agente 007 di pizza .it/precisazione estero:segue
Buongiorno, Bene abbiamo espresso due pensieri diversi di cosa si può intendere x ESTERO, derivati sicuramente da diverse analisi dettate dalle proprie esperienze, mi devi però concedere che la parole ESTERO
ha ancora motivo di esistere, non cerco certo la polemica ma mi sembrava eccessiva la tua affermazione.
x quello che riguarda il costo della vita nei paesi da me definiti ESTERI c'e nè da discutere un mese...... al mio modesto parere quel conpenso è insufficIente x motivare qualcuno a spostarsi cosi lontano dai propri AFFETTI, ( poi ogni situazione è singola a SE e alle proprie esigenze )
Con affetto.
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ok,ma se in italia non si trova lavoro o si trova solo per pochi mesi o si lavora senza esser messi in regola o anche se dal sud si vá al nord italia gli stipendi non sono un granché di piú e anche al nord si devi pensare all'affitto di una casa,credo che se in fin dei conti si trova una sistemazione dignitosa all'estero,dove da la possibilitá di vivere meglio o anche in futuro la possibilitá di costruirsi un qualcosa,l'idea dell'estero non é da buttar via...conosco molti italiani qui in germania che in italia non erano ne carne ne pesce e qui si sono sistemati e creati una posizione nella societá,io stesso che sono arrivato da milano dove 25 anni fá non era cosi triste la situazione lavoro,ma sempre con un punto interrogativo,qui mi son creato un futuro dignitoso..oggi in aereo con 50€ si vá da monaco a palermo...
87.163.61.214
di nuovo sono d'accordo con eltaxo .........tranne se non hai 20 anni e vuoi imparare la lingua inglese o tedesca ecc , tranne se non vuoi girare il mondo e lavorare ecc ecc ...........lasciare i tuoi affetti per uno stipendio che su per giu' puoi ritrovare anche in Italia non mi sembra proprio conveniente ...........ad esemplificazione vi riporto questa tabella ditemi se è vera !!!!
cosa ne pensi di questo articolo , che c'è di vero ???
http://www.sognandolondra.com/it/curiosita-consigli-londra/costo-vita-londra/costo-mese-londra/
151.67.91.170
Quando si trova uno stipendio...oggi mi sembra che sia diventato come giocare al superenalotto sperando di esser baciati dalla dea bendata..
87.163.61.214
ASCOLTA Economia
nuovo rapporto istat PRESENTATO ALLA cAMERA
In Italia due milioni di giovani
non lavorano e non studiano
Il 15% delle famiglie in crisi economica: una su due non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa.
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Il sito dell'Istat
nuovo rapporto istat PRESENTATO ALLA cAMERA
In Italia due milioni di giovani
non lavorano e non studiano
Il 15% delle famiglie in crisi economica: una su due non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa.
(Insidephoto)
ROMA - Nullafacenti, loro malgrado. Tirano sera con poche speranze: l'Italia ha il più alto numero, tra i paesi europei, di giovani che non lavorano e non studiano. Vivere a casa con i genitori non è più una scelta: è l'unico modo per sbarcare il lunario. Il quadro dell'Italia disegnato nel rapporto annuale dell'Istat, presentato alla Camera, è quello di un paese in parte ripiegato su sè stesso, che accusa drammaticamente la crisi economica nella vita di tutti i giorni. Famiglie non più in grado di affrontare qualsiasi imprevisto, disoccupazione o sottoccupazione, in particolare nella fascia femminile. Il potere d'acquisto pro capite italiano è scivolato sotto il livello del 2000 mentre la pressione fiscale è salita al 43,2% nel 2009, aumentando di tre decimi di punto rispetto all'anno precedente (42,9% nel 2008) e ampliando lo stacco di oltre tre punti percentuali con la media Ue che l'anno scorso si è attestata al 39,5% (dal 40,3% del 2008). «Caso unico» tra le grandi economie, sottolinea l'Istituto nazionale di statistica. Insomma un quadro nell'insieme a tinte fosche, anche se qualche spiraglio di luce filtra: la ripresa si avvia verso una fase di «progressivo consolidamento» nei prossimi mesi in tutti i settori «ad eccezione delle costruzioni» che restano a picco, in Italia così come in altri Paesi europei quali Francia e Spagna. La crisi, ricorda infine il rapporto, pesa comunque di più sui lavoratori stranieri che su quelli italiani. Il tasso di occupazione dei primi è infatti calata nel 2009 a ritmi doppi rispetto ai secondi.
