Digeribilita' della pizza
Buongiorno a tutti,
Vorrei qualche consiglio da voi esperti su come si possa rendere la pizza piu' digeribile (ovviamente mi riferisco all'impasto, non al condimento!).
Leggendo nel forum mi e' parso di capre che la cosa piu' importante sia la cottura: pizze cotte a legna o con un fornetto tipo ferrari sono piu digeribili di quelle cotte con il forno elettrico di casa.
Assumendo questo come punto di partenza, e' pur vero che tutti coloro che usano il normale forno casalingo non possono agire sulla cottura per migliorare la digeribilita'. Vorrei quindi sapere cosa si puo' fare per migliorare la digeribilita' dell'impasto, agendo solo sull'impasto.
Premesso che gli unici ingredienti che uso sono acqua, farina, lievito e sale, leggendo sul forum mi e' sembrato di capire che (ma potrei sbagliare, quindi chiedo l'aiuto di qualche esperto):
1. L'impasto diretto e' meno digeribile di uno fatto con la biga o con il poolish
2. Una lievtazione troppo lunga o con troppo lievito rende l'impasto meno digeribile.
E' cosi? Quali sono, quindi, le quantita' di lievito (di birra) ed i tempi di maturazione ottimali per ottenere il massimo della digeribilita' da un impasto?
Grazie mille per l'aiuto, CuoreDoro.
ciao cuore d'oro la mia esperienza e quello che mi dicono gli amici che fanno fatica a digerire le pizze delle pizzerie ma non le mie, mi porta a dire che una pasta lievitata per 24 ore in ambiente tiepido ( 20 gradi) è più digeribile. io uso una bustina di lievito di birra per 10 chili di farina.
Ciao,diciamo che la verita'si trova nel mezzo,giusto e'che meno lievito,e piu'tempo contribuiscono alla leggerezza,ma questa ha delle derivazioni varie.E'risaputo che la masticazione,aiuta la digestione riducendo di molto il lavoro che l'apparato digerente dovrebbe sostenere,quindi se la pizza da'sul croccante e friabile la masticazione ne e'agevolata riducendo e frantumando,e quindi alleggerendo.Ma in presenza di una tonda napoletana,dove il soffice la fa'da padrone,lo spessore della pasta e del cornicione di conseguenza sale,si ha un effetto diverso.Essa si deve letteralmente sciogliersi in bocca dando subito la sensazione di leggerezza confermata poi dopo breve tempo in un senso di sazieta'appena colmato.Quindi fra pizze e pizze,la direzione degli amanti doc,come me'e molti altri e'questa.Quando invece ci si trova in presenza di una pallina che in fase di stendimento tende ad allungarsi,compatta,dura,in cottura il condimento non aderisce su di essa,e galleggia,l'olfatto trae il solito aroma base,ma....non si mastica,ne si scioglie,quindi non rimane che degludire tocchetti di pasta che gravano sul sistema digerente che faticosamente lavora per ammortizzare,ora un individuo di 20 anni forse nemmeno si accorge di tale lavoro,ma vi assicuro che dai 40 in su'si possono trascorrere notti insonni,con pesantori e turbolenze per niente gradevoli.Saluti
Sto provando a capire cosa fa il mio "amico" pizzaiolo della pizzeria di fronte a casa, che giocherella con l'acqua e la farina e naturalmente la lievitazione e le rende croccanti e leggere. Ma ancora il sistema non mi è chiaro, in quanto per divertirsi, lancia solo messaggi in codice senza dire esattamente cosa fare.
Sta di fatto che dopo che mi ha detto di aumentare l'acqua, allungare la lievitazione a 4 ore e mezza (senza frigo), questa settimana ho per la prima volta IMBOTTITO degli amici e me stesso con ben 670 grammi di pizza a testa (aqua e ingredienti inclusi) e la prova digestione è egregiamente superata . A maggior ragione se si aggiunge il fatto che ognuno ha mangiato le stesse varianti degli altri ossia tonno e cipolla, capricciosa, e peperoni con innaffiate di birra.
Ora il problema è la replicabilità della prova. Cosa non da poco.