Radici
Anzitutto il mio sorriso a voi..
..vi giuro che ho letto....ho spulciato una incredibile quantità di post di questo forum, tentando di trovare la risposta, quà e là, alle mie domande....ma l'unica certezza che ho raggiunto è che non vi sono certezze, troppo diverse sono le esigenze e le possibilità di ognuno di noi....passo quindi ad illustrarvi le mie, sperando possiate essermi d'aiuto..
Sono uno studente discretamente squattrinato ma dannatamente buongustaio, la cui chimera sarebbe riprodurre in casa qualcosa di quanto più possibile vicino alla pizza napoletana mangiando quintali della quale son cresciuto prima di -ahime- allontanarmi dalla mia amata Napoli....il che, nella pratica, significa:
- forno elettrico..l'unico che ho..
- farine reperibili con ragionevole facilità nella grande distribuzione
- per ora, niente pietra refrattaria, salvo voi non sappiate dirmi dove reperirla a prezzo ragionevolissimo..
- tempi di lievitazione e maturazione non dico brevi, ma possibili..insomma qualcosa che mi permetta di avere voglia di pizza al risveglio e poterla mangiare a cena..
Cammin leggendo mi sembra comunque di aver fissato alcuni punti di differenza rispetto all'uso finora fatto della tavola di legno, ad esempio:
- il lievito di birra va usato in quantità sensibilmente inferiori a quelle comunemente diffuse del panetto (25g) per mezzo chilo di farina
- i tempi di lievitazione in compenso si allungano, arrivando fino a 24 ore nel caso di farine forti..
- nell'impasto napoletano la farina va ossigenata il più possibile....
- il forno dev'essere caldissimo....in particolare la pizza deve incontrare subito una superficie molto calda, il che esclude lo stenderla sulla teglia e ficcare tutto in forno..
Su questa base, ben misera, me ne rendo conto, pensavo di fare qualcosa del genere:
- metto acqua e lievito sciolto nella terrina
- verso la farina, già setacciata prima, a pioggia e lentamente amalgamando con le mani..
- verso la fine della farina aggiungo il sale sciolto in pochissima acqua..
- metto il resto della farina fino ad avere una pasta omogenea
- passo il tutto sulla tavola e impasto finchè la pasta comincia a dare segni di cedimento..
- faccio lievitare
- staglio
- faccio rilievitare
- stendo
- farcisco
- inforno a forno caldissimo...qui pensavo O di mettere la pizza con una pala autocostruita sulla teglia caldissima pozizionata alta e a grill acceso O di far cuocere direttamente sulla placca inferiore del forno due o tre minuti, e trasferire poi il tutto al piano di sopra a grill acceso....
Tutte le lacune che notate sono oggetto di domanda, ad esempio:
- Che farina usare? La Spadoni con glutine aggiunto? La Spadoni manitoba miscelata ad una 00, e nel caso in che proporzioni e quale 00?
La semola di grano duro ci può stare (ne amo il sapore), e se si quale altra farina devo scalare?
- Meglio il metodo diretto o il poolish?
- Quanto lievito, quanto deve lievitare e maturare, e dopo quanto lo staglio?
- Dove la trovo una pietra o dei mattoni refrattari che non ci mettano tre ore a scaldarsi e che costino abbastanza poco?
Mi rendo conto che è tutto molto nebuloso, ma per evitare che lo diventi ancor più preferirei mi rispondeste con osservazioni e, sulla base di quanto detto, ipotetiche intere procedure, più che con risposte secche a domande singole....altrimenti rischierei di riprodurre qui la confusione che mi ha colto spulciando i vecchi post..
....i precedenti tentativi di pizzificazione sono stati fallimentari....e sono napoletano, capite il mio dolore?! Ho bisogno di ritrovare le mie radici..:P
So che mi aiuterete....lo so....vi si legge in faccia che siete buoni....
....quindi vi ringrazio già da ora....
un bacio
BlessedBe
PS: in tutti i precedenti fallimentari tentativi, la pizza diventava materassosa in mezzo, mentre rimaneva biscottata e bassa sul cornicione....e questo partendo da un disco di altezza uniforme....come mai?
Bello il tuo messaggio meriterebbe una risposta nei dettagli.
Cmq ti dirò che la vera pizza napoletana non è riproducibile in un forno elettrico di casa.
E' questo è un dato di fatto a cui non si più presindere, detto questo però se vuoi mangiare una pizza cotta in forno elettrico di altrettato gusto, ti consiglio di specializzarti in pizza in teglia (foccaccia come la chiamo io).
La ricetta di come la faccio io la trovi qui:
www.pizzamike.it
Ciao
pizzamike
Non mi sogno nemmeno lontanamente di riprodurre la pizza napoletana nel forno elettrico, mon ami..
....ma non amo la pizza in teglia, è più forte di me, la voglio tonda e da piegare a libretto....ho letto di gente qui che senza pretese è comunque riuscita ad ottenere discreti risultati, vorrei solo che risolveste alcuni miei dubbi, ovvio che poi sta a me sperimentare..
..le domande del primo post restano vive, dunque....di certo non mi illudo di aprire una pizzeria in garage, chiedo solo delle basi da cui partire....per poi raccontarvi, ovviamente....:)
In particolare, una mi assilla....perchè il cornicione resta biscottato e non si alza?
