Pizzaiolo Italiano DOCGP
Visto il grave momento di crisi che sta attraversando il nostro mestiere, sarebbe il caso di prendere drastiche contromisure. Come nel medioevo c'erano le Corporazioni artigianali e delle Arti, alle quali si poteva aderire solo in presenza di determinati attributi, per cercare di salvare la nostra professionalità e ridargli il lustro che le compete, sarebbe giunta l'ora di istituire anche per quel che riguarda la nostra professione un consorzio di Pizzaioli Italiani DOCG. Non si tratta di razzismo e nessuno me ne voglia. Ma come esistono i vetrai di Murano a Venezia o gli orefici con le loro radicate tradizioni sul Ponte Vecchio di Firenze, sarebbe ora di riunire sotto uno stesso tetto tutti coloro che avrebbero diritto di farne parte per meglio tutelare (se ancora di tutele si può parlare) sia la professione che il prodotto. La Pizza è il prodotto alimentare italiano per eccellenza. Ed allora il Pizzaiolo dovrebbe essere italiano, dovrebbe usare prodotti solamente italiani, saper lavorare esclusivamente nel forno a legna e così via. Soprattutto dovrebbe far parte di una categoria ben definita di persone che aderiscono perfettamente ad ogni attributo richiesto dalle esigenze della Pizza stessa, grazie ai quali sarà loro permesso produrre e chiamare Pizza, un alimento creeato solo sotto la stretta osservanza di regole precise. Ripeto: non è razzismo. I mastri birrai del Belgio vendono le loro conoscenze del prodotto profumatamente per produrre ovunque la loro birra belga. Non potrebbe essere il caso del pizzaiolo? Sono anni che la pizza ha perso la sua vera identità. Nell'interesse di tutti bisognerebbe ridarle il posto che a lei compete dentro un forno a legna, cercando di tenerla il più lontano possibile dai centri commerciali e kebab per ridarla in cura e rigenerarne la fama a chi per tradizione con la pizza ci è cresciuto e ha con essa un rapporto intimo.