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Per Maurizio Capodicasa e chi vuole partecipare alla discussione

(@aldo-la-porta)
Membro Registered

Ciao Maurizio,
allora premetto che questa discussione e stata trattata più volte in questo forum, ma per quanto mi riguarda non mi sembra che mai si sia arrivati ad una vera e propria analisi della questione.
Ovviamente ci vorrebbe qualcuno di grande esperienza pratico teorica per risolvere la matassa.
Ti ho chiamato in causa perché ho sempre letto sul forum che tu consigli sempre di impastare partendo dall'acqua e non dalla farina.
Per mia esperienza personale posso asserire che per anni ho impastato partendo dall'acqua poi mano a mano che mi documentavo e ricercavo ho abbattuto molte delle mie autoconvinzioni e ho cercato di sperimentare nuove metodologie.
In tutti questi anni di lavoro penso di essere arrivato a delle conclusioni personali che vorrei analizzare con te e gli altri membri del forum interessati al discorso.
Quello che ho notato io e che partendo dall'acqua riesco e creare un impasto con più facilità, ovvero riesco a formare l'impasto come meglio desidero, decidendo quantità e ritmicità dell'immisione della farina in base al tipo di glutine che voglio creare.
ES:
acqua più farina a pioggia,
oppure acqua più tutta la farina assieme,
oppure acqua più 2/3 farina,
oppure acqua più farina fino a ottenere una crema poi a pioggia,
ecc ecc...

Ho sempre trovato più duttile questo sistema anche perché non e sempre probabile riuscire a trovare valide impastatrici in giro per il mondo, con delle campanature decenti che permmettano una "raccolta" della farina a bordo vasca idonea e elementi impastanti idonei ad inglobarla nella massa che si crea per non formare grumi e non lasciare che l'impasto giri inutilmente nella vasca per lunghi periodi senza una perfetta chiusura...
Ho notato che però con questo sistema le variabili sul prodotto finito diventano esponenziali, in quanto il tutto e legato alla tempistica di immissione della farina e degli altri ingrdienti e le modalità di cui sopra!
In oltre i tempi di impasto diventano veramente personificabili aumentando oltremodo le diversità sul prodotto finito!
Solitamente questo metodo e accompagnato da un calcolo sulle quantità degli ingredienti di ricetta che ha appunto la sua base sul rapporto a LITRO di acqua.

Per altro canto però,quando mi sono avvicinato al mondo della panificazione, le mie basi teoriche o meglio le mie convinzioni si sono trasformate in scogli da superare perché il mondo aveva preso un altra visione cioè il rapporto a KG di farina.
Chi parte solitamente a calcolare tutto in percentuale su base farina, poi si trova anche ad creare impasti con la sequenza:
Farina, lievito, acqua, sale,ed eventuali grassi, oppure
farina,sale, acqua,grassi, lievito, o ancora
farina,lievito,acqua,sale, acqua, grassi

Con le relative discriminanti del caso ciò che ho notato io e che con questo metodo si riesce ad avere una standardizzazione degli impasti più precisa rispetto al precedente in quanto solitamente le fasi sono più precise e non lasciano margine di errore,
ovvero per es: tutta la farina tutto il lievito tutta l'acqua, messa in moto, a x minuti sale a y minuti cambio di velocità e chiusura impasto, ho sperimentato e lavorato a lungo anche con panificatori e quando devi gestire 3 impastatrici nello stesso momento perché devi produrre minimo 6 tipi di impasto diverso non puoi stare li a curare tutte le machine e mettere a pioggia la farina ecc e questo anche in pizzeria quando si producono più tipologie di impasto nell'arco della giornata o comunque sia anche solo per la pizza classica.
In oltre i tempi di impasto si riducono.
Un altro punto e che se si comparano i metodi le dosi standard cambiano e quasi mai combaciano a parità di materie prime per gli arrotondamenti del caso.
Ad oggi quello che posso sostenere per esperienza personale e che le due metodologie sono ambe due validissime ma che al tempo stesso vanno capite e gestite diversamente.
Facendo un altro esempio molto pratico ho notato che con una impastatrice a spirale da 35 kg di massimale per esempio, la tecnica a litro di acqua mi permette di sfruttarla al massimo quindi di poter sviluppare un mpasto più grande, mentre partendo dalla farina non riseco a creare la stessa quantità di impasto in quanto la macchina faticherebbe molto a inglobare la farina sul bordo vasca creandomi dei grumi .
Per dare un esempio pratico con questa dimensione vasca(35 kg) se parto dall'acqua posso immettere 12 litri tranquillamente e ottenere circa 33 kg di impasto, se parto dalla farina posso caricarne massimo 12 kg per ottenere massimo 19,2 kg di impasto, se no non riesce a chiuderlo a dovere.

