farine senza glutine e lattobacilli
Ciao.
Qualcuno saprebbe dirmi se esiste una farina senza glutine che, quanto a proprietà fermentative (cioè alla capacità di sviluppare saccaromiceti e SOPRATTUTTO lattobacilli), sia il più possibile assimilabile alla farina di grano tenero? Se poi è in grado di sviluppare più lattobacilli rispetto a quest'ultima, tanto di guadagnato.
Grazie e buona domenica.
[quote=polash]Ciao.
Qualcuno saprebbe dirmi se esiste una farina senza glutine che, quanto a proprietà fermentative (cioè alla capacità di sviluppare saccaromiceti e SOPRATTUTTO lattobacilli), sia il più possibile assimilabile alla farina di grano tenero? Se poi è in grado di sviluppare più lattobacilli rispetto a quest'ultima, tanto di guadagnato.
Grazie e buona domenica.
http://www.treccani.it/vocabolario/lattobacillo/
...cioè?
Se te li chiamo "lactobacilli" sapresti rispondere nel merito del topic?
😉
Ciao Polash ,
sei un'attivista del forum , sempre in movimento con le idee!!!
Farine di grano tenero senza glutine non ne esistono, infatti i celiaci devono rivolgersi a farine di riso e di mais. Sono farine che per avere un'"ossatura" hanno bisogno di addensanti come la gomma di xantano , oppure la gomma arabica, oppure farina di guar. Senza "ossatura" non hai nessuna lievitazione.
Certo, che le farine gluten-free non abbiano l'adeguata struttura per "gonfiare" è chiaro... però pensavo che potessero comunque "fermentare", per il fatto che in internet ho visto varie ricette che spiegavano come creare un lievito naturale con questo tipo di farine.
Ora, a me onestamente non interessa fare il lievito naturale (proprio ieri mi sono disfatto di quello che "coltivavo" da tempo)... ma m'interessava semplicemente trovare una "spugna" alternativa (alla farina di grano tenero) per raccogliere saccaromiceti e lattobacilli (soprattutto i lattobacilli); il motivo non lo dico perchè senno mi dilungo.
Ragionando sul fatto che il metabolismo dei lattobacilli si basa sulla trasformazione degli zuccheri, avevo pensato che una farina senza glutine, ma ricca di zuccheri, che potesse fare al caso mio fosse quella di grano saraceno.
Staremo a vedere.
PS: grazie mille per le informazioni sugli "addensanti"... farò felice una mia cara amica che, pur essendo appassionata di panificazione, soffre di celiachia.
I lattobacilli non metabolizzano solo gli zuccheri ma sono anche proteolitici,non capisco comunque il discorso di una farina gluten-free?????
senti gli yogurt liquidi senza aromatizzanti sono inzeppati di lattobacilli.
[quote=polash] http://www.treccani.it/vocabolario/lattobacillo/
...cioè?
Se te li chiamo "lactobacilli" sapresti rispondere nel merito del topic?
😉
SI? E QUALE SAREBBE LA DIFFERENZA TRA LATTO E LACTO?
[quote=polash]Ciao.
Qualcuno saprebbe dirmi se esiste una farina senza glutine che, quanto a proprietà fermentative (cioè alla capacità di sviluppare saccaromiceti e SOPRATTUTTO lattobacilli), sia il più possibile assimilabile alla farina di grano tenero? Se poi è in grado di sviluppare più lattobacilli rispetto a quest'ultima, tanto di guadagnato.
Grazie e buona domenica.
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ciao a tutti.l'indurre a un errore mica e una colpa.allora, da quello che capisco,una farina senza glutine e composta principalmente da riso, da grano turco, tapioca etc etc .quando scrivi, assimilabile a una farina dingrano tenero,come fai, a spiegare la assimilazione di due prodotti totalmente differenti, nella loro fermentazione?secondariamente, la seconda induzione all'errore,e che la,interpretazione dei lattobacilli o lactobacilli, dipende anche che sono almeno 8/10 le qualita, e altrettante le sistematiche della loro formazione.treccani dice quello che vuoi tu,in base alla formulazione del termine iscritto.non la esatta risposta al quesito da te posto.io ho capito cosi.
http://www.celiachia.it/dieta/dieta.aspx
e quale sarebbe quel prodotto che contiene solo, una delle 8-10 varieta' di lattobacilli?... mha ..vedere lattobacilli in wikipedia..
[quote=proximo]e quale sarebbe quel prodotto che contiene solo, una delle 8-10 varieta' di lattobacilli?... mha ..vedere lattobacilli in wikipedia..
