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ANZIO NETTUNO .. MI SERVE UN NOME PER UNA NUOVA PIZZA...

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 iwk
(@iwk)
Membro Registered

Cerco pizzaioli che vogliono provare a cuocere qualche pizza usando legna d'olivo, magari dandole anche un nome particolare per un lancio pubblicitario. io pensavo alla "Pizza Mediterranea" non sò se esiste già e come si potrebbe fare, Alt... esiste già, ho appena visto anche gli ingredienti "pomodoro, mozzarella, tonno, cipolle, origano, olive".  A quanto pare gli ingredienti sono ottimi. Basterebbe provare a cuocerla con legna d'0livo e poi gustarla a fondo e farsi venire un nome nuovo e adeguato che richiami l'olivo, il mediterraneo, la Grecia, l'Olimpo. Per adesso non mi viene in mente un nome perfetto che richiami tutte queste cose.
Se la cosa vi può interessare, se ne può parlare.
La mia sfera d'azione è il litorale di Roma-Sud.
Vendo legna da ardere e faccio pubblicità su Scanner, Il Litorale, Scacco Matto,  Il Granchio e Il Faro. Potrei inserire nella locandina il Vostro locale se mi date una mano al riguardo.
Attendo vostri commenti
Grazie
Gianni

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Topic starter Pubblicato : 15/04/2005 17:27
(@pizza1)
Membro Registered

nettare degli dei,nettare del mediterraneo,frutto del mediterraneo,frutto degli dei,ambrosia mediterranea, zeus poseidone afrodite,venere, apollo o simili

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Pubblicato : 15/04/2005 21:51
 iwk
(@iwk)
Membro Registered

Grazie per il tuo contributo. Anch'io avevo pensato a qualcosa tipo pizza Olimpo o semplicemente pizza al Fumo d'olivo.
Dov'è situata la tua pizzeria? Nella zona di Roma?
Fammi sapere.
saluti

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Topic starter Pubblicato : 18/04/2005 16:15
(@pizza1)
Membro Registered

no, mi dispiace la mia pizzeria è in paesino a Sant'Andrea Bagni, in provincia di parma.
Ma auguri comunque per la tua pizza e spero di averti potuto dare una mano

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Pubblicato : 19/04/2005 20:26
 iwk
(@iwk)
Membro Registered

ok

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Topic starter Pubblicato : 20/04/2005 16:16
 iwk
(@iwk)
Membro Registered

Possibile che non c'è un pizzaiuolo che abbia un pò di fantasia da farsi venire un nome nuovo e interessante per una pizza cotta con legna d'olivo?
Saluti

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Topic starter Pubblicato : 27/04/2005 18:31
(@mexpizza)
Membro Registered

Beh...l'olivo è pianta millenaria....quindi....avrai nel menu

capricciosa
mediterranea
mimosa
contadina
...
e
....
MILLENARIA !

Ciao

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Pubblicato : 27/04/2005 19:09
(@pizzetta)
Membro Registered

guarda ci sto penzanto ma nel frattempo ti manto la storia nella speranza che ti possa aiutare a decidere
Il leggendario albero di ulivo e l'olio ricavato dai suoi frutti hanno accompagnato la storia dell'umanità. 8000 anni fa l'ulivo veniva già coltivato in Medio Oriente e le prime coltivazioni si ebbero molto probabilmente in Siria o Creta. I Fenici in seguito diffusero questa coltivazione su tutte le coste del Mediterraneo, dell'Africa e del Sud Europa. Con i Greci le coltivazioni di ulivo divennero sempre più numerose, ma furono i Romani che provarono a coltivare in ogni territorio conquistato questi frutti polivalenti (trascurando in alcuni casi le coltivazioni esistenti dell'Italia meridionale). In molti casi i Romani ordinarono alle popolazioni conquistate il pagamento dei tributi sotto forma dei olio di oliva. Sempre i Romani riuscirono a costruire i primi strumenti per la spremitura delle olive e a perfezionare sempre di più le tecniche per conservare l'olio.

