Voglio riportare  una frase che è entrata nella storia, pronunciata da Sua Santità Karol Wojtyla, appena eletto Papa, in un italiano un pò stentato : " SE SBAGLIO, MI CORRIGERETE ". Non ha mai sbagliato niente!!!
E' il Papa dei giovani, della gente, dei viaggi, del mondo intero, della gioia e della sofferenza; sempre presente, fino all'ultimo.
Falcon

E'triste per me'videodipendente osservare in silenzio,nel cuore della notte da solo,i servizi dei telegiornali,impotente,avere crisi di pianto,emozionarmi dinanzi a quelle immagini,ma il pianto mi sopraggiunge sempre quando le telecamere,staccano da sua Santita'e colgono la gente,i bambini,quelle donne che sorridono di gioia, o lacrimano per le loro sofferenze.Popoli di tutto il mondo che sembrano unirsi come per magia,si la magia misteriosa che ha fatto a tutti noi dono di un uomo meraviglioso,infatti quando l'inquadratura centra nuovamente il Papa,il mio pianto si rasserena,sono consapevole di aver trascorso dalla mia gioventu'ad oggi,giornate illuminate da un Santo,parola che mi e' sempre sembrata remota,lontana nei tempi,e invece Madre Teresa,Padre Pio,e infine questa stupefacente persona,mi hanno dato la possibilita'di viverli e vederli oggi,nei miei anni,non sono un praticante,e spesso dinanzi ad una messa in tv ho sempre cambiato canale,ma il Papa aveva una forza inspiegabile,mi e' sempre bastato osservarlo anche solo qualche secondo in tv,per rimanerci incantato,quasi a comprendere,cio' che non comprendo,forse.....non so'spiegare a chi legge con le parole cosa intendo,ma chiunque leggera'queste mie righe..... chiaro apparira'il senso semplicemente, pensando a Giovanni,Paolo,II.

Prego da giorni per il Santo Padre, imperterrito rimango a guardare ogni speciale trasmesso in tv, scongiurando il peggio.
Motivata è la disperazione e la rassegnazione di tutto il mondo.
In ogni caso, comunque di nostra Santità rimane il ricordo indelebile di un  Uomo talvolta ironico guidato dallo Spirito Santo, che per mezzo della fede e della propria cultura inedita è riuscito modellare nuovi stili di pensiero, unendo popoli e razze di ogni angolo del mondo e di ogni credo.
Il fenomeno è particolarmente evidente nel movimento dei giovani di ogni continente verso la riscoperta della fede che costituisce un crocevia di esperienze e di storie differenti.
Colui che ha lottato per la difesa del diritto a vivere di ogni bambino fin dal suo concepimento, anche se malato o diversamente abile, considerandolo dono per la Chiesa e per l’umanità.
Il Santo Padre per mezzo della sua sofferenza ci spinge a capire il proprio io e ci aiuta a crescere nella completa totalità.
Il fondamento del mio pensiero vuol far capire che la sofferenza aiuta ad avvicinarsi a Dio, rendendo vana la fuga verso altre forme di senso che si rivelano illusorie.

Saluti alla redazione e a tutto il forum

Persino Cristo sulla croce ebbe ad un certo momento paura della morte. Anche il papa avrà questo sentimento, lui che è uomo come noi e non figlio di Dio. Ma se la vita terrena viene sentita come preparazione all'altra, allora la morte per un credente non può che essere percepita come liberazione. La morte è il compimento di una strada breve che porta l'anima umana al cospetto di Dio, ovvero dell'eterna felicità.  Dunque la tristezza deve lasciare il posto a questa consapevolezza. E tanto è più facile questo passaggio quanto più forte è la fede. E allora  è giunto il momento più ardentemente desiderato dal papa e da ogni credente, quello del ricongiungimento con l'Origine di tutto. Allora la tristezza si stempera e lascia il posto alla serenità. E questo sia detto proprio da un ateo, qual io sono. Rimane solo una tristezza profonda: la consapevolezza che il messaggio del papa, quello di dar spazio ai valori spirituali (per me i valori dell'intelletto) non alberga nel cuore di molti che pur si dicono credenti, e che invece ogni giorno perseguono soltanto l'effimero. Il papa in questo ha purtroppo fallito, ma comunque rimane il nobile intento, al di là del fatto che si possa o meno concordare con determinate scelte di principio. O in Dio per chi crede,  o nella memoria degli uomini di buona volontà per chi non crede,  comunque egli continuerà a vivere.

Ci rattrista la morte del Panto Padre.
Amato e stimato, la sua scomparsa lascia in noi una sensazione di vuoto, ma ci consola sapere che Karol Wojtyla ha posto fine alle sue sofferenze per poi volare in cielo.

Partecipo anch'io alla perdita di un uomo straordinario,una figura immensa che rimmarra per sempre nella mia memoria e quella dell'umanita'.
Saluti Paciussi