Forum

Notifiche
Cancella tutti

********Fiocco affacciati******************

(@fisio)
Membro Registered

Fiocco vieni vieni!
Ho riletto un tuo post e allora armati di buona pazienza e spiegami se ti va con precisione sti passaggi:

Il procedimento era:colmare per meta' una grande bacinella di farina,nella meta' restante si metteva l'acqua sempre fredda (allora Fiocco qui non capisco ipotizziamo che io voglia impastare 1600 di farina con un litro di acqua che faccio metto la farina in una bacinella e l'acqua in un altra bacinella? oppure metto tutto in una grande bacinella divisa in due scompartimenti
"non so neanche se esistono in commercio" perchè altrimenti non capisco tu dici colmare la bacinella per metà di farina e la metà restante di acqua praticamente mi viene da capire che le hai già mischiate!) il sale era espresso in pugni ma ricordo che ecc.  (quindi il sale lo scioglievi tutto nell'acqua prima di mettere la farina? Prima acqua poi tutto il sale nella stessa poi lentamente farina?) dopodiche'ci
schiaffava mezzo dico mezzo panetto di lievito di birra sia che fosse inverno sia che fosse estate, (quindi io capisco questo: lui scioglieva tutto il sale nell'acqua poi sbricciolava il lievito di birra nella farina, prima di iniziare ad unire farina ed acqua giusto?) si faceva scendere pian piano la farina (a pioggia suppongo) con il lievito sbriciolato in essa (nella farina) e si iniziava la procedura.
Una volta
che acqua e farina erano livellati (qui proprio non capisco che vuoi dire che la farina era in un contenitore l'acqua in un altro ed avevano raggiunto lo stesso livello? oppure per livellati intendi quando acqua e farina avevano raggiunto lo stesso quantitativo nell'impasto?) voleva che io ci aprissi e chiudessi le mani dentro per almeno dieci minuti!!Successivamente si incorporava altra farina (allora tu stavi con le due mani nella bacinella con un impasto suppongo appiccicosissimo e allora che facevi? liberavi una delle due mani sicuramente  piena di pasta e con la stessa prendevi la farina da un'altro contenitore? Una voltà mi hai detto: "non aver fretta di pulirti le mani" ecco perchè ti chiedo i particolari.)  e mi faceva iniziare
un movimento d'acchiappo cioe'afferravo la pasta dal fondo e la
sollevavo su'tipo il lavoro che fanno le braccia tuffanti!altri 5 o 6 minuti
e poi si passava all'operazione pugilato una volta reinfarinato (quindi infarinavi e facevi una passata con i pugni rinfarinavi ed un'altra passata con i pugni così di seguito?) dovevo
affondare i miei pugni,facendo attenzione che una volta a fondo
dovevano compiere un movimento rotatorio e questo per tutta
l'ampiezza della bacinella!ora arrivava il bello gia'stremato dovevo
aggiungere la farina necessaria per determinare la consistenza,
e da li' in avanti pieghe a fazzoletto (allora le pieghe a fazzoletto c'è chi dice che tra una lembo ed il sottostante non debba mai capitarci farina fresca tu cosa facevi quando spolveravi facevi attenzione a questo particolare?) in tutti e quattro i sensi sempre
spolverando farina con saltuari cappottamenti di tutta la massa
e qualche pugno ben assestato.Quando prendendone alcune parti
e dirigendole in alto il punto di strappo era sufficentemente lontano
dalla massa avevo finito!!!
Dopodiche'si lasciava la bacinella sul marmo pizza,si copriva con una
tovaglia bagnata,(ma non a contatto pasta)!!e ci si andava a riposare.
(Non hai specificato di media quanti kg di farina ammassavate).
Quando stagliavi li rinfarinavi i panetti?

Caro Fiocco se hai la pazienza di rispondermi dettagliatamente io vado e provo (non riverserò più sul marmo ma completerò l'impasto in bacinella) . Essendo in malattia non ho nulla da fare!