Attendo..
BlessedBe
Il cornicione si alza e resta vuoto all'interno per un fenomeno dovuto alla veloce cottura i forno a legna.
I tempi di cottura sono di meno di 2 minuti.
Poi l'impasto deve essere ben maturato e lievitato.
Se salta uno di questi passaggi ecco che il cornicione non si solleva e resta biscottato.
Ciao
pizzamike
Ciao,
alle tue domande ha già risposto pizzamike, le uniche cose che posso aggiungere in quanto purtroppo ho un forno elettrico e di quelli che fanno pure schifo in quanto da "battaglia" mi permetto solo di aggiungere qualcosa.
A parte l'apertura del forno che non deve mai avvenire tranne che farlo verso la fine quando devi prendere la pizza per mettere la mozzarella, ti consiglio di fare così:
1) gran parte della cottura avviene con la pizza posta nella metà o leggermente più in alto del forno bollente 250 gradi. Però riservati la possibilità che quando devi sfornare e rinfornare per la mozzarella (6-7 minuti prima della fine cottura), poi puoi rimettere la pizza in un piano più alto di un gradino rispetto alla prima infornata e sparagli la resistenza del GRILL superiore.
2) per evitare il cornicione a biscotto come avrai visto dipende molto dalla lievitazione e dal forno. Se sei riuscito a far riempire il panetto di aria e a stenderlo bene, senza mai toccare il bordo, gran parte dell'aria se ne è andata nel cornicione. Se hai avuto l'accortezza di infornare la pizza in un forno pressochè bollente (riscaldalo 25 minuti prima) ed infornare senza perdere aria calda e tempo, dovresti un pò emulare le caratteristiche che cerchi.
In pratica il cornicione si alza bene e al centro rimane bassa. Il rischio però è che stando tanto tempo in forno il cornicione si bruci se si è gonfiato e assottigliato. Allora prima di infornare devi spennellarlo con un mix di olio e acqua. Se quando metti la mozzarella il cornicione è già troppo maturo e giallo, stai attento al grill o lo bruci, in quel caso non devi usare il grill.
Lo so è una rottura, ma io praticamente passo i miei 20-25 minuti a guardare la pizza, come se fosse un televisore.
Poolish o altri impasti è solo questione di esperienza, a me prima usciva bene solo il poolish, poi provando e riprovando il metodo diretto ora va molto meglio. Ma la lievitazione la faccio sempre di 24 ore, a farla di meno ho sempre problemi di vario genere. Dimenticavo, con cotture così lunghe metto molta acqua nell'impasto o il rischio che corro è di avere una pizza "secca".
Ciao
Mex
per eymerick: Ciao, sono Corrado da Avellino, pizzaiolo da oltre cinque lustri e appassionato di libri di V. Evangelisti. Per far alzare il cornicione della pizza prova a non schiacciarla sui bordi. Fu una delle prime cose che mi insegnarono, tanti e tanti anni fa. Inoltre la lievitazione deve essere variabile ( Ma questa è una faccenda leggermente più complessa) . Se ti interessa ho scritto un libro sulla pizza classica napoletana e la sua evoluzione naturale, dove si parla anche di quali farine e che tipo di lievitazione si deve fare per ottenere una buona pizza. La mia email è: equital2@email.it
Ciao e ... un prospero e "gonfio" futuro.
Corrado
....ho letto di gente qui che senza pretese è comunque riuscita ad ottenere discreti risultati...
Alludi forse a me, o Felice, Ugoredel sugo e tutti quelli che usano il fornetto?
In questo caso, ti rispondo e ti confermo tutto quello che hanno detto i miei precedessori se hai a disposizione il solo forno elettrico di casa.
All'inizio e sto parlando di 25 anni fa, ero nelle tue stesse condizioni, napoletano abituato a ultrapizze.... purtroppo non esisteva neanche il Forum dove sfogarmi un pò...
Fu quasi per caso che trovai in commercio un fornetto per pizza con pietra refrattaria che raggiungeva 350 gradi circa.
In pratica è il primo passo da fare per avere una pizza che si avvicina a quella che dici tu; un fornetto che ne cuocia una per volta, che raggiunga alte temperature, poi l'impasto, la farina ecc. ecc..vengono dopo..
Col forno di casa le avevo provate tutte, pietre refrattarie prima sotto, poi sopra, acceso ORE prima, niente.
Mi sa che chiederò le percentuali alla Ferrari, visto che le sto facendo una pubblicità esagerata, ma è l'unico fornetto in produzione, che ti permette di ottenere un risultato più che soddisfacente.
Una volta che hai il fornetto, puoi fare tutte le prove che vuoi, con farine deboli, forti, impasti a breve, lunga lievitazione ecc. ecc.
Il fornetto di cui prima, lo danno pure con i punti alla Q8.
Un ultimo consiglio rivolto a tutti gli eventuali acquirenti del fornetto Ferrari rosso: badate che la resistenza superiore sia quella a OMEGA ( mod. nuovo) e non circolare ( mod. vecchio). Questa modifica permette una cottura migliore della parte superiore della pizza.
Per eventuali altre informazioni, chiedi pure.
Saluti Falcon