Fin dall'inizio l'ulivo e i suoi frutti sono stati presenti nella storia degli uomini sia nei riti sacri che nella vita quotidiana, l'olio infatti venne utilizzato non solo per arricchire gli alimenti ma anche nei massaggi e nella cosmetica. Nei poemi omerici l'olio era usato esclusivamente per la pulizia e l'igiene. Gli antichi Romani classificavano l'olio di oliva in cinque qualità: "oleum ex albis ulivis" proveniente dalla spremitura delle olive verdi, "oleum viride" proveniente da olive raccolte a uno stadio piu' avanzato di maturazione, "oleum maturum" proveniente da olive mature, "oleum caducum" proveniente da olive cadute a terra e "oleum cibarium" proveniente da olive quasi passite che era destinato all'alimentazione degli schiavi.

I numerosi utensili per la raccolta e la spremitura delle olive, rinvenuti dagli archeologi in vari scavi nell'area mediterranea, nonché diversi passaggi della Bibbia e del Corano dimostrano l'importanza storica di questo frutto dell'ulivo e del lavoro degli uomini.

Anche all'alba del terzo millennio l'olio di oliva costituisce un prodotto carico di misticismo e soprattutto un componente fondamentale della ormai famosa dieta mediterranea, una moda di cui molti esperti attestano gli aspetti benefici per la salute.

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Pubblicato : 28/04/2005 07:41
(@pizzetta)
Membro Registered

in ogni caso se vuoi dare un nome storico credo che sia giusto dare la precedeza hai fenici e quindi dovresti girare intorno a questa popolazione aspetta! ti mando alcune informazioni anche su questo

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Pubblicato : 28/04/2005 07:50
(@pizzetta)
Membro Registered

Origini
La storia non ci ha tramandato fonti dirette che ci descrivessero il popolo fenicio. Non esistono testi scritti e le uniche informazioni ci vengono tramandate da scrittori, testimoni e storici di altri popoli. Molto probabilmente questo popolo si è formato in seguito a diversi processi e fasi di migrazioni di popoli nell’area che attualmente comprende: Libano, Israele, Siria, Palestina, Giordania ed Egitto.
In Mesopotamia, già intorno al 3600 a.C., risiedeva una popolazione, conosciuta come "gente di Obeid", pacifica e abbastanza progredita. Successivamente nel 3500 a.C., dall’Asia centrale migrarono i Sumeri, fondando la città di Ur dei Caldei , portando conoscenze astrologiche, matematiche ed un protosistema legislativo. Tale civiltà lasciò il posto a quella semita che aveva come re Sargon (da cui Sargonidi o Accadici), che fondò la città di Accad che acquisì più importanza di Ur.
Tra il 2300 ed il 2000 a.C. due popoli scesero dalla regione impervia del Sinai: gli Amorrei ed i Cananei. I primi si sono diretti verso la Mesopotamia, sconfiggendo i sargonidi e dando i natali ad Hammurabi, famoso per le tavole delle leggi, dalla cui dinastia proverranno i fondatori di Babilonia; i secondi si sono diretti in Palestina, dove risiedevano altre popolazioni a carattere nomade. In questa regione, dal 2900 a.C., esisteva già una città: Biblo, famoso porto commerciale, utile agli egiziani per trasportare i papiri. Tale centro subì devastazioni dai Cananei, ma rimase importante nodo commerciale e luogo di influenza economica egiziana. Ciò è testimoniato dalle numerose scritture egizie, nelle quali è riportato o richiamato il nome di Biblo.
Successivamente l’area di Canaan cadde sotto il dominio ittita, in particolare possedimento degli hapiru che appartenevano ad una popolazione migrata dalla Mesopotamia a seguito dell’invasione ittita, successivamente alleati con gli abitanti dell’Anatolia. In questo periodo in Egitto regnava Akhenaton, il quale cercò di attuare una rivoluzione religiosa di carattere monoteistico e si disinteressò della politica estera, mostrando il fianco ad invasioni di popoli.
La Cananea fu poi ripresa dagli egiziani, ad opera di Tutankamon, Ramsete e Seti I , successori di Akhenaton, ma mantenne una sua indipendenza. In questo periodo comincia a nascere con Davide il regno di Israele, che approfitta di questa indipendenza dei Cananei per prendere una propria strada individuale.
A questo punto, sulle coste libanesi si presentò il "popolo del mare", risultato di una migrazione nord europea che, conquistata la Grecia, in particolare la civiltà micenea, per mezzo dei Dori, si riversò su Creta, luogo di altra florida cultura, e su Cipro. Da qui ci fu una invasione delle coste libiche, fino a quelle egiziane, dove Ramsete riuscì ad ottenere un vittoria. I popoli del mare, o anche Khreti e Plethi (Cretesi e Dori), si assestarono in Cananea, fondando, alcuni, la Filistea; altri, amalgamandosi con le popolazioni locali, diedero luogo alla civiltà fenicia. Inoltre una parte di questa migrazione dalla Grecia si diresse presso gli Ittiti, sconfiggendoli e da qui in Mesopotamia.
Siamo intorno al 1500 a.C., nasce la città di Tiro che diventa più importante di Biblo. In questo periodo i navigatori cananei cominciano ad avere navi più robuste, impiegando il legname ed il cedro libanese, ed a percorrere rotte più lunghe (fino ad allora si viaggiava lungo la costa). Questo cambiamento è dovuto senz’altro ad una contaminazione da parte dei popoli del mare. Israele ingaggerà dure lotte contro la Filistea (basti ricordare l’episodio di Davide e Golia), mentre con i fenici avrà sempre un rapporto pacifico ed improntato su un carattere commerciale.


