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Allora, Teo. Credo siano già un paio di settimane che faccio l'impasto aumentando la quantità d'acqua, come mi avevi detto. Per adesso ho mantenuto il sale a 200 g per 10 kg, per provare una cosa alla volta. Ora il rapporto è 10 kg per 5,5 litri. Qualche volta metto prima l'acqua, qualche altra prima la farina. La consistenza è sempre la stessa, non c'è niente da fare. L'impasto però è migliore! E, soprattutto negli ultimi 3-4 giorni le pizze son venute fuori sicuramente meglio. Oltre a questo si stendono con più facilità anche quando le ho appena prese dal frigo. Quindi ti ringrazio vivamente per il consiglio, a testimonianza ulteriore dell'utilità di questo forum.
Ora però ti chiedo di spiegarmi una cosa che mi sta succedendo, e che mi pare proprio una contraddizione. Queste pizze migliori sono riuscito a farle utilizzando il forno a temperatura ancora più alta del solito. Eppure contengono più acqua. Nonostante questo sono riuscito a cuocerle in meno tempo e risultano più leggere e croccanti del solito. Un'altra stranezza è una disposizione diversa delle eventuali bolle bruciacchiate: quando ci sono, sono piccolissime e distribuite quasi uniformememte sul cornicione, quasi delle piccole punture di spillo. Il cornicione è anche più croccante e meno compatto del solito. Ho pensato che potesse trattarsi di una maggiore lievitazione dell'impasto, dovuto alla maggior presenza di acqua, avendo io mantenuto comunque la stessa dose di lievito. Una lievitazione maggiore di cui non mi sono reso conto in maniera evidente a causa della differente consistenza della pasta. Non so. Che puoi dirmi a proposito? E poi, ancora, sapresti dirmi il motivo per cui l'impasto maturato più giorni è maggiormente croccante? Un'ultima domanda: perché pensi che a me le pizze riescono meglio (belle dorate, per nulla bruciacchiate, più alte e addirittura cotte in meno tempo, questo anche prima di cambiare impasto) quando ho nel forno una fiamma potente e luminosa, con poca brace? Quando ho legna (in estate soprattutto) che mi permette questo, posso anche far sorvolare la pizza dalla fiamma senza che si bruci (chiaramente entro certi limiti). Non è strano? Io ho pensato che potrebbe trattarsi di una differenza nel processo di cottura, più conduzione e irraggiamento con la fiamma forte, più convenzione con la fiamma debole.
Ti ringrazio nuovamente per le schede tecniche. Subito dopo averle lette ho telefonato ad una filiale di Roma della Spadoni e mi hanno anche parlato di altre farine, tra cui una W360 che non è però, a quanto ho capito, la Manitoba di cui tu mi hai inviato la scheda. Voglio assolutamente provarle, perché forse sto veramente usando una farina troppo debole per i tempi di lievitazione che adopero. Una curiosità: la Spadoni non adopera molto la Manitoba,bensì grani australiani, mi hanno spiegato. A me l'Australia piace molto, è un continente dalla maglia glutinica diversa...
Un'ultima domanda: ho saputo che esistono in commercio dei tronchetti fatti con gusci di noce pressati per il forno, da utilizzare al posto della legna. Ne sai qualcosa?
Ciao e grazie
Un impasto più morbido matura anche prima rispetto ad uno più consistente,
la fiamma ci deve essere ma se c'è un bisogno di
una fiamma molto viva allora potrebbe dipendere dalla mancanza di forza della farina oppure dell'impasto.
Le bollicine possono dipendere da un impasto non maturo, dal cielo molto alto, troppa umidità nel forno, troppa umidità nella cella di lievitazione, l'impastatrice ha girato troppo, temperatuta finale dall'impasto troppo alto,troppo lievito nell'impasto.
La croccantezza dipende da un grado maggiore di acidità dell'impasto dovuto ha una fermentazione più prolungata.
Oggi Manitoba è una parola che si usa per farine
con un indice di forza alta poco importa se vengono dall'America o dall'Australia importante che abbia una qualità di glutine buona......
Ti ho spedito la scheda di una altra farina che potrebbe fare al tuo caso.
Per i tronchetti di noce non sò onestamente la validità del prodotto, della resa, dei costi,
oppure del potere calorifero che hanno.........
Saluti Teo
Le cause che hai elencato per il problema delle bollicine, a parte la non adeguata maturazione dell'impasto, mi giungono nuove. Puoi per cortesia spiegarmele in dettaglio? Perché insomma l'umidità, il cielo troppo alto ecc. causano questo effetto? In particolare, l'umidità del forno?????
Ciao e grazie per la nuova scheda.
Nel momento in cui si immette la pizza nel forno si liberano delle sostanze vaporose che è il passaggio da 24 gradi a 100 gradi della pizza affinchè le sostanze non evaporano completamente,
in questo arco di tempo la pizza assorbe umidità se abbiamo eccessive sostanze vaporose dovute magari ad un forno carico di pizze oppure ad un tiraggio difettoso sulla superficie del bordo si potrebbero creare delle piccole bollicine e lo stesso per una cella di lievitazione troppo umida
questo perchè l'umidità fà da scudo alla pasta non permettendo una traspirazione normale (scambio calore-cottura forno-pizza).
Questo succede anche quando hai un impasto che ha girato troppo poichè rompendosi la maglia glutinica rilascia acqua che in forno evaporano all'interno sviluppando bolle sulla pizza.
Lo stesso per il cielo troppo alto la differenza di temperatura tra la platea e il cielo sviluppano bolle irregolari in superficie.
La temperatura finale dell'impasto è superiore a 25 gradi allora lievitazione veloce e ci sarà acidità eccessiva sviluppata in tempi precoci,
lo stesso per il troppo lievito eccesiva acidità in tempi precoci.
Riprendendo la tua domanda come mai una pizza con un impasto morbido potrebbe cucinare anche prima perchè sviluppa più vapore all'interno del forno e anche perchè hai ottenuto una mollica soffice e sviluppata nella pizza che permette uno scambio più veloce acqua-vapore.
Saluti Teo