tuo periodo annuale, le persone e gli animali ne approfittano per precipitarsi fuori dalle loro case o dalle loro tane e si riversano in quei prati che tu, con tanta premura, hai provveduto a far fiorire. Essi strappano i giovani arbusti, calpestano senza pietà l'erba e assorbono ogni sorso di quel sole splendente che, col tuo arrivo diventa più caldo. I tuoi frutti vengono ignobilmente raccolti e divorati e infine, con il baccano e la cagnara che tutti fanno, non ti permettono neppure di riposare in pace. Invece io incuto timore e rispetto con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente si rintana in casa e non esce quasi mai per paura del brutto tempo e così mi lascia riposare tranquillo".
La bella e dolce Primavera, colpita da quelle parole, rispose: "Il mio arrivo è desiderato da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa significhi essere tanto apprezzati. E' una sensazione bellissima che non potrai mai provare perché con il freddo che porti al tuo arrivo anche i cuori più caldi si raggelano". L'inverno non disse più niente e si fermò a riflettere. Forse, essere ammirati ed amati dagli altri, poteva anche essere una bella sensazione.
(Per ottenere rispetto ed amore non serve utilizzare la forza ed incutere paura invece i migliori risultati si ottengono con la bontà a la sensibilità.)
Ps.Ho lasciato la morale (anche se ognuno poi...) solo perchè spero che la si legga senza ricercare strani doppi sensi o...intenzioni particolari che non voglio dargli. Sarei solo felice di poter condividere questa piccola riflessione e la serenità della mia giornata. Bonne nuit.
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Bellissima Marcolo... e cade proprio a fagiolo in tutti i sensi, cioè secondo me copre quasi tutto l'arco di quello che sento pure io... complimentoni...
Battuta per sdrammatizzare: la prossima volta potresti raccontagli pure magari tutta la... _QUATTRO STAGIONI_ [26] [27] [28] [39]
Saluti e simpatia
Francesco
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Marcolin la tua favoletta è tanto carina, ma di questi tempi non tanto realistica.. i giovani sono molto più spavaldi e sicuri delle persone mature, io soccombo persino a mia nipote di 14 anni [3]
Danno ordini,tutto gli è dovuto e l'adulto è uno stupido che non sa niente e che possono trattare alla pari.
Al di là forse di una mia fragilità, tutti i miei coetanei con cui ho avuto modo di avere scambi più approfonditi soffrono di questa insicurezza e instabilità di fondo che è troppo generazionale per non avere delle motivazioni sociologiche e storiche più ampie di una caratteristica personale. Ovviamente parlo della generazione nata tra la fine degli anni 60 e gli inizi degli anni 70.
Però è primavera per tutti... [8]
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