Bamboccioni al cinema e a teatro
GIOVANI ALLO SBANDO - Non sono gli unici, ma quelli che pagano di più questo stato di cose sono i giovani. Quelli che non fanno nulla. Si chiamano Neet (Non in education, employment or training) e nel nostro paese sono oltre 2 milioni. Per questo, il nostro paese, ha il primato europeo. Hanno un'età fra i 15 e 29 anni (il 21,2% di questa fascia di età), per lo più maschi, e sono a rischio esclusione. A casa con mamma e papà ma non più per scelta nè per piacere. I "bamboccioni" lasciano il posto ai conviventi forzati con i genitori, costretti dai problemi economici. Nonostante le aspirazioni, i 30-34enni che rimangono in famiglia sono quasi triplicati dal 1983 (dall'11,8% al 28,9% del 2009). Lo denuncia l'Istat nel rapporto annuale presentato alla Camera. Questi giovani sono coinvolti nell'area dell'inattività (65,8%). Il numero dei giovani Neet è molto cresciuto nel 2009, a causa della crisi economica: 126 mila in più, concentrati al nord (+85 mila) e al centro (+27 mila). Tuttavia il maggior numero, oltre un milione, si trova nel Mezzogiorno. Fra i Neet si trovano anche laureati (21% della classe di età) e diplomati (20,2%). È un fenomeno in crescita; nel 2007 (dati Ocse), l'Italia già registrava il 10,2% di Neet contro il 5,8% dell'Ue). Chi sono i giovani Neet? Sono coloro che perdono il lavoro e quanto più dura questo stato di inattività tanto più hanno difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Tra il primo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2009 la probabilità di rimanere nella condizione di Neet è stata del 73,3% (l'anno precedente era il 68,6%), con valori più elevati per i maschi residenti al nord. Alla più elevata permanenza nello stato di Neet si accompagna anche un incremento del flusso in entrata di questa condizione degli studenti non occupati (dal 19,9% al 21,4%) ed una diminuzione delle uscite verso l'occupazione.
15% DELLE FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DISAGIO ECONOMICO - Oltre il 15% delle famiglie vive in condizioni di disagio economico, con una percentuale che supera il 25% nel Mezzogiorno; una su tre non riesce a sostenere spese impreviste, quasi una su due non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa, mentre ci si indebita sempre più. La crisi, tuttavia - viene evidenziato nel rapporto - ha colpito le famiglie che già stavano peggio, tanto che la maggior parte (il 60%) di quelle in condizioni di disagio economico lo era già nel 2008. Da un lato, infatti, la percentuale delle cosiddette famiglie "deprivate" risulta essere nel 2009 pari al 15,3%, un valore sintetico sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente. Ma scorrendo le singoli voci di disagio, tra il 2008 e il 2009 si nota come sia cresciuto il numero delle famiglie indifese nel far fronte a spese impreviste (passate dal 32% al 33,4% nella media nazionale), quelle in arretrato col pagamento di debiti diversi dal mutuo (dal 10,5% al 13,6% di quelle che hanno debiti) e quelle che si sono indebitate (salite dal 14,8% al 16,4%). Allo stesso modo sale al 40,6% (dal 39,4% del 2008) la quota di famiglie per cui una settimana di ferie in un anno lontano da casa è solo un miraggio. Ma non manca neppure chi, allo stremo, dichiara di non aver avuto avuto almeno una volta nel corso dell'anno soldi per acquistare cibo: la media risulta pari al 5,7% (dal 5,8% del 2008) ma al nord si sale dal 4,4% al 5,3%. E ancora: cala leggermente la quota di famiglie che non può permettersi di riscaldare adeguatamente l'abitazione (10,7% dall'11,2% del 2008), benchè - viene rilevato - i prezzi al consumo del gas e dei combustibili liquidi siano diminuiti rispettivamente dell'1,5% e del 20%. Si riduce anche la percentuale di famiglie che riferisce di essere in arretrato con il pagamento del mutuo (dal 7,6% al 6,4%) e con il pagamento dell'affitto (dal 14% al 12,5% del totale in affitto).