Ciao e grazie

Citazione
Topic starter Pubblicato : 25/02/2005 17:15
(@fiocco)
Ospite

Accidenti!!!!Hai ricopiato per intero il mio post!!!Ti sarebbe bastato scrivere impasto a mano!!Evidenziando solo i punti a te non chiari,ti saresti risparmiato tempo e fatica.Comunque cerchero'di chiarire quei punti da te' citati.La bacinella e'una sola,la farina occupa,diciamo la parte sinistra,e l'acqua la parte destra.L'ideale sarebbe avere gia',la quantita'necessaria di farina utile a completare l'impasto.A questo punto lasci cadere il sale nell'acqua,la prospettiva e'una fontana che invece di avere l'acqua al centro,c'e'l'ha'di lato.Il mio maestro una volta salata l'acqua voleva che l'assaggiassi pensando intensamente all'acqua di mare,l'intensita'salina doveva essere simile.Il lievito era posizionato in superfice,sulla farina sbriciolato,quando iniziavo a impastare,il primo gesto era,spostare la prima farina da sotto,quella bagnata verso destra,ma a piccole prese,si tratta di spostare la farina da sinistra a destra,gradualmente,appena inizia il primo accenno di crema,come un effetto frana,dall'alto si lascia precipitare il lievito nel liquido,quindi niente pioggia ma frana!!Questo e' il momento di livellamento,con le mani apri e chiudi!!Livellamento sta'per crema che inizia ad asciugare si va'verso la creazione dell'impasto.In questa fase dici bene umido e appiccicoso e' l'impasto,le mani si puliscono con la farina,e le prese successive avvenivano direttamente a mano dal sacco da 50kg posizionato al mio fianco,il fatto di non aver fretta di pulirsi le mani e'consigliato per evitare uno stallo dell'impasto proprio nel momento di salita della massa,che ha bisogno di movimenti continui,per evitare impallottolamenti.I pugni si assestano per incorporare la farina che in questa fase scende a pioggia,in questa fase l'impasto e' piu' asciutto la massa ben definita il peso si fa' sentire.E'vero che tra un lembo e un'altro non debba esserci farina fresca,bisogna sempre incorporarla.Quando appunto,afferrando un lembo e tirandolo in su'il punto di strappo era lontano il segnale era chiaro,la pasta era impastata e pronta!!Questo accadeva alle 14,30 -15,00.Alle 18,00 sollevando la tovaglia umida che ricopriva la bacinella si notava il rigonfiamento che...da meta'bacinella iniziale raggiungeva la cima quasi a fuoriuscire,si prendeva quindi un po' di pasta e si preparavano 30 palline,appena iniziava la serata altro pezzo di pasta altre 30,appena ne rimanevano una quindicina altre 30 e cosi' via,palline appunto di pari passo.La quantita'di farina non la ricordo,ma ti posso dire che in questa enorme bacinella ci versavo 15 litri d'acqua,e durante il componimento delle palline si usava parecchia farina sia nel filone che nell'alveolo della pallina.Spero di essere stato esaudiente,se qualcosa ancora non ti e' chiaro non esitare a chiedere,c'e'da notare come per questo maestro era ininfluente la pesa del lievito,ininfluente l'incorporo della farina,ma molto importante la quantita' di sale che a volte dovevo assaggiare tre o quattro volte,prima di avere il mare(che schifo)Importantissima l'esecuzione dei vari passaggi di lavorazione,e avrei rischiato il licenziamento qualora si fosse accorto di un uso di qualsiasi cosa che non fosse acqua,lievito,sale,e farina!!!!Ora,per concludere,io non so'se questa sia la massima espressione di un impasto doc!!Ma quello di per certo che so' e'cosa succedeva in quella pizzeria,come la gente mangiava,e come la cassa suonava!!!Sai che ti dico???Mi hai fatto venir voglia,questa sera i miei clienti mangeranno meraviglie,impastero'a mano!!Saluti

RispondiCitazione
Pubblicato : 25/02/2005 19:05
(@marco-p)
Membro Registered

Mi permetto di intervenire:

Quando si usva la martola (madia), molti appunto mettevano la farina TUTTA DA UN LATO (per esempio destro) e tutta l'acqua dall'altro lato (in questo esempio, sinistro). poi si prendeva la farina un poco alla volta e la si mischiava con l'acqua. alla fine, di solito rimaneva sempre una certa quantitá di farina sul lato non utilizzata.