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ciao a tutti.che si fa ,si gioca a lascia e raddoppia?se trovi informazioni piu precise aiutaci a comprendere meglio.la discussione potra' solo a trovare una risposta il piu possibile soddisfacente per migliorare.quando indichi un sito esterno, sempre che non sia spam, riporta il ink.il forum permette questo.fai uno sforzo.....su.amedeo.
Ciao a tutti.
Allora, io alludo semplicemente alla capacità da parte di una farina senza glutine di sviluppare acido lattico. Circa come si chiamino i batteri utili a tale scopo (lattobacilli o lactobacilli), ho la netta sensazione che si tratti di sinonimi, non a caso la radice è comune. Per rispondere ad Amedeo, è chiaro che parliamo di farine completamente differenti, ma pur nella diversità suppongo ne esista qualcuna che, per composizione chimica, per qualità della fermentazione o per altra proprietà, abbia delle caratteristiche "simili" (non "uguali") a quelle della farina di grano tenero, valutando questa "similitudine" col dovuto grado di approssimazione che si richiede visto l'assunto. Per rispondere a Ramirez, l'interesse verso le farine senza glutine è principalmente dovuto al fatto che volevo aiutare la mia amica celiaca cui ho accennato; inoltre, mi chiedevo se potevo sfruttare queste farine anche nei preimpasti dei prodotti a base di farina di grano tenero, ma si tratta di un'idea un po' confusa e ancora semplicemente abbozzata: quando avró il tempo di metterci mano stai pur sicuro che ti romperó le scatolette. 😉
Grazie a tutti per le risposte e buona giornata.
ciao
insisto nel dire che se utilizzi ldb non potrai mai avere batteri lattici .quindi e' risolta a monte.
In ogni caso io per il mio impasto no glutine uso oltre alla farina il grano saraceno e ultimamente anche la farina di quinoa.
[quote=polash]Ciao a tutti.
Allora, io alludo semplicemente alla capacità da parte di una farina senza glutine di sviluppare acido lattico. Circa come si chiamino i batteri utili a tale scopo (lattobacilli o lactobacilli), ho la netta sensazione che si tratti di sinonimi, non a caso la radice è comune. Per rispondere ad Amedeo, è chiaro che parliamo di farine completamente differenti, ma pur nella diversità suppongo ne esista qualcuna che, per composizione chimica, per qualità della fermentazione o per altra proprietà, abbia delle caratteristiche "simili" (non "uguali") a quelle della farina di grano tenero, valutando questa "similitudine" col dovuto grado di approssimazione che si richiede visto l'assunto. Per rispondere a Ramirez, l'interesse verso le farine senza glutine è principalmente dovuto al fatto che volevo aiutare la mia amica celiaca cui ho accennato; inoltre, mi chiedevo se potevo sfruttare queste farine anche nei preimpasti dei prodotti a base di farina di grano tenero, ma si tratta di un'idea un po' confusa e ancora semplicemente abbozzata: quando avró il tempo di metterci mano stai pur sicuro che ti romperó le scatolette. 😉
Grazie a tutti per le risposte e buona giornata.
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ciao a tutti.ilfattore che influenza la ricerca e il commento dei colleghi e che se un prodotto ha glutine e un altro non ne ha, anche la piu leggera approssimazione, non puo esistere.questo confonde anche molti utenti, che nn sono del mestiere e masticano poco deimsingoli componenti.poi per precisazione, il sinonimo puo anche coesistere, ma nella ricerca piu precisa, una cosa e il latto e una cosa e il lacto.siccome non sono singoli ingredienti di una catena, ma molto di piu. essendo derivati farementazioni naturali o chimiche a sua volta producono altri tipi dimrisultati voluti e non.tu lo saprai benissimo, ma molti altri utenti no. in effetti alcuni hanno provato a scrivere che i lacto si trovano tantissimi in quella o quell' altra sostanza alimentare. dunque si divaga senza raggiungere il cuore della tua domanda iniziale.e un argomento molto molto semplice, siccome tocca lapasta madre, lapasta madre acida, il polish,il miele, lo yogurt naturale fatto,in casa e quello industriale, le paste da riporto. e i reimpasti.la materia non finisce e inizia dalla creazione della pizza regina margherita, in quel di napoli.quando volendof fare una cosa diversa da quella voluta,nacque una palla di pasta lavorabile che successivamente creo la margherita.almeno, in parole povere dovrebbe essere cosi.la materia e molto interessante anche per la mia esperienza, che non potra che giovarne, nel rileggere informazioni ricreate dal tuo post.grazie almeno daparte mia.amedeo.