FONTI RINNOVABILI CRESCIUTE DEL 20% - Nel rapporto, a ben cercare, qualche dato positivo c'è: a cominciare dagli impieghi di fonti rinnovabili che sono cresciuti del 20,5 per cento nel 2009, soprattutto per il maggiore utilizzo di legna e biodiesel. Tuttavia, secondo lo studio, l'Italia si colloca nel 2007 sotto la media europea (15,6 per cento) per quanto riguarda l'apporto delle rinnovabili alla generazione di energia elettrica. Tra le eco-energie cresce l'apporto dell'idroelettrico (+3,4 per cento nel 2009). Del resto, rileva l'Istat, la domanda di elettricità, pari nel 2009 a 317,6 miliardi di Kwh, è diminuita del 6,5 per cento rispetto all'anno precedente; «una riduzione - evidenzia l'indagine - senza precedenti dal 1949, quando si registrò una diminuzione dell'8,2 per cento. La produzione nazionale copre l'86 per cento del fabbisogno elettrico complessivo, le importazioni nette il restante 14 per cento (in crescita dell'11 per cento rispetto al 2008).
AUTO ED ECOINCENTIVI - In Italia, seconda in Europa per tasso di motorizzazione delle automobili (600 autovetture ogni mille abitanti nel 2006), si registra una crescente diffusione di autovetture a emissioni più contenute, grazie soprattutto alle politiche di incentivazione della domanda di vetture nuove. Lo rileva l'Istat nel suo rapporto annuale, nel sottolineare che nel 2008 il tasso di motorizzazione delle autovetture Euro 4, pari a 173 per mille abitanti, è più che quadruplicato rispetto al 2006, mentre si è ridotto del 25% quello delle auto più inquinanti (Euro 0,1 e 2).
GAS SERRA IN CALO PER EFFETTO DELLA CRISI - Le emissioni di gas serra dell'Italia continuano a diminuire, soprattutto per effetto della crisi economica (-2 per cento nel 2008, e -9 per cento nel 2009). Lo afferma il Rapporto Istat, secondo il quale tuttavia «è ancora lontano il conseguimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto (-6,5% per cento rispetto ai valori del 1990 entro il 2012) e della strategia europea integrata su energia e cambiamenti climatici (-30 per cento e -85 per cento rispettivamente al 2020 e al 2050)». In Italia che è al secondo posto in Europa per tasso di motorizzazione delle automobili, con circa 600 autovetture ogni mille abitanti, si registra, osserva il Rapporto, una crescente diffusione di automobili a emissioni più contenute, grazie soprattutto alle politiche di incentivazione della domanda di vetture nuove.
AUMENTA LA PRESSIONE FISCALE - La pressione fiscale in Italia è salita al 43,2% nel 2009, aumentando di tre decimi di punto rispetto all'anno precedente (42,9% nel 2008) e ampliando lo stacco di oltre tre punti percentuali con la media Ue che l'anno scorso si è attestata al 39,5% (dal 40,3% del 2008). È quanto si evince dal Rapporto annuale dell'Istat. «Caso unico» tra le grandi economie, sottolinea l'Istituto nazionale di statistica, nel Paese risultano in forte crescita le imposte in conto capitale (per quasi 12 miliardi di euro), sospinte da circa 5 miliardi di euro per il cosiddetto 'scudo fiscalè e dal versamento una tantum per l'imposta sostitutiva di alcuni tributi. È invece calato del 4,2% il gettito delle imposte indirette (già diminuito del 4,9% nel 2008), del 7,1% quello delle imposte dirette e dello 0,5% quello dei contributi sociali effettivi.
