Stipendi pizzaioli in villaggi turistici italiani all'estero
Come da oggetto: qualcuno ha dei riferimenti (un delta) di paghe per chi va a lavorare come pizzaiolo (non aiuto bensì primo pizzaiolo) in villaggi turistici italiani ma all'estero? Specifico villaggi con gestione/proprietà italiani ma situati in paesi esteri dove ovviamente si paga in euro e i contratti sono italiani evidentemente. Ho avuto dei riscontri ma molto discordanti dove c'è chi dice tanto poco e chi che si guadagna come a fare le stagioni al mare cioè tranquillamente si superano i 2 mila euro.
Grazie a chi mi sa dare risposta
Dino
Ciao.io ho un poco di esperienza in questi casi, siccome un paio di volte ho sostituito i proprietari, cheda soli si facevano la pizza e aiutati anche, ma che per incidente ,vacanza o varie, erano impossibiltati temporaneamente a fare le pizza.dunque. La legge e quella locale.ti trovi in europa la paga e in euro.poi va rapportata comunque alla zona locale e alla tipologia del costo della vita.roma e differente da budapest warsavia, lubecca,etc etc.se io vado alle malvinas, alle isole fackland,dove ce un governatore che risponde alla madre patria delregno unito lo stipendio mi deve essere dato in sterlina della fackland. Che ha lo stesso valore di quella inglese.se vai in svizzera(la mia patria di origine)se la azienda affitta anche stagionalmente ad un titolare italiano,la paga deve essere in franchi svizzeri e via cosi.ma se tu fossi un operaio o un tecnico altamente specializzato, avrestinuna contrattazione ben precisa, dove nel contratto deve essere specificata:imposizione fiscale, diaria extra giornaliera per vitto, diaria extra giornaliera per alloggio,diaria extra giornaliera per costo carburante e viaggi e varie legate aintrasferimenti,diaria extra giornaliera per spese sanitarie non coperte dai accordi bilaterali in ambito europeo e intercontinentale.puo un cameriere o un pizaiolo o un cuoco corrispondere a questi sistemi di conteggi? Sicuramente no, perche il costo dimquesta contabilita', non viene mai applicata nella ristorazione e nellalberghiero, sempre che uno stipendio, non passi gli i 50.000 80.000 euro, siccome dove intervengono le differenti aliquote di imposizione fiscale,o doppia imposizione fiscale, e di convenienza della azienda andare a cercare il sistema per dichiaraRe esattamente la spesa accessoria per il proprio dipendente e dunque applicare i criteri di agevolazione e recupero delle spese negli accrediti di imposta etc etc.Scusami se sono stato lungo.spero di essere stato di aiuto.Al limite i contratti di riferimento sono quelli italiani,ma maggiorati delle spese accessorie e dalle sPese sanitarie.La paga deve essere locale.se pagata in euro,All estero va accreditata in italia, e le spese della banca a carico interamente della azienda.sè sei in america ti pagano in euro e tu ti devi accolare le spese di cambio?certo che no. deve essere scritto tutto su un proforma di contratto.non possono dirti, che so'!domani andiamo a gestire un locale in california e ti compensano con una pagalocale italiana. No, sarebbe illegale.Pero' Non scrivo dipiu per non confonderti e perche poi diventa una consulenza.ciao.Amedeo.