Alla ricerca della pizza filosofale...
Voglio trasmettervi queste riflessioni sulla macchina umana, che vanno un pò oltre alla nostra amata pizza.
Leggete quando avete tempo.
Per fare una pizza sono necessari farina, acqua, sale, lievito, un forno per la cottura; a tutto questo dobbiamo aggiungere l'ingrediente più importante, il tempo.... Quando poi nasce la pizza, il processo sembra spontaneo, ma se ne conosciamo le esatte cause, possiamo ripetere intenzionalmente questo effetto, apparentemente miracoloso per il non iniziato.
A qualcuno questo processo é accaduto per caso... Se guardiamo indietro e consideriamo ciò che questo qualcuno stava facendo prima, sapremmo e comprenderemmo le cause della sua trasformazione. Ma in generale una persona può non avere idea di cosa sia successo o perchè. Ma una pizza che nasce “ perfetta” non causerà la nascita di altre pizze intorno, solo per associazione; che sfortuna per le sue colleghe, che le vanno dietro sperando che in qualche modo qualcosa si stacchi per abrasione e si attacchi a loro!
In particolari istituti dislocati strategicamente qua e là, in punti non particolarmente interessanti del pianeta, esistono persone alle quali è accidentalmente accaduto detto trasferimento; essi occupano delle celle imbottite all'interno di questi istituti.
Per caso essi hanno penetrato il velo che fa da barriera tra il mondo fenomenico e quello non-fenomenico, ma senza il necessario lavoro preparatorio, sfortunatamente per loro e per la totale costernazione dei loro consulenti medici, 'fenomenalmente' fissati.
Immediatamente dopo il trasferimento tra il cervello-di-testa ed il cervello-di-coda, ci si potrebbe di fatto trovare irretiti nella macchina ancora più di prima, nella sua meccanicità.... un maelstrom di condizionamenti automatici e movimenti riflessi. Sebbene questa sensazione sembri sconfortevole e ci si senta molto peggio di prima, la condizione presente é solo temporanea.
In una comunità di lavoro, il primissimo esercizio é l'osservazione delle attività motorie della macchina da parte dell'attenzione ordinaria del cervello-di-testa. Tale attenzione dovrebbe essere rifinita fino al minimo dettaglio, essendo certi di non alterare le manifestazioni della macchina in conseguenza di tali osservazioni.
Il catalizzatore chiave per questo esercizio é di ricordare, mentre si osserva, che il centro emozionale non é funzionante perchè i cervelli sono sotto-sopra. Quando il cervello-di-testa operante come centro mentale inibisce il funzionamento del cervello-di-mezzo (l'apparato in cui dovrebbe ordinariamente risiedere il centro emozionale), nessuna autentica emozione é possibile. Il cervello-di-testa operante come centro pensante copre il centro emozionale. In termini elettrici, l'ordinaria macchina biologica umana ha i collegamenti completamente errati.
I collegamenti sono sbagliati ed il circuito é morto, in modo intermittente e spasmodico. Se il cervello-di-testa opera come centro motorio, allora vengono fatti i collegamenti corretti al cervello-di-mezzo, per cui il centro emozionale lavora per proprio conto in maniera naturale ed inizia a funzionare come centro superiore; il centro emozionale volontario superiore.
Ordinariamente é impossibile rendere volontario il centro emozionale, nel senso che esso dia origine ai propri stati d'animo; così com'é adesso, é costretto ad adattare la sua funzione ai riflessi spasmodici che dominano il cervello-di-coda.
Mentre il cervello-di-testa ha molta poca forza, o volontà, il centro che ha la maggior forza é il centro motorio. Quando il centro mentale si trasferisce al cervello-di-coda, allora il centro mentale acquista la forza maggiore e può funzionare nel volontario.
Quando il cervello-di-coda diviene il centro mentale, assume tutta la forza e l'autorità del cervello-di-coda e per la prima volta esso possiede i mezzi per dirigere la macchina come un tutt'uno.