87.163.61.214
Com'é adesso nessuno fá piú commenti!!! La veritá fá male,ma purtroppo questa é la realtá,facile dire per 1500 sto a casa,all'estero non vado per la stessa paga e ´chi piú ne ha piú ne metta...lasciamo stare i giovani che hanno ancora la fortuna di avere i genitori,ma a 35-40 anni bisogna pensarci 2 volte prima di dire sto a casa per 1500 o all'estero mai per lo steso stipendio....Buon lavoro e si ritenga fortunato chi ancora ha un lavoro...
87.163.63.218
bELLINI , GLI iTALIANI CREDONO MOLTO ALLE TELENOVELAS CHE GLI HA RACCONTATO IL bERLUSCA ..........SINO A IERI , OGGI DICE CHE LA COLPA è DEGLI ALTRI MA DA 15 ANNI GOVRENA QUASI SOLO LUI OK??? MA LASCIAMO STARE QUESTO DISCORSO CHE POTREBBE PORTARCI LONTANO , IO SOSTENGO SOLO UN CONCETTO : possibile che ieri sera sono stato in un locale risto/pizzeria/longue bar molto figo aperto da piu' di un anno da alcuni miei amici , servizio buono in sala,chef giovane e creativo e bravo e pizzaiolo preso dalla scuola,testato in formazione nel locale ed hanno lavorato insieme sino a quando non hanno trovato l'impasto giusto e la mano giusta ( i titolari sono professori di scuola alberghiera)................... sai dove hanno avuto il problema nella ricerca del personale solo nella figura del Pizzaiolo !!! queste sono le contraddizioni che non mi spiego , come mai questa figura professionale viene ricercata ( ma d'eccellenza) e difficilmente si trova ???? caro Bellini secondo me quello che si trova in giro è composto da arronzoni che si qualificano come Pizzaioli ( mi sorge il dubbio ) perchè quelli professionali e capaci di trasmettere questa professionalita' e disponibilita agli imprenditori non rimangono per molto tempo a casa !!! siamo d'accordo ??? allora , venendo al dunque, per quale motivo un professionista dovrebbe fare le valigie e andare in giro per il mondo a guadagnare una media di 1.500/2000 euri mese con tutte le problematiche del caso ( lingua,affetti,amicizie ecc ecc) ???? solo se ha 20 anni e vuole conoscere il mondo , in caso contrario un bel posto di lavoro con relative soddisfazioni , secondo me, lo trova anche in Italia !!!
a proposito hai fatto l'elenco dei problemi dell'Italia su cui concordo .........ma la Germania come va ????
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quello che dici in parte torna !! ma ci sono poi delle logiche di mercato , in questo ambito un professionista rimane fuori da queste logice ,, e deve magari cercare lavoro fuori !!
151.49.61.161
commento io:per 4 soldi in c.. al mondo e' meglio stare a casa, o comunque e' meglio accontentarsi a casa propria come faccio io no''
109.117.206.127
Ciao Bellini mi dispiace interrompere i tarallucci e vino ma ancora una volta non capisci o vuoi far finta di non capire che il vero pizzaiolo(no un arrunzone come dice molto bene Tarquinio o un farcitore di disci di pasta simil compensato)per 1500 euro al mese non ci va all'estero ci può andare se è pieno di debiti e inseguito dai creditori ma in condizioni normali quella per l'estero è una paga da fame la prende un aiutocuoco.
Non usiamo la crisi per pagare poco allora sull'annuncio di offerta di lavoro si scrive:CERCASI DISPERATO SENZA NE ARTE NE PARTE ECC...ECC... e per quella cifra ne trovi quanti ne vuoi anche 1000 [42] [42]
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sic et simpliciter: cumba 'ti straquoto LA LOTA LIVE! [27] [26] [25]
109.117.130.111
...........al mio modesto parere quel conpenso � insufficIente x motivare qualcuno a spostarsi cosi lontano dai propri AFFETTI,� ( poi ogni situazione � singola a SE e alle proprie esigenze ).......
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ciao.per definire la questione estero stai aprendo altri contesti,non citati prima,ed onestamente non ho tanto tempo, a parere mio per portare avanti la discussione.si fermera' da sola.gli affetti, la motivazione, la famiglia, in una contrattazione professionale,non contano.sono problemi tuoi e non della azienda che rischia il capitale per il business e non per il singolo dipendente e i suoi affetti;vuoi la prova di cio' che dico?
