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(@stefano-4)
Membro Registered

Credevo di aver capito che l'ossigenazione consiste nel mettere a contatto la farina con l'ossigeno della'aria, perchè in questo modo si ottiene l'ossidazione di qualche componente della farina che ne aumenta la forza e forse (non so) produce qualche altro effetto positivo. Mi pare di sapere che in panificazione si usano degli ossidanti appositi da aggiungere alla farina per ottenre lo stesso scopo. Allora ho pensato di usare un setaccio perché in questo modo la farina si separa ancora meglio e il contatto con l'aria è più consistente.
Tutto qui. Allora ci sono diverse cose che non ho capito: Far cadere la farina a pioggia... che c'è di meglio di un setaccio? Mi sfugge il motivo per cui sarebbe un'operazione inutile (o forse dannosa addirittura?). Se far cadere a pioggia significa aumentare la forza della farina facendo rimanere inalterato il tempo di maturazione... a che prò non sfruttare appieno tutta questa possibilità? Se produce effetti positivi, perché accontentarsi soltanto di un mezzo o di un terzo di farina da far cadere a pioggia? Se metto una palettata alla volta giusto spolverando un poco sull'impasto, l'effetto ossidazione dovrebbe essere minimo... diverso se faccio cadere sull'impastatrice da una certa distanza. sinceramente non capisco. E poi, in ultimo, perché una maturazione più veloce sarebbe dovuta soprattutto all'ossigenazione e non alla grande quantità d'acqua che si va a mettere?
Devo dire che a questo punto nozioni così basilari le avrei dovute acquisire da parecchio tempo. Evidentemente spreco il mio tempo a setacciare e a setacciare tutta la farina. Ma una volta non lo facevano tutti a Napoli? E la setacciavano prima ancora di versarla e poi la versavano facendola riassorbire? Evidentemente io l'impasto non lo so fare al meglio,  e sto andando alla ricerca di come facevano i pizzaioli napoletani di un tempo. Vorrei tanto saperlo come facevano... perché l'impasto deve essere quello, anche se poi uno sceglie la tecnologia del freddo. L'impasto HA DA ESSERE quello napoletano, a meno  di varianti che mai conoscerò, ma... finora non ho ottenuto risposte esaurienti e definitive. Fare riassorbire un poco alla volta... va bene, per costruire lentamente l'impasto e la maglia glutinca, metterci o' criscito... va bene (anche perchè è un ottimo sistema per aumentare l'acidità dell'impasto in 8-12 ore) ma... boh! A questo punto, vedrò di fare delle prove (setaccio, niente setaccio, tutta farina un poco alla volta, solo l'ultimo terzo e i primi due tutti insieme...). A meno che... qualche anima buona voglia risparmiarmi qualche delusione e indicarmi non una sola strada, ma i motivi per cui qualche volta è meglio fare in un modo e qualche volta in un altro. Per esempio... se devo usare PER FORZA una farina molto debole... diciamo una spadoni pz1 w 170,  che faccio? forse mi conviene usare il setaccio? o forse no o forse ni?
O forse... forse è meglio lasciare stare e accontentarsi di quello che esce fuori ogni giorno... una volta pizze buone, una volta strepitoso, una volta pessime, una volta così così... Mi accontenterei di pizze buone sempre lasciando da parte le strepitose!!!
Ancora una cosetta, chi mi sa dire il motivo esatto per il quale la stesura sul bancone in senso orario-antiorario è da evitare. Io credo di saperlo, ma vorrei sentirlo anche da voi, magari penso che sia questo o quello il difetto e invece magari è un altro. Se faccio un impasto molto molle anche io riesco a stenderlo in altri modi, per esempio semplicemente facendolo passare da una mano all'altra. Ovviamente sono molto impacciato in questo perché non ci sono abituato.  Ma vorrei proprio sapere se si tratta soltanto di scegliere un metodo più veloce o se c'è qualche altro motivo. Perdonate questo lungo messaggio, magari se ognuno di voi avrà la pazienza di rispondermi in quello in cui si sente più sicuro... sarò grato a chiunque voglia rispondermi.

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Topic starter Pubblicato : 04/02/2004 03:27
(@Raffaello)
Ospite

La maggior ossigenazione dovrebbe stimolare la riproduzione dei lieviti.

