Appello ai pizzaioli per una buona pizza ci vuole arte e passione......
PARIGI - Nella puntata di “Striscia la Notizia”, in onda stasera, un nuovo appuntamento con Fornelli Polemici. A seguito dei servizi di Striscia, “Le Monde” aveva fatto un articolo dove esprimeva i nostri stessi dubbi sulla cucina molecolare. Pareri simili erano stati raccolti non solo in Francia, ma anche in Spagna e in Olanda.
L’inviato Max Laudadio torna a Parigi per raccogliere altre due importanti testimonianze: gli chef francesi Alain Dutournier (del ristornate Carre’Des Feuillants) e David Rathgeber (del ristornate l’Assiette).
“Penso che l’uso di additivi sia molto perverso, ovviamente pericoloso per la salute e inoltre altera i sapori-“dichiara i microfoni di Striscia Dutournier- “Non capisco come noi cuochi, che siamo un po’ i leader del gusto, della nutrizione, possiamo entrare in questa perversità della chimica per giocare a fare i David Copperfield e la prestidigitazione del cibo. Credo che all’inizio l’idea dei cuochi molecolari fosse stata quella di introdurre una reazione contro la cucina tradizionale dei ristoranti della Spagna”.
E aggiunge: “Ho assaggiato piatti della cucina molecolare e nel bel mezzo del pasto sono dovuto uscire nel parcheggio perché credevo di morire sul cofano di un’auto: non riuscivo più a respirare, non riuscivo più a far niente, eppure non avevamo bevuto. Un’ora dopo, tre amici che facevano i gradassi e mi prendevano in giro, per poco non venivano ricoverati. Anche la cucina industriale e’ un orrore. La gente crede di mangiare prodotti naturali ma mangia roba chimica. Ad esempio, [35]se si leggono gli ingredienti della farina che si utilizza per preparare il pane, ci si spaventa[35]. Forse bisognerebbe creare un’etichetta europea che escluda completamente la presenza di prodotti pericolosi per l’essere umano”.
David Rathgeber, chef del ristornate l’Assiette, è dello stesso avviso: “Non utilizzo nessun additivo nella mia cucina. Penso che i consumatori debbano essere al corrente di quello che trovano nei loro piatti. E’ molto importante. Ritengo che occorra una normativa che imponga agli chef che utilizzano questi prodotti di informare i clienti di ciò che mangiano per essere liberi di pensare da soli, di decidere”.
E conclude: “Con gli additivi penso che si possa parlare di clonazione della gastronomia, del prodotto. [35]Si tratta di un business molto grosso. Sfortunatamente, oggi tutti [35]i giovani chef che escono dalle scuole si mettono a fare questa cucina e non hanno alcuna base culinaria. e’ il caos”[35].
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ciao cosa intendi per additivi utilizzati nella cucina?
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