1)un buon 50% delle offerte di lavoro, comprendono associate alcuni vocaboli:nostalgici, non fidanzati, problemi di famiglia, depressione, no alcool,no droghe,melanconia e tante altre,divorzio, problemi personali, bambini, gravidanze etc etc .
2)sono sempre ed assolutamente cinico nel proporre questi problemi, legati agli affetti, e lo ripeto, cinico perche' e' il sistema che ti fa' convivere con questo problema.la motivazione LA DEVE AVERE a chi cerca un lavoro, una proposta professionale, perche' se uno abita in una zona ad alta densita' di microcriminalita', disoccupazione,frodi, caporalati varii,smercio di stupefacenti....(in italia, tutti conoscete queste zone e non le cito apposta),a fronte di questo, se io ho una pizzeria ad esempio, in germania, austria, uk, olanda, a me che importa se un dipendente abita in questa zona, in queste zone?sei un professionista si o no?vali per quello che pretendi?vale per quello che ti offro?qui si puo' discutere, sul resto evitiamo.ciao.amedeo.
188.222.62.50
Come sempre non capite o fate finta di non capire,azz é logico che se uno ha possibilitá di lavorare per 1500 a casa sua non se ne vá all'estero ma resta in italia..ma quanti sono tutte queste persone che trovano!!! 5-10-20-50 e le altre migliaia di pizzaioli cuochi,aiuto cuoco,camerieri che fanno??? o cambiano mestiere o gli tocca fare le valigie e andare ALL'ESTERO..A casa ci stai se li guadagni i 1500€ o se hai mamma e papá che ti mantengono,ma se devi pagare un affitto,dar da mangiare a figli e moglie e non trovi lavoro, caro tarquinio vai tranquillo che fai valigia e parti,qui c'é ne una marea di cuochi che vivono e lavorano mandando ogni mese lo stipendio a casa alle mogli...Non continuate a girare il minestrone,se ho un lavoro in italia giustamente non me ne vado all'estero per gli stessi soldi...Riguardo a come va in germania,di sicuro meglio che in italia,perché!!! semplice qui il sistema sociale funziona molto bene e di sicuro il carissimo Amedeo puó confermare visto che lui é informato molto meglio di tanti altri,lo stato aiuta le famiglie in crisi o disoccupati o con stipendi troppo bassi,cosa che in italia non succede,i tedeschi ogni 2 mesi vanno in ferie,difatti avrete notato che in qualunque periodo dell'anno si vedono sempre tedeschi in giro per l'italia,una famiglia tedesca di 4 persone,al massimo una resta a casa ma gli altri 3 hanno un lavoro,quindi 3 stipendi al mese che entrano in casa,l'incontrario delle famiglie italiane uno lavora e 3 a casa,perché non trova lavoro...i politici italiani sono strapagati in confronto ai politici di tutta europa,hanno creato un monopolio fra di loro,oggi sali tu,domani tocca a me e cosi ci riempiamo le tasche un pó per uno,da sinistra a destra sono sempre quei 4 signori che salgono e scendono da 50 anni,in germania un politico finisce di fare politica quando viene beccato in affari loschi...Non pensate Ange Tarquinio io il lavoro c'é lo anche se lo stipendio non é un granché quindi sono apposto,ma c'é tanta altra gente che la sera va a letto senza mangiare perché non trova lavoro...ho messo un annuncio settimana scorsa per una barista e ho ricevuto 1233 e mail dove cera gente che si offrivano anche per meno di ció che io offrivo pur di avere il posto di lavoro,e con questo ho detto tutto..poi ognuno faccia e creda ció che gli fa comodo...Cari saluti ad amici e nemici
87.163.63.218
......ma ci sono poi delle logiche di mercato , in questo ambito un professionista rimane fuori da queste logicA , e deve magari cercare lavoro fuori !!