Nei dollari americani é rappresentata una piramide a cui manca la pietra che forma il vertice. Questo esemplifica lo stato ordinario della macchina biologica umana. La punta troncata del triangolo rappresenta il cervello-di-testa, che nell'uomo ordinario funziona da centro pensante. Se aggiungiamo un triangolo con la punta rivolta verso il basso otteniamo il Sigillo di Salomone. Il re Salomone scoprì questa operazione psichica, rappresentata da tale diagramma, che gli dette totale autorità su quelle entità frammentarie localizzate che egli decise di chiamare djinn, o demoni inferiori; una volta effettuato questo trasferimento 'testa-coda', tutti e tre i centri inferiori iniziano a funzionare in modo corretto, e più o meno in armonia ed equilibrio.
Ma per iniziare dobbiamo manomettere il centro motorio e costringerlo a diventare centro pensante, dispensandolo da tutte le sue attività come centro motorio, usando la nostra volontà d'attenzione per seguire con intensità ogni movimento della macchina.
Il centro mentale residente nel cervello-di-coda adesso avrà la forza e la volontà organica necessaria per esercitare vera autorità sull'intera macchina. Questo sarà il primo vagito di vera volontà.
Solo così potremo essere domani come siamo oggi, decidere di gettar via le nostre sigarette e farlo davvero.
Questo lavoro si fonda sulla disciplina. Se il centro mentale nel cervello-di-coda dice: "Sveglia, macchina!" esso alla fine ha la volontà e l'autorità di esercitare la sua influenza sulla macchina; la macchina nella sua interezza é costretta ad obbedire.
Si tratta di sollevare l'attenzione dalla normale fissazione sul flusso associativo dei pensieri che passano e sul dialogo interno, e di porla in modo stretto sulle attività motorie della macchina.
Questo esercizio interiore é particolarmente buono se eseguito durante un lavoro fisico.... scavare una fossa, imbiancare, scartavetrare, costruire qualcosa, lavare i piatti, sorvegliare i bambini....
Per esempio, mettiamo che alla vostra macchina succeda in questo momento di usare il braccio destro per sollevare la tazza del caffè e berlo; allo stesso tempo osservate come la macchina sia appoggiata sulla gamba sinistra, con la gamba destra leggermente sollevata; la macchina ora sorride, spostando il peso sulla gamba destra.
In breve, possiamo usare la solita forma di attenzione, ma in questo caso i soggetti dell'attenzione sono ora esclusivamente la postura e i movimenti della macchina, osservati a prescindere da qualunque significato psico-emotivo.
In condizioni ordinarie, i nostri movimenti avvengono molto prima che noi li notiamo, se mai ne diveniamo consapevoli, poichè non siamo addestrati a fissare la nostra attenzione sui movimenti della macchina
La macchina esegue la maggior parte delle proprie attività in segreto, a nostra insaputa. La macchina beve senza la partecipazione della nostra attenzione; fa perfino l'amore senza la nostra attenzione. Questa é la penalità che dobbiamo pagare se permettiamo al cervello-di-testa di operare come centro pensante.
Dopo che avremo mantenuto per un po' l'attenzione sulle attività della macchina, la sua routine apparirà evidente e le sue attività appariranno molto meno soffocanti. Dopo ancora un po' di tempo, quella che una volta sembrava un'affaccendata e complessa attività casuale diventa noiosamente prevedibile, poichè di fatto la macchina fa molto poco. Osservandola per la prima volta in modo serio, la macchina appare come un maelstrom di attività caotica.
Osservate la vostra mano come se fosse un oggetto sconosciuto, ma allo stesso tempo riconoscete che si tratta di una parte automatica della macchina; giocherella e si gingilla da sola, senza che noi la dirigiamo volontariamente.
Guardiamola stupiti mentre da sola prende una forchetta; notiamo che ora la macchina sta sorridendo; la mano aggiusta il coltello e stira un po' il tovagliolo sulla tavola. E questi sono solo i movimenti grossolani di poche parti della macchina, e stiamo considerando solo l'ovvio esteriore. E quando eseguiamo una rotazione del polso? Quali muscoli vengono usati?
