islanda
ciao a tutti, permettetemi due parole sull'islanda, per voi amici del forum.
ho vissuto in islanda a reykjavik per circa due anni. mi sono improvvisato pizzaiolo e grazie a voi e ad un po' di passione sono riuscito a fare un buon lavoro. certo poco apprezzato (ed e' proprio per questo che sono fuggito), ma lassu' e' tutto diverso. 5 anni fa, quando per la prima volta atterrai a keflavik (l'areoporto internazionale), pensai di essere arrivato su un pianeta parallelo. ricordo che una volta arrivato in citta' guardai il prezzo di una pseudo pizza, venduta da un piccolo chioschetto, chiamata "margarita" e la conversione in lire mi dava 23000 lire (lascio a voi i commenti). la prima settimana non riuscii a dormire per la luce che non mancava mai, giorno e notte. oggi, l'islanda e' per me un paese familiare, con i sui guyser, vulcani attivi, ghiacciai, lagune d'acqua calda dove poter fare comodamente il bagno attorno ad una natura mozzafiato, cascate, vento, luce e buio, la meravigliosa, agghiacciante e trascendente aurora boreale, la limpidezza dell'aria e l'acqua tra le piu' pure al mondo e si gli islandesi, forse tra le piu strane persone d'europa. certo freddi, un po razzisti/nazionalisti, invidiosi e gelosi, ma in fondo gentili e buoni. bhe, loro proprio di pizza non ne sanno un gran che. e' l'idea di pizza in se e per se' e' naturalmente distorta dalle catene di pizzerie stile domins pizza. la pizza e' arrivata dall'america e non dall'italia. ho tentato, sono riuscito e ne sono soddisfatto, a sfornare una pizza accettabile, considerata la latitudine, le farine (troppo strane e decisamente diverse da quelle italiane, forti, con assorbimento acqua molto elevato, un falling number altissimo, che davano un impasto di facile corda ma di difficile estendibilita'), le mozzarelle (di produzione islandese che oltre a scolare per ore dovevo salare per dargli un po' di sapore) e il forno, troppo piccolo, praticamente non isolato, senza equilibro tra cielo e pietra, e la legna una betulla nordica dal piacevole profumo ma che bruciava troppo in fretta rilasciando per tanto troppo poco calore. considerando tutto cio e aggiungiendo la pressoche' totale incapacita' dei ragazzini islandesi che tentavano di aiutarmi credo proprio di aver fatto un buon lavoro.
scusate per un post cosi lungo ma il mio desiderio e' quello di ringraziare di cuore voi tutti ragazzi del forum che con le vostre divulgazioni di idee ed esperienze avete dato ad altri come me la possibilita' di realizzare un buon lavoro e non solo, la volonta' e la passione per il proprio lavoro, il desiderio di migliorare quotidianamente. da voi ho imparato molto, spendendo ore ed ore a leggere i vostri post di tutti i tempi. grazie
ciao
Ciao e complimenti per la bellissima pizza della foto.
Se sei riuscito ad attenere una pizza così, sei stato davvero in gamba: sono sicuro che anche il sapore non sarà de meno.
Ti auguro con tutto il cuore, di riuscire a diffondere e a far apprezzare il "nostro" prodotto nazionale in quel paese così lontano.
Cosa dicono gli irlandesi, dopo aver mangiato la tua pizza?
Fatti sentire.
Saluti Falcon