PASTA RIMANENTE.......COSA FARE?
CIAO.....HO SEMPRE CERCATO DI NON BUTTARE VIE LA PASTA IN AVANZO FACENDO FOCACCE....PANE....PIZZE DA PORTARE A CASA PER ME E I MIEI COLLEGHI....VOLEVO QUALCHE DRITTA PER UTILIZZARE L'AVANZO [46] ....
84.222.152.115
Provato ad usarla (Almeno in parte) come pasta di riporto per il giorno successivo ?
Ciao, Zuc.
131.114.11.81
CIAO....INTENDI UNIRLA AL NUOVO IMPASTO..... [44]
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scussa ma dove lavori a catania?
89.97.21.227
SI....SI
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Ho visto che sei a Ficarazzi, dove esattamente? Io sono di Catania, magari ti vengo a trovare.
Ciao, Merlino
88.45.216.210
che bello uno con il quale posso parlare di presenza mi trovo in via tripoli difronte alla scuola elementare prima del gommista venendo da catania....ma tu dove lavori a ct
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Pizzaiolo solo per passione! Professionalmente lavoro in tutt'altro settore.
Comunque siamo abbastanza vicini: io sono a Ognina/Acicastello. Se ti va, appena ho un attimo di respiro passo a trovarti. Tu che pizza fai? Con che forno lavori?
Ciao, Merlino
88.45.216.210
Comunque per rispondere al tuo quesito primario:
1. consiglio: calcola meglio l'impasto da utilizzare, cercando di evitare grossi avanzi. Se ciò dovesse risultarti difficoltoso puoi evt. avvalerti della tecnica del freddo.
2. consiglio: fino a un massimo del 20% puoi utilizzarlo come pasta di riporto, tenendo però presente che ciò conferirà una croccantezza maggiore al tuo prodotto finale.
3. consiglio: pane, focacce, pizze da portar via, etc.: vanno benissimo, se l'economia del locale lo permette, altrimenti vedi sopra.
Ciao, Merlino
88.45.216.210
diciamo che sono costretto a lavorare in una certa maniera visto che siamo una pizzeria d'asporto.....il forno è il classico a legna cerco di lavorarci non ad alte temperature in modo da rendere il prodotto piu croccante in modo che duri durante il trasporto.....
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[40] grazie.....ovviamente il riporto influisce sulla quantita di lievito?
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Si, ma non in maniera determinante. Andrebbe diminuito all'incirca della stessa percentuale della pasta di riporto che sto aggiungendo. Ma non si dovrebbe generalizzare, ma analizzare caso per caso e fare evt. qualche prova. Dovresti considerare ad es. l'età (ore) della pasta di riporto (da fine servizio a impasto successivo), la temperatura di conservazione, l'acidità, il W della farina e l'idratazione con la quale è stata fatta, etc. etc. Quindi adattare il tutto al tuo tipo di impasto standard.
Ciao, Merlino
88.45.216.210
Se si considera di utilizzare panetti che hanno superato da circa 1 ora il punto max di lievitazione quale potrebbe essere una corretta percentuale (Indicativa) rispetto alla farina usata nell'impasto finale ?
In definitiva utilizzare pasta di riporto apporta 🙂 piu' "vantaggi" o "svantaggi" al prodotto che si ottine successivamente ?
Ciao, Zuc.
131.114.11.221
Hey Zuc,
la percentuale dovrebbe riferirsi all'impasto finito, non alla farina. Non dovrebbe superare il 20%, ma dipende da tantissime cose un pò come il lievito. Se la mia pasta di riporto ha appena superato il punto max di lievitazione e il mio impasto successivo andrà in forno dopo qualche ora, potrò spingermi anche oltre il 50%. Se ho in mente una lunga lievitazione a temp. ambiente dovrò attenermi a percentuali notevolmente più basse. Oltre a considerare quei fattori che accennavo nel post precedente. In definitiva utilizzare pasta di riporto può apportare sia vantaggi (organolettici cioè sapori e profumi più intensi, accelerazione della maturazione, recupero dell'impasto in eccesso) che svantaggi (eccessiva acidità, croccantezza, fragilità della maglia glutinica). Il tutto dipende ovviamente da materials and methods.
Ciao, Merlino
88.45.216.210