Sviluppo
Nata verso il 1150 a.C., la civiltà fenicia si avviò ad un lento declino verso l’850 a.C., con la dominazione assiro-babilonese, fino al 350 a.C., periodo della dominazione macedone di Alessandro Magno.
Tramite una fitta rete di commerci e attraverso l’uso delle navi triremi di loro invenzione, si sparsero in tutto il Mediterraneo, fondando città ovunque. E’ possibile riassumere la seguente situazione.
Libano: Tiro, Sidone, Tripoli, Haifa, Arvad, Beruta (Beirut);
Africa Settentrionale: Leptis Magna, Utica, Cartagine, Tunisi, Lisso (dopo le colonne d’Ercole);
Sicilia occidentale: Drapana (Trapani), Lilibeo (Marsala), Panormo (Palermo), Mothya (Mozia);
Spagna: Gadir (Cadice), Ibiza e Cartagena;
Sardegna: Nora, Cagliari, Bythia, Carloforte, Tharros e Sant’Antioco;
Creta, Rodi, Melo, Malta, Gozo, Cipro.
Si presume che anche la città di Tebe in Grecia abbia origini fenicie. Su alcuni documenti si racconta della presenza fenicia anche in alcuni porti dell’Asia Minore
I Fenici subirono diverse dominazioni, ma le affrontarono intelligentemente, rispettandole. In cambio poterono mantenere una certa autonomia economica.
La Fenicia convisse con Israele in modo pacifico, sviluppando un’intensa attività commerciale. A Tale proposito, ricordiamo che intorno al 1600 a.C. l’Egitto si trovava sotto il controllo degli Hyksos. Questo era un popolo di origine hurrita, cioè caucasico, proveniente dalle regioni dell’Urartu, molto favorevole agli ebrei, che aveva conquistato la mesopotamia, stabilendosi tra Siria ed Assiria, ed era in lotta con gli ittiti. I semiti, seguendo Giuseppe, migrarono dalle dure terre palestinesi verso il delta del Nilo, dove vissero in pace e serenità.
Successivamente nel 1570 a.C., il faraone Ahmose dell’Alto Egitto cacciò gli Hyksos e fondò il Regno Nuovo, destinato a durare quattro secoli. Sotto Tutmosi III, gli ebrei migrarono dall’Egitto, guidati da Mosè (forse un seguace del monoteista Akhenaton, che si avvalse di Aronne per comunicare con i semiti) e si ristabilirono nella Palestina, occupata nel frattempo da altri popoli, fondando le dodici tribù. Siamo intorno al 1200-1100 a.C., a questo punto, come già detto, entra in scena Davide che riunisce le tribù e fonda il regno di Israele, approfittando del fatto che l’Egitto, in lotta con gli Ittiti, lascia un po’ di autonomia alla Palestina.
In seguito alla dominazione dei popoli del mare nasce il regno dei Fenici. Le città di Tiro, fondata da Hiram prima del 1100 a.C., e Sidone prendono il posto, come importanza, di Biblo. La convivenza con Israele, basata sul commercio, si interruppe per questioni religiose.
La convivenza con l’Egitto fu ottima e sempre imperniata al commercio. Verso l’850 a.C. gli assiri di Assurnarsipal II, non più minacciati dal pericolo dei Medi, conquistarono i fenici, i quali, consapevoli della loro inferiorità, andarono incontro agli aggressori con pace e proponendo commerci. Ciò ebbe i suoi frutti fino al 700 a.C., quando tutte le città parteciparono ad una rivolta armena antiassira, subito sedata da Sennacherib, che impose una tassazione elevata. Sidone subì devastazioni, Tiro si difese e la sua isola non fu presa, nonostante alcune città fenicie collaborarono con gli assiri, come faranno secoli dopo con Alessandro Magno.
Sotto il successore assiro Asarhaddon, Sidone si ribellò e stavolta fu Tiro a collaborare con i mesopotamici. Sidone fu distrutta. Fu poi la volta di Assurbanipal che continuò a controllare la zona.
In generale, però la Fenicia, anche se divisa in due provincie (settentrionale e meridionale), continuò a prosperare con i commerci.