Esisteva a Napoli in una famosa pizzeria, una martola con diga centrale per separare i due ingredienti.

Ciao

RispondiCitazione
Pubblicato : 25/02/2005 19:07
(@marco-p)
Membro Registered

scusate, ma mentre scrivevo molto lentamente (perché al telefono) fiocco nel frattempo ha risposto...

RispondiCitazione
Pubblicato : 25/02/2005 19:08
(@fisio)
Membro Registered

Bene mi metto all'opera.
Grazie ragazzi vi farò sapere!

RispondiCitazione
Topic starter Pubblicato : 25/02/2005 19:34
(@pizzocchero)
Membro Registered

Ehi carissimi
Scusate ma nessuno avrebbe una foto di questa
benedetta martola/madia ?

Mi incuriosisce
Saluti Pizzocchero

RispondiCitazione
Pubblicato : 25/02/2005 21:04
(@fisio)
Membro Registered

La mia curiosità per l'impasto napoletano e nata proprio vedendo una vecchissima Martola che abbelliva l'ingresso di una pizzeria.
Hai presente le fioriere ricavate da un tronco d'albero intero? In genere le trovi in montagna. Be molto simile!
all'interno di questo tronco c'era un foro unico molto lungo largo e profondo ma diviso in due metà una delle quali più profonda (che andava a determinare una vaschetta) ed una meno (che costituiva un piano su cui si poggiava la farina presumo fatta cadere a pioggia).
Questa è quella che ho vista io. Marco invece ne descrive un'altra divisa in due scompartimenti  da una barriera.
Ciao ciao 

RispondiCitazione
Topic starter Pubblicato : 25/02/2005 23:09
(@marco-p)
Membro Registered

La martola che si usava anticamente nelle pizzerie e forni napoletani era derivata da quella che si usava nelle case di campagna.

Quella napoletana era differente da quelle delle altre parti d'italia (almeno per le foto che ho trovato) dal fatto che aveva una forma a vasca, con le pareti inclinate.

Quelle che ho visto io erano veri e propri mobili, no tronchi rustici.

Nelle case di campagna, la martola aveva due sportelli, sotto la vasca menzionata, dove si mettevano le pagnotte di pane da conservare per tutta la settimana. La vasca poi veniva chiusa con un piano ribaltabile a cerniera, che veniva usato anche come piano di lavoro.

Ciao

RispondiCitazione
Pubblicato : 26/02/2005 07:51
(@fiocco)
Ospite

Volevo chiedere a Marco o chiunque sappia,con Pizzamike a Vico ho finalmente visto con i miei occhi,le famose tavole di legno,che contengono i panielli.Ma questo,e qui'mi sorge un dubbio per legge sanitaria,e' consentito???Saluti

RispondiCitazione
Pubblicato : 26/02/2005 11:24
(@gabriel)
Membro Registered

E' vietatissimo, il legno è abbolito, anche quelle forme tonde (con manico) per metterci sopra polenta o pizze giganti vanno in cantina, come pure taglierini, mescoli ecc...
Ciao Gabriele D.

RispondiCitazione
Pubblicato : 26/02/2005 19:09
(@marco-p)
Membro Registered

Che io sappia non esiste nessuna legge specifica. Per quanto ne so, quando si é cercato di vietare i forni a legna, e la comunitá europea non approvó la legge, si parlava anche delle pale di faggio dei fornai. Quelle si usano ancora, quindi non penso sia vietatissimo. Dipende secondo me dagli ispettori sanitari della zona, ed in primis comunque da come tu le conservi..

Ciao

RispondiCitazione
Pubblicato : 27/02/2005 09:32
(@ciro-salvo)
Membro Registered

si ogni comune interpreta la cosa a modo suo...e di pizze e pizzerie non sanno nulla...

RispondiCitazione
Pubblicato : 27/02/2005 09:40
Condividi:
Translate »