aiutante napoletano
per quanto io ne possa da capire (da semplice appassionato, anche se tanto appassionato), credo, che il buon ennio nel parlare di artigianalità della pizza napoletana intendesse fare riferimento a, come dire, un discorso di piu' ampio respiro partente dalla materia prima(che sic costa meno a Napoli e,comunque al sud...dove ancora si riesce a vivere decentemente) necessaria a fare una buona pizza per concludere col forno NAPOLETANO a palla...cioè, credo, intendesse riferirsi in primis alla metodologia dell'impasto ma piu' ancora della stesura e dell'infornata della pizza napoletana che, a meno che nn si tratti di pizzaioli coi controc..., implica necessariamente una gestione del lavoro che,inevitabilmente, si scontra spesso con le esigenze di una clientela numerosissima e frettolosissima capace ad ingurgitare piu' che a gustare...ma senza divagare, credo, volesse dirCI che la cura che una buona napoletana esige va necessariamente contro l'idea di sfornare 200 pizze in poche ore...almeno così l'ho intesa io...
il mio pusher conferma [4]
Giuseppe
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ciao ermi...e che vuoi parlare..inutile parlare e cercare di far capiare alcune cosette.... a lava' a capa o' ciuccio se perd tiemp' e sapone!!!!
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Non volevo essere offensivo ne tantomeno provocatore, dico solo che secondo me di artigiani ce ne sono in tutta italia, con la differenza che a napoli ci sono , per esempio, 100 pizzerie ogni 10000 abitanti, negli altri posti in proporzione molto meno... poi ognuno e artigiano della propria pizza.
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ae'!!!! la pizza e' una sola! senza polemica e concludendo l'argomento..ciao!
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Hai ragione, ciao.
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