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le temperature "essenziali"

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(@-2261)
Membro Registered

Quando si parla di "temperatura" vengono chiamati in causa innumerevoli argomenti: la temperatura del forno, la tecnica del frigo, la temperatura ambiente, la temperatura di fine impasto, etc... tutte "temperature" che danno il loro importante contributo al risultato finale.
Volevo sapere quali di queste temperature, riducendo veramente all'osso, ritenete esser le più rilevanti, le più imprescindibili, nel senso che il disattenderle comporterebbe inevitabilmente ripercussioni negative sul prodotto finale; in altre parole: quali temperature un pizzaiolo non può permettersi di sottovalutare?
Sulla base delle mie considerazioni personali, credo di non sbagliare se al primo posto colloco anzitutto la temperatura di cottura: una pizza richiede come minimo una temperatura del forno di 350° per cuocere a dovere, giusto? In secondo ordine di rilevanza metterei la temperatura dei panetti prima di essere stesi, conditi ed infornati: questa temperatura non dovrebbe essere inferiore - mi pare - ai 18°, perchè scendere sotto questo limite causerebbe un principio di irrigidimento della maglia glutinica che si tradurrebbe in gommosità del prodotto finale.
All'ultimo posto, sempre secondo la mia opinione, metterei la temperatura del frigo; non nel senso che non sia importante, ma nel senso che per avere un'ottima pizza si può prescindere dall'utilizzo della tecnica del frigo, mentre invece non si potrebbe prescindere dalle temperature anzi citate.
Delle altre temperature non saprei cosa dire... Voi cosa ne pensate?
Grazie in anticipo per le risposte.

Citazione
Topic starter Pubblicato : 30/10/2012 20:02
(@-2679)
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Oltre a quelle da te citate, terrei in grande considerazione la TA in generale, che se troppo fredda o troppo calda, spesso induce a degli "accorgimenti" per ottenere la giusta lievitazione che non sempre ti danno il top del top.

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Pubblicato : 30/10/2012 20:11
(@-2516)
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Mi sento di coreggerti carrissimo POLASH!
Io ho lavorato in una pizzeria dove il pizzaiolo/ proprietario cucinava delle bonta in un forno a legna su e giu del marana a 220/230!!!! Ovviamente un risultato parecchio croccante! Nel mio ultimo post, sull'impasto strano... Parlavo di un pizzaiolo che fa delle pizze buonissime a 280/290...

Io in persona ho lavorato per anni a 270/290...

A prescindere dalla pizza che vuoi ottenere anche la temperatura di COTTURA!

D'accordo con carmine sulla TA.

Chi mi conferma la temperatura di 18 gradi dei panelli prima della stesura???

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Pubblicato : 30/10/2012 23:42
(@-2679)
Membro Registered

io, ed anche per lo staglio!!!
Già ne avevamo parlato al telefono ed ho testato.

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Pubblicato : 30/10/2012 23:49
(@simone-ricci)
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sinceramente io ho stagliato anche appena fuori dal frigo, ma non ho riscontrato questa gommosità della pizza.
Tra le temperature importanti, io aggiungerei anche la temperatura finale dell'impasto.

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Pubblicato : 31/10/2012 09:32
(@-2679)
Membro Registered

[quote=simone75]sinceramente io ho stagliato anche appena fuori dal frigo, ma non ho riscontrato questa gommosità della pizza.
Tra le temperature importanti, io aggiungerei anche la temperatura finale dell'impasto.
Questo punto non incide sulla gommosità, ma stagliando da freddo e magari in modo non troppo delicato, potrebbe lesionarsi un pò la maglia glutinica che inrigidita dal freddo può avere qualche "strappo", durante questa fase, tutto qui.
E a volte questo può pregiudicare la resa in stesura del panetto.

