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Il P/L non è perfettamente paragonabile all'estensibilità

(@gabriele-raimondi)
Member Registered

Volevo portare la vostra attenzione sul fatto che il P/L non viaggia in parallelo con l'estensibilità , questo xchè le analisi alveografiche vengono eseguite ad una idraatazione costante .

Mi spiego per fare l'analisi alveografica di una farina viene determinata per prima cosa l'umidità in % della farina stessa, successivamente viene aggiunta acqua salata al 2,5% in base all'umidità , c'è una apposita tabella di correzione dove viene corretta la quantità d'acqua da aggiungere all'impasto in base all'umidità. Questa tabella parte da una umidità base di 15% alla quale si aggiungono 125 cc di acqua , chiaramente se l'umidità è più bassa di 15 viene aggiunta più acqua , al contrario se l'umidità è più alta.

Ora se notate bene 125 cc è il 50% di idratazione per 250 grammi di farina, quindi in sostanza si prende a riferiemnto il 50% di idratazione per tutte le farine , quindi ad idratazione costante.

Ora questo sistema va bene per farine che assorbono fino a 52-53% di acqua, e non va bene quando però si arriva ad assorbimenti alti.

Cosa succede con farine con assorbimento alto ? Chiaramente assorbendo di più aumenta (a parità di caratteristiche) il P/L , ecco quindi che questa caratteristica con farine alte di qualità è falsata. Questo è stato un dibattito che dura da tantissimi anni, tanto più che in tanti hanno provato a fare l'alveogramma ad idratazione adattata, che vuol dire che conoscendo l'assorbimento aggiungo l'acqua in base a quella caratteristica , e i risultati sono stati nettamente diversi. Cioè farine che assorbivano di più (alte di qualità) avevano dei P/L più bassi rispetto all'alveogramma fatto ad idratazione adattata.

Purtroppo queste sono state solo discussioni e ricerche accademiche xchè la metodica standard riconosciuta anche dall'ISO (organismo di unificazione) è rimasta la vecchia IDRATAZIONE ADATTATA.

L'analisi che si avvicina perfettamente alle caratteristiche reologiche di un impasto è l'estensogramma  dove anche qui il risultato finale è un grafico , la lunghezza del grafico è l'estensibilità , l'altezza del grafico è la resistenza  e l'area sottesa dalla curva è l'energia. Però questa analisi viene eseguita ad idratazione adattata all'assorbimento della farina.

In alcuni paesi ad esempio non viene nemmeno utilizzato l'alveografo (Stati Uniti) ma solo farinogramma ed estensogramma.

Quindi in sostanza le farine alte di qualità , fate caso non sono mai basse di P/L , non vanno mai al disotto di uno 0,55 di P/L, quindi attenzione le farine che vanno oltre i 240-250 di W il P/L è leggermente falsato , quindi P/L non è esattamente l'estensibilità

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Topic starter Posted : 01/08/2012 14:07
(@manuel-piffer)
Member Registered

 Avevo già sentito parlare di questa problematica relativa all'alveografo.  E anche l'esperienza me la conferma, dato che quando idrato molto una farina forte, fino al limite di troppa appicicosità (illavorabilità a mano) , non sembra avere un P/L così' tanto maggiore di una farina piu' debole di cui si conosce il P/L portata anch'essa a tale limite di appicicosità, insomma le differenze sono minori di quelle dettate dall'alveografo, a lato pratico, proprio per il fatto che P diminuisce e L aumenta, aumentando la idratazione. 

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Posted : 01/08/2012 15:11
(@simone-ricci)
Member Registered

Ciao Gabriele,
è molto interessante questa analisi e mi viene di farti una domanda:
se io uso fare un'idratazione del 60% e trovassi una farina con un P/L di 0,65-0,70 sarebbe miglore in termini di rapporto tra resistenza ed elasticità?

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Posted : 01/08/2012 15:15
(@gabriele-raimondi)
Member Registered

[quote=simone75]

Ciao Gabriele,
è molto interessante questa analisi e mi viene di farti una domanda:
se io uso fare un'idratazione del 60% e trovassi una farina con un P/L di 0,65-0,70 sarebbe miglore in termini di rapporto tra resistenza ed elasticità?

Si xchè invece di essere di 0,70 in realtà potrebbe essere di 0,55(spannometricamente).

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Topic starter Posted : 01/08/2012 15:23
(@gabriele-raimondi)
Member Registered

Chiaramente questo vale per farine (ripeto) alte di qualità , e di conseguenza con assorbimenti alti.

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Topic starter Posted : 01/08/2012 15:25
(@simone-ricci)
Member Registered

ho capito, grazie per la spiegazione.

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Posted : 01/08/2012 15:28
(@manuel-piffer)
Member Registered

 Dato che ,dovendo portare alla stessa idratazione non assoluta ma relativa (tenendo conto di quanto sià l'idratazione massima), una farina con molto piu' w e assorbimento, si deve aggiungere piu' acqua ancora di quella usata per la prova dell'alveografo, mi sorge una domanda: La P media (altezza media della curva a campana dell'alveografo o resistenza media offerta dall'impasto durante la prova) diminuisce aumentando la idratazione e la L (ossìa lunghezza o estensione) aumenta, l'area sottesa alla curva o W resta uguale , aumenta o cala? Io penso che la P diminuisca percentualmente piu' di quanto aumenti la L percentualmente e che quindi il w DIMINUISCA. Ma non avendo mai fatto queste prove (non ne avrei nemmeno la possibilità eheheh) posso solo congetturare. RAMIREZ, è giusta la mia congettura che il W calerebbe?

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Posted : 01/08/2012 19:19
(@stefano-finotti)
Member Registered

molto ma moooooooooolto interessante.

Grazie!

Stefano

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Posted : 03/08/2012 13:47
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