mozzarelle al piombo e alla salmonella
Dopo i casi di diossina e quelli relativi all’ultima estate in Germania, l’allarme mozzarelle blu arriva anche in Italia. Il 20 gennaio una sentenza della Cassazione ha riconosciuto gli effetti della legge 283 del 1962 relativa ai cibi guasti, scaduti o mal conservati che i giudici italiani avevano smesso di applicare. Da quel momento sono potute ripartire le indagini e i processi in merito.
Ora, è il pm Raffaele Guariniello a coordinare l’indagine sulle mozzarelle contaminate ed è proprio lui ad aver inviato per conoscenza una lettera di sollecito al Ministero della Salute contenente una relazione sui dati emersi dall’ultima indagine condotta da quattro professori universitari.
Dopo aver analizzato oltre un migliaio (1027) di campioni di latticini riguardanti tutto il territorio nazionale, si è scoperto che il 70% delle mozzarelle esaminate sono contaminate dai batteri e, dunque, fuorilegge.
Il colore bluastro è causato dal batterio pseudomonas fluorescens, con la particolarità che la contaminazione non ha origine dal latte utilizzato per la produzione, ma dall’acqua utilizzata per il raffreddamento della cagliata. E spesso, per risparmiare, al posto di usare acqua pura viene utilizzata acqua non potabile prelevata dai pozzi.
Sebbene lo pseudomonas fluorescens non sia dannoso per la salute, nelle mozzarelle sono stati trovati numerosi altri elementi nocivi: il bacillus cereus, enterobatteri, Escherichia Coli, la salmonella e anche il pericoloso stafiloccocus aureus. In altri campioni poi sono state trovate tracce di piombo, pesticidi e altre sostanze.
Fondamentale il ruolo delle Asl che avrebbero dovuto condurre, per legge, verifiche assicurando che la produzione di questi alimenti avvenisse mediante acqua potabile.
Molti dei nomi dei responsabili di questa situazione – tra cui anche quello di un responsabile della Galbani – sono stati inclusi nel registro degli indagati presso la Procura di Torino.