BOOM ORDINI...
io continuo a non capire tutte queste bandiere sulla germania ,,
ora qualche volta si puo" anche leggere ,, ma si puo" scrive altro ,, non credi??
comunque ,, quasi quasi ,, mi piacerebbe , la fine dell euro con il marco in probaile 2, 50 sul dollaro ,, merceds e bmw ,,, se ne esportano poche ,,, o no?
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Ange leggi e rileggi e non hai capito lo stesso niente [3] [3] il mio pizzaiolo sta benissimo,con l'amico peppe e tutt'altro il discorso [28] che tutti hanno capito e tu no [23] [22] la Germania!!! Non preoccuparti piú di tanto,intanto lo prendo piú che volentieri questo benessere,poi se fra qualche anno le cose cambieranno,allora si vedrá il da fare [28] Vedi sei sempre il solito,ancora non hai capito neanche la sogliola [14] fa niente,io continuo ad andare a sogliole [27] [46] [41]
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caro amico intervengo solo per ricordarti che lo stesso Marchionne ha detto che in Italia solo 3 su 10 sono macchine Fiat !!! questo vuol dire che il consumo interno non e' verso marchio Italia cosa che invece nei paesi Nordici succede , mettici anche accordi commerciali con la Cina dove ci sono 1 milardo di abitanti di cui forse 1/2 milioni ricchi guarda un po' tu che cosa puo' succedere !!! ti ricordo che la Germania è propietaria di brevetti internazionali da sempre e produce e vende a livello internazionale in tutti i settorie non solo nel settore auto !!!
noi Italiani siamo capaci di fare qualcosa soprattutto di piangerci addosso e di prendercela con altri ( comunisti,wikileaks ecc ) ma , purtroppo, nn saremo mai capaci di avere la stessa forza di paesi come questi !!!
tanto per gradire ti allego un articolo di MIlano Finanza
MF-Dow Jones News
Economia: Deaglio; Spagna, Italia e Giappone fuori da crisi non prima di 2015MILANO (MF-DJ)--Spagna, Italia e Giappone saranno gli ultimi Paesi
ricchi ad uscire dalla crisi.
Lo sostiene Mario Deaglio, professore di economia internazionale
all'Universita' di Torino, che oggi ha presentato il XV rapporto
sull'economia globale e l'Italia presso la sede della Banca Popolare
Commercio & Industria.
La Spagna, ha detto Deaglio, vede un'estrema severita' della caduta
produttiva dopo un lungo periodo di crescita sostenuta, mentre invece
Italia e Giappone scontano la quasi-stagnazione che aveva preceduto la
crisi, nonche' la velocita' molto bassa della ripresa.
In tutti e due i casi, ha spiegato il professore, il raggiungimento dei
livelli di crescita precedenti non dovrebbe avvenire prima di giugno 2015.
Diverso invece il caso degli Stati Uniti. Se la ripresa procede a passo
spedito, ha detto Deaglio, "nel 2010 torneranno al livello di prima" in
termini di crescita del Pil. Per quanto riguarda invece il Pil procapite,
a causa dell'aumento della popolazione gli Usa non torneranno ai livelli
pre-crisi prima del 2011, ha spiegato il professore.
La ripresa, ha ricordato Deaglio, di solito avviene in tre modi: con un
rapido recupero del trend anti-crisi (il cosiddetto "elastico di
Friedman"), con un calo permanente della velocita' di crescita (come nel
caso del Giappone) o con un recupero della velocita' di crescita, ma senza
un recupero del tempo perduto. Per Deaglio quest'ultima opzione "e' quello
che gli Usa si augurano e che forse riusciranno a fare".
Secondo quanto spiegato dall'economista nel suo rapporto, la maggior
parte dei Paesi impieghera' dai 3 ai 5 anni per tornare ai massimi livelli
di Pil visti prima della crisi.
Il professore ha aggiunto anche che, da un punto di vista quantitativo,
l'Europa, fortemente invecchiata, occupera' posizioni di seconda fila nel
panorama economico mondiale.
red/vca
(fine)
MF-DJ NEWS
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La Germania è una delle nazioni economicamente più sviluppate del mondo. Terza per volume di scambi in dollari[1] e prodotto interno lordo, è la quinta per potere d'acquisto[2] e la prima d'Europa. Dal 1999 la Germania adotta come propria moneta l'euro e ha delegato le decisioni di politica monetaria alla Banca centrale europea
Struttura economica [modifica]
Come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, anche in Germania il settore economico prevalente è quello dei servizi (terziario), comprendente turismo, commercio, banche, assicurazioni, media, che contribuisce a circa il 72% del PIL.