Intorno all’800 a.C. alcuni abitanti di Tiro migrarono in Africa e fondarono Cartagine.
La cultura che ne deriverà acquisterà sempre più potere, fino allo scontro con quella romana, che segnerà la sua fine.
Nel 600 a.C. la civiltà di Assur e di Ninive lasciò il posto a quella di Babilonia, sotto il dominio di Nabucodonosor II, che scese fino in Egitto. I Fenici si allearono con Israele per contrastarlo, ma furono sconfitti. Gli ebrei conobbero la cattività babilonese, ma Tiro resistette di nuovo, dal 585 a.C. al 572 a.C., proponendo alla fine un patto di pace, in cui formalmente veniva annessa a Babilonia, mantenendo comunque una certa autonomia economica. Questo grazie anche alla politica del lungimirante re babilonese che sognava un grande impero in armonia. Gli ingegneri fenici lavorarono a Babilonia e la resero una delle città più belle del mondo.
Nel 539 a.C. il re persiano Ciro II conquistò la Mesopotamia e quindi la Fenicia. I fenici costituirono la marina persiana e aiutarono gli ebrei a ricostruire Gerusalemme, abbandonata per il periodo di cattività. La convivenza con la Persia fu eccellente, anche se Tiro perse Cipro, presa dall’Egitto.
Nel 525 a.C. il re persiano Cambise conquistò anche l’Egitto ed i Fenici collaborarono nell’impresa, avendo in cambio la quasi totale indipendenza.
Nel 500 a.C., Dario era il re dell’impero persiano. Dinanzi a Salamina di Cipro i fenici furono sconfitti dai greci, inferiori come numero ed esperienza, successivamente presso Samo, con l’aiuto di Dario i fenici vinsero.
Nel 480 a.C., Serse I, nuovo re di Persia, con 1207 navi, comandate da fenici, affrontò le 313 navi greche di Temistocle, presso la baia di Salamina in Grecia, venendo sconfitto. Fu poi la volta della sconfitta di Micale, presso Mileto. Contemporaneamente, presso Imera, in Sicilia, i siracusani (alleati dei greci) sconfissero truppe cartaginesi ed etrusche. Dunque, la Grecia fece la sua comparsa sui mari che prima erano fenici. Nel 465 a.C. gli elleni presero Cipro ed ormai, assieme a Cartagine, presero il posto dei libanesi, sempre più sotto le satrapie persiane.
Verso il 350 a.C. Tripoli fu nominata capitale della federazione fenicia. I fenici avevano capito che dovevano unirsi, ma ormai era troppo tardi. Le città fenicie rimasero sotto il giogo persiano, nonostante qualche rivolta di Sidone e di Tiro.
Nel 332 a.C. Alessandro Magno, diretto in Egitto, comincia ad assediare Tiro, dopo aver annesso le altre città fenicie. Secondo la sua strategia questa città doveva essere distrutta, perché rappresentava sempre la marina dei persiani. Fu aiutato da altre città fenicie e realizzò una diga che tolse ai tirii l’elemento naturale di difesa: il mare. Tiro, che aveva ricevuto la promessa di aiuto da parte di Cartagine, si difese strenuamente, poi, non ricevendo alcuna collaborazione esterna, capitolò. Fu la fine del regno fenicio. Tiro fu distrutta e rifiorì un po’ sotto i romani.
Verso il 300 a.C. Alessandro Magno non c’era più ed il suo impero fu diviso in tre diadochie: la Macedonia sotto gli agonidi, l’Egitto sotto i tolemaici e l’Asia Minore sotto i seleucidi. Per quanto riguarda la Fenicia, anche se il suo regno non c’era più, ci furono ancora delle attività commerciali di svariato tipo. L’elemento dominante era però l’ellenizzazione dei costumi e della società: basti pensare che ogni 5 anni a Tiro si svolgevano i giochi.
In questo periodo lo spirito fenicio sopravvisse in Cartagine che ebbe un grande splendore e presto si scontrò dapprima con i greci e poi con i romani.