Ciao,

  Raf

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Pubblicato : 04/02/2004 06:00
(@CALLE)
Ospite

quanto riguarda la stesura credo che il metodo dell'autista(l'unico che uso anche io)possa vagamente avvicinarsi al mattarello per via dell'omogeneita' della stesura stessa,mentre se tiri un lembo dopo un altro per tutta la circonferenza o ti passi di mano in mano la stessa forse la distribuzione dell'impasto ,con tutti i suoi "umori",e' piu' spontanea..........un saluto a tutti.........

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Pubblicato : 04/02/2004 07:42
 Teo
(@Teo)
Ospite

no, forse non mi sono spiegato..... la farina va versata tutta a pioggia e fatta assorbire ad ogni palettata....certo io penso che i primi due terzi possono essere versati a pioggia più velocemente perchè la raffinazione (omogeneità) inizia dopo....

Saluti Teo

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Pubblicato : 04/02/2004 08:22
 ciro
(@ciro)
Ospite

io di solito verso i 23 lentamente ma di continuo,una volta assorbiti ,quindi quando l'impasto inizia a prendere corpo ci verso il resto a pioggia aspettando man mano che assorba.

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Pubblicato : 04/02/2004 11:34
(@CIROBELLANAPOLI)
Ospite

Lascia stare il setaccio, a meno che,  la farina non abbia tanti di qui grumi..., è sufficiente aggiungere una cucchiaiata alla volta, facendo tremare la mano.
A riguardo la farina, se non riesci almeno a " tagliarla" con una + forte, e proprio non riesci a farglielo capire a quella testina del tuo capo, devi fare un impasto più breve, diciamo 6-8 ore di lievitazione controllando la temperatura sui 10 gradi( voi avete i frigoriferi no?) poi man mano li tiri fuori, un' ora circa prima di utilizzarli. Poi i dischi, quando li allarghi puoi farli girare come vuoi, magari nello stesso senso di come  girano a te ....:-))))), e' importante comunque sempre nello stesso senso. Saluti a tutti, in particolare al collega paesano omonomo Ciro.
CIROBELLANAPOLI

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Pubblicato : 04/02/2004 15:31
 ciro
(@ciro)
Ospite

grazie dei saluti gerò,ricambio con affetto. Riguardo al frigorifero ti volevo dire: ma secondo te dopo non è scomodo avere l'acqua della condensa nelle tavole(sono di plastica quelle che hanno loro)? Tu dici si toglie ma è sempre acqua gerò e quando prende il paniello spugnato assorbe farina.....tu hai la cantina e nella cantina non si fa la condensa(spero) poi loro a pampuglia non la usano e a lampa into o furn nun le piace proprio dopo sforna un tarallo, quindi secondo il mio modesto parere sarebbe meglio la temperatura ambiente, o sbaglio?  saluti gerò.

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Pubblicato : 05/02/2004 10:21
(@CIROBELLANAPOLI)
Ospite

Carissimo Geruzz', grazie per aver risposto, ci tenevo ad un Tuo interessamento al mio intervento, pensa un po' in questo FORUM all'improvviso 2 pizzaioli veraci napoletani, 2 Ciruzz che discutono comm' se fa 'a pizza che mettono a disposizione la loro esperienza, pero' nun c'cianna fa 'ncazzà, devono rispettare la tradizione come giustamente dici tu; mai nessun siciliano esperto in cannoli, o napoletano esperto in pizza si è mai sognato di dire ai milanesi che il panettone è pesante da digerire, per cui dopo anni di sviluppo tecnologico, si può fare senza il burro, magari con la sonda labda controllando le molecole al fine di migliorare il prodotto...:-))))))))).
Condivido il tuo parere sui frigoriferi, infatti io ho comprato prima la cantina poi il locale...per evitare la condensa che può inzuppare i panetti, sui cassetti io ho sempre messo e pezz 'e sacco ( tela di iuta e vi garantisco che assorbono l'umidità in eccesso; poi se non vogliono usare a pampuglia, non vogliono tenere il forno alto, e vogliono fare i taralli,contenti loro...Un carissimo saluto a TE Giruzz e a tutti i presenti e .......Forza Napoli ( che tristezza...:-((((((((
Saluti CIROBELLANAPOLI

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Pubblicato : 05/02/2004 15:36
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