Ancora l'oggi l'industria produce il 27,1% del prodotto interno lordo, ed è dominata dai settori automobilistico (oltre un quinto delle esportazioni), siderurgico, chimico, elettronico e dei macchinari. Il Paese è anche un buon produttore di carbone e gas naturale. All'interno delle 500 imprese con maggior fatturato a livello globale, 37 hanno sede in Germania. Le dieci più grandi sono Daimler, Volkswagen, Allianz, Siemens, Deutsche Bank, E.ON, Deutsche Post, Deutsche Telekom, Metro AG e BASF.[3] Tra le imprese con più forza lavoro vi sono Deutsche Post, Robert Bosch GmbH ed Edeka.[4] Marchi noti a livello mondiale sono Mercedes-Benz, SAP AG, BMW, Adidas, Puma, Audi, Porsche, Volkswagen, Infineon, Henkel, Nivea e Ritter Sport.[5]
Infine il settore agricolo ha invece un'influenza molto più limitata, tranne che in comparti come la zootecnia e la produzione di patate e cereali, e costituisce solo lo 0,9% del PIL.[6]
Agricoltura e allevamento [modifica]
L'agricoltura è molto ricca, con l'uso di macchine e di tecniche modernissime, ma clima e suolo non le sono favorevoli. Molte zone, specialmente le coste dell'Est, sono sabbiose o paludose. I terreni fertili sono ai piedi delle alture centrali e nelle valli dei fiumi, dove però molte aree sono occupate da strutture industriali, viarie e ferroviarie. La Germania ha il primato nella produzione di patate, prodotto tipico di terre "povere" e cibo nazionale tedesco. Sono alte anche le produzioni di barbabietole da zucchero, di luppolo (pianta usata per aromatizzare la birra), di alcune piante da olio come la colza e il girasole che sono usate anche dalle industrie. Fra le altre colture si trovano i cereali (orzo e frumento alla pari, segale e avena), il lino e alcuni ortaggi resistenti al freddo: cavoli e cavolfiori, cipolle, carote. Più importanti sono gli allevamenti, con 26 milioni di suini e 14 milioni di bovini (specialmente nella regione alpina della Baviera), che forniscono 400 tipi diversi di insaccati, latte, burro e formaggi in quantità. Estese foreste collinari e montane alimentano le industrie della cellulosa e della carta, ma il patrimonio boschivo è molto danneggiato dalle piogge acide. Il consumo della carta è molto alto perché il Paese ha una forte editoria: pubblica 78.000 titoli l'anno e 10.500 quotidiani e riviste.
Risorse minerarie [modifica]
La principale produzione mineraria è quella di carbone. Tuttavia la Germania, benché ne sia uno dei maggiori fornitori mondiali, tende di più ad importarlo per non esaurire le risorse interne. Insieme al ferro e in generale ai metalli grezzi, il carbone ha contribuito ai primi sviluppi dell'industria tedesca, specie nelle regioni metallurgiche della Ruhr (Nord Reno-Westfalia) e lungo i porti sul Baltico (Amburgo). Più recente è la scoperta di giacimenti di gas naturale.
Industria [modifica]
Lo stabilimento principale della Volkswagen, a WolfsburgGià da due secoli la prosperità germanica si fonda sull'industria pesante. Nei bacini della Ruhr e della Saar, la presenza di ricchi giacimenti di carbone fece sorgere le acciaierie e le industrie chimiche accanto alle miniere, e le industrie meccaniche accanto alle acciaierie, creando i Konzerne. Si tratta di enormi complessi che curano ogni fase di lavorazione, dalla materia prima ai prodotti finiti. In tempi recenti si sono sviluppate anche industrie leggere, nei Länder meridionali (Baviera, Baden-Württemberg) ed orientali (Sassonia, Turingia). L'industria tedesca, dominata sia da grandi multinazionali che da piccole e medie imprese, ha saputo rinnovarsi ed è ancora ai primi posti nel mondo in numerosi settori.
La metallurgia tedesca è la più importante d'Europa (ferro, acciaio, alluminio, prevalentemente nel Nord-Ovest), ma non meno rilevanti sono le produzioni di automobili (Volkswagen-Audi, BMW, Daimler AG-Mercedes, Porsche), motociclette, materiale ferroviario ed aeronautico, elettrodomestici (Bosch-Siemens Hausgeräte, Braun, Krups, Miele), elettronica strumentale (Siemens), microelettronica (Infineon). In varie città si fabbricano strumenti musicali, specialmente pianoforti, e nell'Est orologi (Turingia) e materiale ottico. Norimberga è sede principale della produzione di giocattoli. In Germania è presente anche l'elettronica di consumo.