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Pubblicato : 31/10/2012 10:09
(@-2789)
Membro Registered

come possiamo vedere dalle risposte date si evidenzia in assoluto una cosa.
siamo degli artigiani.questo lo dico con orgoglio
ognuno con le sue tecniche e le sue esperienze .
io credo che non si possa prescindere dalle temperature nella preparazione degli impasti. con quella formula empirica che tutti sappiamo di come si fa a calcolare la t. dell acqua
un impasto che esce a 35gradi magari con rottura del glutine sicuramente dara' un prodotto finale poco accettabile anche se cotto alla giusta temperatura , tecnica del freddo oppure u.r.
questa la mia opinione

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Pubblicato : 31/10/2012 10:28
(@simone-ricci)
Membro Registered

[quote=neaples79]
Questo punto non incide sulla gommosità, ma stagliando da freddo e magari in modo non troppo delicato, potrebbe lesionarsi un pò la maglia glutinica che inrigidita dal freddo può avere qualche "strappo", durante questa fase, tutto qui.
E a volte questo può pregiudicare la resa in stesura del panetto.

ok, plausibile.

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Pubblicato : 31/10/2012 10:34
(@m-maca)
Membro Registered

[quote=fermentum]
un impasto che esce a 35gradi magari con rottura del glutine sicuramente dara' un prodotto finale poco accettabile anche se cotto alla giusta temperatura , tecnica del freddo oppure u.r.
questa la mia opinione

Di solito adoro esperimentare ma fino a tanto non mi sono mai spinto, per prodotto poco accettabile che cosa intendi? Cosa succede ad un impasto rompendo la maglia glutinica?

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Pubblicato : 31/10/2012 10:48
(@-2261)
Membro Registered

[quote=simone75][...]
Tra le temperature importanti, io aggiungerei anche la temperatura finale dell'impasto.

Perchè? A quanto dovrebbe ammontare? Immagino che il problema sia che non debba essere SUPERIORE (più che INFERIORE) ad un determinato valore...
So bene che è importante ma non ho mai capito per quale motivo: quali sono le sue incidenze sul prodotto finale?
Grazie!
😉

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Topic starter Pubblicato : 31/10/2012 11:30
(@-2789)
Membro Registered

infatti non devi sperimentare se si superano i 2728 gradi
comprometti tutto
.con la rottura deella maglia glutinica vi e' fuoriuscita d acqua quindi impasto appiccicoso e molle.difficolta di stesura e via dicendo
il conceyyo che volevo esprimere e che per me sono fondamentali le temperature nella costruzione dell impasto

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Pubblicato : 31/10/2012 12:16
(@-2789)
Membro Registered

ciao
come dicevo prima la t finale non dovrebbe superare mai i 2728 gradi

RispondiCitazione
Pubblicato : 31/10/2012 12:20
(@simone-ricci)
Membro Registered

[quote=polash]
Perchè? A quanto dovrebbe ammontare? Immagino che il problema sia che non debba essere SUPERIORE (più che INFERIORE) ad un determinato valore...
So bene che è importante ma non ho mai capito per quale motivo: quali sono le sue incidenze sul prodotto finale?
Grazie!
😉

come tutti sappiamo, che non deve superare i 30/35°C è ovvio per non incorrere alla rottura della maglia glutinica....
per il resto, la temperatura finale è molto importante per l'attività dei lieviti e batteri che richiedono una temperatura ideale per la loro attività e per il corretto rapporto di 3:1 tra acido lattico e acetico.

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Pubblicato : 31/10/2012 12:38
(@-2789)
Membro Registered

Ciao Simone
optimum per me sono 25gradi
non sono d accordo per le temperature che ha i dato tu (3035)
a 2930 si innescano processi di lievitazione .quindi il mio consiglio e' di non superare mai queste temperature.
conosci la formula per calcolare la t.degli impasti?

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Pubblicato : 31/10/2012 13:12
(@-2679)
Membro Registered

[quote=fermentum]Ciao Simone
optimum per me sono 25gradi
non sono d accordo per le temperature che ha i dato tu (3035)
a 2930 si innescano processi di lievitazione .quindi il mio consiglio e' di non superare mai queste temperature.
conosci la formula per calcolare la t.degli impasti?

Si è quella empirica che hai citato prima.
Fermentum empirico.

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Pubblicato : 31/10/2012 13:52
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