Differenti combinazioni muscolari producono movimenti diversi. Non solo la mano, ma tutto, nella macchina, é in qualche modo affetto da riverberazioni. In definitiva dovremmo riuscire a piazzare la nostra attenzione fermamente su tutto ciò che la nostra macchina fa. Dove poggia la tensione, quando la macchina è a riposo? Nel corpo, sentite il centro di gravità mentre cambia.
Di volta in volta notate il centro di gravità ed i punti dov'esso poggia. Dove poggia la maggior parte del peso? State usando un certa quantità di forza per equilibrarvi? Supponete di rilassare completamente tutta la muscolatura; che succede?
Cercate di stimare quanta forza esercitate per tenere il vostro corpo in questa posizione; fatelo mediante il 'sentire'.
La tensione é misurabile solo in confronto al rilassamento. Se ci manca la volontà di risvegliare la macchina, non possiamo usare le sensazioni per determinare l'esatta tensione richiesta per mantenere la postura. Rilassamento e tensione devono diventare volontari, ai fini di qualunque seria osservazione della macchina.
Iniziamo con l'osservazione della postura della macchina come un tutto, come se studiassimo una statua. Mettiamo a fuoco prima le mani, il torso, la maschera, le braccia e le gambe, cercando di vedere le attività della macchina come un intero, un tutto. Per esempio, osservate la vostra postura seduti a tavola, o mentre scrivete su un quaderno, o mentre attraversate un locale pubblico; cominciate dalle posture e dai movimenti più ovvii e più osservabili. Per il momento, finchè non sarete molto esperti, lasciate perdere quelle delicate e sottili fluttuazioni.
Saluti Falcon
Ciao,che dire....bellissima riflessione,se non erro qui'ci troviamo in area Cibernetica,il mio esempio semplice era...quando mi accingo a sollevare una tazzina di caffe'la cibernetica subentra nel separare l'atto da compiere,ovvero mi interessa il caffe' inteso come liquido da sollevare,o la tazzina che lo contiene??E da qui'nascono concetti e studi su tutta una serie,di azioni biomeccaniche da te'ben evidenziate,mi permetto solo di aggiungere che anche se possibile,ripetere intenzionalmente gli effetti e quindi produrre le medesime cause che producano medesima pizza,la recezione di terzi e'allo stesso modo differente,da qui'ne converrai l'enorme difficolta' nel far combaciare tutti gli elementi di carattere generale che possano riprodurre fedelmente l'opera prima.Per questo io mi ritengo un vincente nel mio campo,so'interagire in primis con i terzi,convinco loro a credere in quel che dico e faccio,come per un illusionista,chiaramente la base deve essere eccellente,ma il distinguo si crea proprio nell'interscambio gestuale tra me'e chi mi e'in campo visivo,mi succede a volte di preparar pizze per un tavolo,quando queste persone mi rivolgono complimenti...(ma sono io in realta'che li richiamo)mi capita spesso di usare parole e ragionamento voluto e mirato non a questo tavolo,ma bensi'al tavolo vicino,riuscendo cosi'a condizionare i loro pensieri e attirare attenzioni da me' desiderate,infatti nell'atto del congedo,inevitabilmente stringo tacita alleanza,con coloro che nulla hanno avuto a che fare (almeno loro credono)con il sottoscritto.Divertente vero!!!!Saluti
macche' a napoli gir l'influenz
Saluti Paciussi
Aspettavo il tuo intervento Fiocco, ottima interpretazione, la tua analisi del concetto si traduce esattamente in quelle azioni da te menzionate.
Si parla di quella forza interiore che muove non solo la propria macchina, ma sopratutto quella altrui, ma senza farlo notare; prerogativa di uomini scaltri ed intelligenti, ma aimè arma sottile della maggior parte delle donne nei confroni della maggior parte degli uomini!
Saluti Falcon