Fatta questa premessa prolissa, spero di non aver fatto addormentare nessuno, ti ho chiamato in causa perché tu sei una delle poche persone che conosco che sostiene la teoria a litro di acqua anche per impasti che nella stragrande maggioranza vengono condotti partendo dalla farina( esempio alte idratazioni esempio teglia romana).
Ora vorrei porti il quesito:
se parto dall'acqua aggiungo tutta la farina e poi metto in moto avrò la stessa formazione della massa come se partissi dalla farina aggiungessi tutta l'acqua e poi mettessi in moto?
oppure anche così facendo avrei delle risultanti differenti di assorbimento e tipologia di glutine finale!?
Con questi due metodi che lavorano virtualmente in parallelo dovremmo avere in "x" minuti in macchina la risultane di una massa quasi identica avendo aggiunto le stesse quantità di ingredienti in maniera contemporanea.
Potresti gentilmente darmi le tue valutazioni e le ragioni delle tue scelte professionali?
E se posso chiedere tu come gestisci il tuo impasto standard diretto per tonda al piatto partendo dall'acqua!?( a pioggia, tutta insieme, 2/3 poi a pioggia, crema non crema....))
grazie ancora spero di aver fatto capire qual'è lo scopo del mio post!

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Topic starter Pubblicato : 17/04/2013 20:39
(@pizzapazza-pizzapazza)
Membro Registered

ciao, io in 8 anni di fornaio e 16 di pizzaiolo sono sempre partito dall'acqua e non ho mai avuto problemi e l'impasto ,mi diceva il vecchio fornaio,e'pronto quando inizia a sbuffare o soffiare.

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Pubblicato : 17/04/2013 21:54
(@pizzapazza-pizzapazza)
Membro Registered

ciao, io in 8 anni di fornaio e 16 di pizzaiolo sono sempre partito dall'acqua e non ho mai avuto problemi e l'impasto ,mi diceva il vecchio fornaio,e'pronto quando inizia a sbuffare o soffiare.

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Pubblicato : 17/04/2013 21:54
(@maurizio-capodicasa-pizzaconsult)
Membro Registered

Bel poema hai scritto , direi tutto vero quello che dici : partiamo dal presupposto che o si parte da farina o acqua il risultato finale è identico con la differenza che se si parte da farina occorre seguire più impasto ( aiutarlo con acqua ) in quanto fondo asciutto che tende a grugare ( le impastatrici hanno sempre problemi di raccoglimento .Altro fattore importante che io insegno da 20 anni ed eseguo sempre impasti che partono da temperature molto basse ( 8-10 gradi tecnica del freddo ) e si scaldano fin dove necessitano utilizzando le seconde velocità impastatrici , tecniche che permettono di avere alte idratazioni e risultati finali di impasto e maglia glutinica eccezionali . Come procedimento io metto circa 80% di acqua iniziale,tutta la farina il lievito e si parte in prima ,subito dopo in seconda e si inizia a scaldare dove poi saranno inseriti gli altri elementi mancanti (sale ed olio ) .Il 20 % mancante di acqua iniziale sarà consumata durante la fase impastamento. Importantissimo per questa lavorazione temperare di partenza basse ( Max 12 gradi ) . Questo metodo ci permette di decidere in tempo x qualsiasi problema reale di mettere o non mettere l'acqua ( più o meno idratazione ) . Vantaggi non indifferenti direi poi andare da freddo a caldo possiamo sempre ( attrito e velocità ) da caldo a freddo ,difficile . Risultato finale : maglia glutinica più stirata e proteine che si legano meglio . I tempi normalmente non vanno oltre i 25 minuti comunque variabili leggermente da impastatrice . Questo è il metodo che insegno ed eseguo nelle mie consulenze con ottimi risultati . Per pizza tonda diretto ,come segue : sempre acqua ( circa 95 % ) poi il lievito se si vuole sciogliere , farina pia piano tutta , partenza e termine in prima velocità , indi il sale che si scioglie con la restante acqua poi olio ,e si termina con l,ultima acqua che rimane ( 100 gr.) Credo di essere stato esauriente comunque ognuno ha un suo metodo di lavoro ,importante avere più o meno identico risultato finale,vorrei ricordare a tutti i colleghi che non esiste il più bravo pizzaiolo e il miglior impasto , la pizza è un gusto soggettivo e personale i clienti ci diranno il vero . Personalmente mi ritengo un buon pizzaiolo e insegnante e nulla più .