L'industria chimica tedesca ha grandi tradizioni. Per esigenze di guerra riuscì ad estrarre un carburante liquido dal carbone e a fabbricare gomma sintetica. Le miniere di sali potassici forniscono la materia prima per i concimi. La produzione degli acidi solforico, cloridrico e nitrico e della soda caustica è alla base di altri processi chimici ed industriali. Nel settore della chimica fine spiccano il materiale fotografico, i medicinali ed anche prodotti di largo consumo come cosmetici e detersivi (Bayer, Sanofi Aventis, BASF, Beiersdorf, Henkel): fu l'invenzione della semplice aspirina a fornire i capitali per impiantare grandi laboratori di ricerca farmaceutica e fabbricare altri ritrovati; in Germania ha avuto anche origine la produzione sintetica di ammoniaca. Molto sviluppata è l'industria alimentare, specie nella produzione di carne (wurstel), prodotti caseari, zucchero, birra, biscotti (Bahlsen), cioccolato (Ritter Sport), caffè (Hag). Sono presenti anche i settori tessile, dell'abbigliamento, del mobile e delle macchine utensili.
In Germania è molto forte la produzione idroelettrica, grazie ai molti fiumi, e si ricorre anche a quella nucleare. Inoltre il Paese produce energia da fonti rinnovabili, con centrali eoliche e solari soprattutto nel Nord-Ovest. La zona orientale ha usato finora le maggiori miniere di lignite d'Europa, ma è un materiale poco calorifico e molto inquinante. Con nuove perforazioni nel bassopiano settentrionale si estraggono petrolio e metano; il fabbisogno nazionale è coperto da importazioni, grazie a una rete di metanodotti e oleodotti che provengono soprattutto dall'Est Europa e dai paesi mediterranei.
Commercio internazionale [modifica]
La Germania è il terzo Paese al mondo sia per import sia per export. Tradizionalmente, ha fatto registrare forti avanzi del conto corrente, con l'eccezione degli anni immediatamente successivi alla Riunificazione (1991-2000) nei quali era necessario importare i capitali necessari alla riunificazione. A partire dal 2001, tuttavia, la Germania è tornata a far registrare un attivo nei conti con l'estero per valori anche molto elevati (in media oltre il 6% del PIL nel quinquennio 2005-2009)[7].
Per quanto riguarda le esportazioni, esse riguardano prevalentemente macchinari, autoveicoli, prodotti chimici, metalli, prodotti alimentari e tessili e si dirigono principalmente verso Francia (10,2%), Stati Uniti (6,7%), Paesi Bassi (6,7%), Regno Unito (6,6%) e Italia (6,3%).
Le importazioni, provenienti soprattutto da Paesi Bassi (8,5%), Cina (8,2%), Francia (8,2%), Regno Unito (6,6%) e Italia (6,3%), si concentrano sui settori della meccanica, degli autoveicoli, della metallurgia e dei prodotti chimici, tessili e alimentari.
Attualmente l'economia tedesca è tuttavia alle prese con una forte riorganizzazione strutturale. Sono state già avviate riforme sul piano fiscale e su quello delle pensioni, e le esportazioni stanno riprendendo ad aumentare.
La Germania è storicamente, dal dopoguerra, una delle Nazioni europee con la dinamica dell'inflazione più contenuta. In particolare, negli ultimi quindici anni il tasso annuo medio di inflazione è stato dell'1,6% [28] [40]
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ciao pino !!
io mio era un dato di fatto ,,, propio una paura del foro di controllo dell econmia tedesca ,, non una mia opinione ,,,
sono il primo a guardare il bene all estero ,, in campo economico ,,
pero" mi piace farlo in tutto e per tutto !!
ad esempio ( lancio un altro monito ah ah ah) ho visto molta demagogia nel staziare fondi da parte della germania , per salvare altri paesi ,,,
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Che palle [39] [39] [39] [39] ma fatti tedesco butta la carta 'identita ar ce..o e speriamo che i prossimi mondiali non ti bruciano il locale come quasi è successo quest'estate(tremavi come una foglia)tanto ti vogliono bene.
Non cantare vittoria la Cina,India,Brasile,ecc..ecc.. ve lo faranno pure a voi altro che boom del PIL vi faranno PILU e CONTROPILU [39] [39] [39] ma falla finita con ste baggianate di copia e incolla [26] [26] [26] [42] [42] [42] [42]
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