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Pubblicato : 28/04/2005 07:53
(@merlino)
Membro Registered

Ciao IWK
secondo me, per incentivare un pó la motivazione, dovresti bandire un concorso a premi, della serie chi trova questo benedetto nome, riceverá in omaggio 3 metri cubi di legna d´olivo ultrastagionata, direttamente sull´uscio di casa sua!!!  Che te ne pare? Siamo d´accordo? Bene, allora ti comunico subito il nome del vincitore: Merlino, ossia il sottoscritto! Ah, scusa, prima dovrei comunicarti il nome della pizza:
GIULIVA, ovviamente. Una pizza allegra e felice di essere stata cotta con la legna d´ulivo, che onomatopeicamente richiama. Convinto?
Benissimo, io la legna gradirei riceverla a Vienna!
Graaaaaaazie.
Saluti, Merlino

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Pubblicato : 28/04/2005 14:47
(@mister_elis)
Membro Registered

Considerata l'economia Italiana e l'andamento politico io la chiamerei "chances"

Saluti a tutto il forum

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Pubblicato : 28/04/2005 15:20
 iwk
(@iwk)
Membro Registered

Complimenti per l'inventiva. Sei fra i preferiti.
ciao
A proposito, vedrò cosa posso fare per la legna d'olivo a Vienna.

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Topic starter Pubblicato : 28/04/2005 19:14
(@massi99)
Membro Registered

Guarda , di diro' il nome al piu' presto, ma tu mi devi promettere di mettere legna d' olivo nel forno? Scusa ma quanto ti costa? A lungo andare cambierai e poi le piante che hanno un tot. d' anni sono super tutelate, non le puoi toccare. Scusa se sono duro, ma sono considerazioni da fare. PIZZA OLIVIA.

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Pubblicato : 28/04/2005 20:13
(@falcon)
Membro Registered

Senti questa: " Pizza delle Palme " , magari da farcire a piacimento del cliente, rigorosamente condita con E.V.O. e sopratutto cotta con legna d'ulivo.
Da proporre come piatto nazionale italiano, nella Domenica pre Pasquale, e disponibile tutto l'anno!
Saluti Falcon

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Pubblicato : 28/04/2005 21:14
Pagina 1 / 2
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