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Pubblicato : 17/04/2013 22:05
(@-1749)
Membro Registered

ciao
io uso tutte e due le procedure dipende dalla quantita dimpasto da preparare..
solo che bisogna fare attenzione allacqua.nn puoi darla tutta insieme se no rischi la formazione di grumi..quando parto dalla farina di solito procedo in questo modo:
tutta la farina insieme al lievito e circa il 90%-95% dellacqua dopo circa 10 minuti ci verso il sale e dopo lolio e parto con la 2 velocita x 5 minuti inserendo a filo lacqua rimanente..in questo modo riduco i tempi dimpasto..
quando uso acqua fredda a 4 gradi riesco a idratatare di piu senza nessun problema..solo che come hai detto tu devo impastare qualcosa in meno rispetto alla capienza della macchina..questo con la spirale..mentre quando uso la forcella nn nessun problema xche la forchetta prende tutta la farina senza problemi..
bisogna dire che tutte le scuole x pizzaioli consigliano di partire dalla farina..
io invece sono del parere che x la scelta del metodo dipende molto dalla stagione e dalla macchina che abbiamo a disposizione..dare la farina a pioggia con una spirale in periodi di forte caldo prolungando i tempi mi crea dei problemi di temperature sopratutto se si lavora a T.A.
percio ogni metodo va valutato..che ne pensate?

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Pubblicato : 18/04/2013 10:36
(@aldo-la-porta)
Membro Registered

Sono d'accordo conte Gianni tranne su due piccole sbavature,
Io conosco più scuole di pizzaioli che insegnano di partire dall'acqua , ormai ci sono più scuole che pizzaioli,
almeno al nord Italaia dove vivevo la solfa era quella e io che partivo dalla farina ero additato come miscredente hahaha!!
Secondo il tuo sistema partendo dalla farina lo uso anche io, lasciò circa un 10% da aggiungere a filo, ma dipende dalla farina e da che tipo di glutine voglio creare, se no uso tutta l'acqua subito, poi dipende dall'idratazione che uso, in quanto se le dosi di impasto corrispondo alle relative specifiche di assorbimento della farina non ho problemi con grumi di sorta,, ma se per qualche motivo ho la necessità di sotto idratare una farina con un assorbimento alto allora tengo da parte il 10% come descritto.

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Topic starter Pubblicato : 18/04/2013 11:56
(@-2446)
Membro Registered

Ciao, tempo fa avevo sollevato il problema che ripropongo qui di seguito.
Sottolineo una considerazione che ho trovato in rete della dott.ssa Racinelli.
Spero possa dare un contributo utile alla discussione.

Ciao, vorrei un vostro parere in merito all'ordine con cui si miscelano l'acqua e la farina, e cosa comporta ciò in merito a idratazione, sviluppo maglia glutinica, ecc.
Molti tra cui Sorbillo, Antonino Esposito, Maurizio Capodicasa, Enzo Coccia (che addirittura scioglie lievito e sale insieme nell'acqua...) partono dall'acqua e aggiungono un po' alla volta la farina.
Altri come ad esempio Gabriele Bonci partono dalla farina.
Secondo voi cosa è meglio e quali sono le caratteristiche che si ottengono nel prodotto finale con un metodo e con l'altro.
La dott.ssa Federica Racinelli in rete sostiene che "Mettere prima acqua e poi farina o viceversa ha effetto sulla formazione della maglia glutinica. Mettendo prima l’acqua e poi la farina si ha una fase in cui il glutine viene impastato in eccesso di acqua e quindi ben idratato. Aggiungendo prima la farina e poi l’acqua invece si avrà un maglia glutinica più resistente e rigida".
Per una pizza cotta in un forno casalingo (max 250°) secondo voi cosa è preferibile?
Grazie per la vostra attenzione e le risposte.

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Pubblicato : 18/04/2013 11:58
(@aldo-la-porta)
Membro Registered

Mi trovo d'accordo con la dott.ssa Racinelli. Anche io ho notato differente formazione di glutine.
Ed in oltre altrettanta differenza se si parte dalla farina e si mette tutta l'acqua o si lascia in dietro una percentuale da aggiungere a filo in seconda marcia!!! Provare per credere....

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Topic starter Pubblicato : 18/04/2013 16:29
(@mirko-fariello)
Membro Registered

Il meglio!! Semplice e preciso.
Un abbraccio!

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Pubblicato : 21/04/2013 23:04
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