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ciao a tutti.nel caso non mi fossi fatto capire abbastanza, il buon Massy e' stato mooolto ma molto piu' concreto di me! ed e' un imprenditore, dunque parla inprima persona;quando scrive...UN PROFESSIONISTA RIMANE FUORI DA QUESTE LOGICHE, e deve cercare fuori,questo vale anche per quei 4 lavativi, fannulloni,che pretendono la paga da professionista subito, senza farsi prima valere, secondariamente DISCREDITANO quegli imprenditori, CHE PRIMA HANNO RISCHIATO DEL PROPRIO,emigrando in situazioni finanziarie magari antipatiche,ma che poi si sono fatti una carriera onorabile, e che di certo, nel 2010,non hanno certo intenzione di offrire 2500/3000 euro, a quei 4 cucu', che da casa aspettano le lusinghe e la stanza e il viaggio pagato, da chi prima e' magari emigrato con la valigia di cartone e il sacchetto di plastica della SMA!!questa degli imprenditori sfruttatori, e' una bufala solo per occupare spazio gratuito nei blog e nei forum in generale; e' PURA UTOPIA,siccome per migliorare la classe sociale si aiuta nelle aule scolastiche, nelle classi collegiali delle confederazioni sindacali e non su un misconosciuto forum di pizzaioli e similari;perche' io comunque parlo da dipendente realizzato,Massy parla da imprenditore che anche lui ha aperto per conto suo, Bellini parla da causa sua, siccome ha aperto e conduce le sue attivita' in base alla sua personale esperienza, e gli altri?cosa devo capire io da qua?che uno non vuole spostarsi di 2000 km,per 100 euro scarsi, di volo,siccome pensa che a casa sua, lo stipendio potrebbe migliorare fra qualche decennio?ognuno puo' tirare le proprie conclusioni,ma quella delprofessionista conclamato, che aspetta sulla porta di casa, l'offerta migliore del mercato senza rischiare e ALMENO PROVARE,e' E RIMANE una grossa bufala, che dopo una certa eta' potrebbe rivelarsi e ritorcersi contro quella forma di salario garantito, che certe ideologie di sinistra hanno per decenni infestato le classi dirigenti dei partiti e delle confederazioni sindacali.solo per una forma morbosa di scambio di voto elettorale.la verita' e questa.in germania non obbligherebbero mai a iscriversi ad un partito, ad un sindacato, solo con la promessa di una vita migliore.mai!devi prima lavorare, lavorare ed ancora lavorare!!spero che i soliti commenti disturbatori se ne stiano fuori da qui, senno' avvertiro' la redazione di cancellare anche questa discussione(a suo parere chiaramente,grazie).amedeo.
188.222.62.50
no , carissimo capisco fin troppo bene , piuttosto sei tu che supponi che in italia anche con questa crisi non si trovi lavoro ( in de la crisi non si sente?) es: il molise e' una regione di 280000 cristiani quindi pochissimi eppure da 4 mesi a questa parte mi sono imbattuto in ben 15 richieste professionali , poi tra cambiare lavoro per un periodo in attesa di una occasione ragionevole e andarsene all'estero verso non si sa cosa con la stessa paga e' maglio la prima opzione . in oltre parli con uno che ha lavorato all'estero , anche in irlanda quindi so di cosa parli ma converrai che l'estero e' pieno di SQUALI in agguato , ne sono testimonianza certa le mille esperienze raccontate in questo forum , e le sacrosante avvertenze del buon amedeo ne fanno conferma. e sai una cosa? un panettiere per cui ho lavorato tra un montaggio di cucina e l'altro mi disse :"ho tarqui' tu fischietti e canticchi mentre lavori , e qui sono passati 8 baldi giovani ,che a voglia di lavorare zeroo, duravano si e no' 3 gioni " allora questo fatto picolo piccolo fa capire che molto spesso troppo direi un popolo che sogna una vita da ufficio compiuter e scrivania snobba quello che ritiene un lavoro troppo oneroso o degradante . l'italia e' quello che e' ma che facciamo ci rimbocchiamo le maniche nonostante i politici gaglioffi che si alternano al timone o ci strappiamo i capelli e ci battiamo il petto in pieno piagnisteo perche' tutto va male? o fuggiamo all'estero? vai tranquillo tu mon ami 'in italia muore di fame e resta senza lavoro solo chi vuole segare ......... [40] [42] [42] [42] [42] [42] [42] [42] doc....
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