per paolo 72
ciao paolo
ok stiamo esprimendo due concetti che partono da due basi diverse e per questo e' difficile capirsi.Forse perche io parto dalla mia esperienza personale dove non mi e' mai capitato di avere un curriculum da un pizzaiolo finito,quando avevo il locale,con una richiesta di 1,500 €., da due poi... tutto li.
Poi ovvio che se la mettiamo solo sull aspetto economico non posso non darti ragione, ma ho' imparato anche che la vita non e' fatta in questo campo come in altri solo di soldi, ma di garanzie,di serieta' di quella profesionalita' che io ritengo ancora non abbia un prezzo in questo mondo di improvvisati.
con stima.
mau&ma
mi dispiace aver aperto una nuova discussione solo per risponderti ma di la' si era raggiunto il limite, vabbe' oramai e' fatta.
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Ciao mau&ma,
certamente c'è stata una incomprensione, e ti ringrazio per la tua disponibilità a chiarirla.
Anche io penso che le paghe siano troppo basse. Lo penso "a titolo personale", anche perchè sono stato dipendente per quasi venti anni.
La soluzione, secondo me, è abbassare le imposte sui dipendenti, sia la parte che tocca al dipendente sia la parte che tocca al datore di lavoro, e contemporaneamente controllare sul serio che tutti paghino il giusto. Se io pago, ogni 1000 euro di stipendi, quasi 400 euro tra tasse e contributi, sarei più contento di dare 1200 di stipendi e 200 di tasse.
Tuttavia, la logica del mercato mi impone, se non voglio chiudere, di limare dove posso. Ho già detto che i titolari che rubano ai dipendenti (perchè non pagare i contributi, o gli straordinari è rubare) danneggiano anche me, perchè riescono ad essere maggiormente concorrenziali.
Quanto a quello che ho risposto ad alb77, da cui poi è partita tutta la discussione, non si riferiva al mio modo di condurre il mio ristorante, ma a quanto, secondo logica, poteva aspettarsi di guadagnare. Io ho detto la mia, ma la situazione del mercato e del lavoro è sotto gli occhi di tutti.
E, comunque, gli ho anche consigliato, in caso lui ritenga di valere di più, di accordarsi con un datore di lavoro. Io sono convinto che uno che vale tanto non può essere pagato come uno che vale poco, ma non è così che si ragiona. Si va a lavorare, si fa presente quale è la cifra che ci si attende, e si dimostra di valerla.
Altra cosa che ho già detto, è che non esiste un imprenditore che paga 100 quello che può pagare 80. E' ovvio, perchè le aziende si aprono per guadagnarci il più possibile, quindi si risparmia su tutto quello che si può. Ovviamente, un imprenditore corretto e lungimirante è disposto a spendere 100 per chi vale 100, anzichè 80. Però il dipendente lo deve dimostrare, a pretendere a priori sono bravi tutti.
Spero di aver chiarito gli equivoci, con stima....
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