Forum

Notifiche
Cancella tutti

conservazione dell'impasto durante la puntata: aria, lievitazione, superficie secca

Pagina 2 / 2
(@-2261)
Membro Registered

Ramirez, grazie mille: adesso il panorama è decisamente molto più chiaro e completo! 😉

Mi è rimasto un solo dubbio.
Quale sarebbe la differenza tra un impasto che ha ricevuto un alto apporto di ossigeno durante l'impastazione rispetto ad un impasto che invece ne ha ricevuto poco?
Stando a quanto ho appreso, provo a rispondermi da me: credo che un impasto poco ossigenato abbia prospettive di sviluppo volumetrico più scarse rispetto ad uno più ossigenato, e questo perchè (sintetizzerò al massimo, a scanso di imprecisioni): meno lieviti = meno zuccheri = meno CO2 e alcool.
E' corretto?
 

RispondiCitazione
Topic starter Pubblicato : 07/06/2012 08:12
(@-2679)
Membro Registered

Una cosa la devo dire anch'io:

Fare una puntata lunga, in assenza di ossigeno, oppure farla facendo "respirare l'impasto", cioè lasciandolo in presenza d'ossigeno, magari praticando dei tagli alla massa in modo che questo sia più efficace, non è proprio la stessa cosa.

In questo caso, rallenteremo la fermentazione alcolica dei saccaromiceti, con un conseguente minor sviluppo di alcool etilico, ma si favorirà invece il loro moltiplicarsi e il loro accumulo di energia.

Inoltre si svilupperà un'ambiente più favorevole allo sviluppo dei più lenti lattobatteri, avendo così un maggiore equilibrio nei processi enzimatici.

Le reazioni sono molteplici e difficili da calibrare, ma una cosa è sicura, lasciando l'impasto chiuso in una cassetta, avremo una più rapida fermentazione alcolica proprio per la ridotta presenza di ossigeno.

RispondiCitazione
Pubblicato : 07/06/2012 12:09
(@gabriele-raimondi)
Membro Registered

Ben tornato Carmine , sentivamo la tua mancanza ......e sopratutto in tema di verace ne sai più del diavolo....

RispondiCitazione
Pubblicato : 07/06/2012 12:23
(@-2679)
Membro Registered

 Ciao Ramirez, come và????

RispondiCitazione
Pubblicato : 07/06/2012 13:10
(@gabriele-raimondi)
Membro Registered

Diciamo che và ....abbiamo preso un bel spavento con il terremoto.......

RispondiCitazione
Pubblicato : 07/06/2012 14:21
(@-2679)
Membro Registered

Xchè dove stai???

Fai conto che sto ospitando i miei cognati che stavano a circa 10 km dall'epicentro e stanno passando un brutto periodo.

RispondiCitazione
Pubblicato : 07/06/2012 22:38
(@gabriele-raimondi)
Membro Registered

Sono a pochi chilometri anch'io dall'epicentro (Nonantola(MO) ,comunque tutto bene , purtroppo parecchia gente ci ha rimesso tutto quello che aveva...

RispondiCitazione
Pubblicato : 08/06/2012 13:44
(@gabriele-raimondi)
Membro Registered

[quote=polash]

Ramirez, grazie mille: adesso il panorama è decisamente molto più chiaro e completo! 😉

Mi è rimasto un solo dubbio.
Quale sarebbe la differenza tra un impasto che ha ricevuto un alto apporto di ossigeno durante l'impastazione rispetto ad un impasto che invece ne ha ricevuto poco?
Stando a quanto ho appreso, provo a rispondermi da me: credo che un impasto poco ossigenato abbia prospettive di sviluppo volumetrico più scarse rispetto ad uno più ossigenato, e questo perchè (sintetizzerò al massimo, a scanso di imprecisioni): meno lieviti = meno zuccheri = meno CO2 e alcool.
E' corretto?
 

No , se ci sono meno lieviti ci saranno più zuccheri presenti nell'impasto e chiaramente meno CO2 e meno alcool

Scusa se non ti avevo risposto prima

RispondiCitazione
Pubblicato : 09/06/2012 21:20
(@-2261)
Membro Registered

[quote=Ramirez]

No , se ci sono meno lieviti ci saranno più zuccheri presenti nell'impasto e chiaramente meno CO2 e meno alcool

Scusa se non ti avevo risposto prima

 

Ma figurati. Grazie ancora!

Ne approfitto per esprimere la mia solidarietà a te e a neaples79 per i brutti giorni che, direttamente o indirettamente, avete vissuto: ho diversi parenti e amici in Emilia, e se questo legame è stato già da solo sufficiente a darmi un assaggio della situazione, non oso pensare cosa significhi sperimentala sulla propria pelle.

RispondiCitazione
Topic starter Pubblicato : 12/06/2012 17:16
(@-2679)
Membro Registered

[quote=Ramirez]

Sono a pochi chilometri anch'io dall'epicentro (Nonantola(MO) ,comunque tutto bene , purtroppo parecchia gente ci ha rimesso tutto quello che aveva...

Mio cognato stà a Ravarino, quando mi capita di andarlo a trovare passerò a farti un saluto

RispondiCitazione
Pubblicato : 12/06/2012 22:22
(@gabriele-raimondi)
Membro Registered

Mi mandi una mail e ci sentiamo per telefono , io sono a 3-4 kilometri da Ravarino...

RispondiCitazione
Pubblicato : 13/06/2012 13:48
(@-2679)
Membro Registered

Ok mister lo farò

RispondiCitazione
Pubblicato : 13/06/2012 16:00
(@-2261)
Membro Registered

Vorrei scomodare un ultima volta gli esperti frequentatori di questo topic con riguardo ad uno specifico dubbio inerente la crosticina che si forma a contatto con l'aria diretta; mi chiedo infatti se essa si possa considerare come una parte di impasto oramai "morta" (cioè, compromessa, inefficace, incapace di svolgere alcun ruolo nelle fasi di lievitazione e cottura), o se, al contrario, sia ancora in grado di fare il suo gioco.
E' ben inteso che essa, se anche si potesse considerare come una parte morta, interesserebbe una percentuale di impasto così esigua da risultare trascurabile ed ininfluente in confronto all'intera massa. Tuttavia, sulla scorta di alcune informazioni racimolate negli altri topic (ad esempio, il fatto che molti suggeriscano di spennellare con acqua, poco prima dell'utilizzo, i panielli "affetti" da crosticina; o ancora il fatto che tra le tecniche di conservazione del lievito madre c'è proprio quella dell'essiccazione), sarei portato a pensare che la crosticina più che morta e solo "addormentata", e che come tale può essere risvegliata tramite un semplice processo di re-idratazione.
La mia intuizione è corretta?
Grazie. 🙂
 

RispondiCitazione
Topic starter Pubblicato : 15/06/2012 12:08
(@-2679)
Membro Registered

Semplicemente si è ossidato.

RispondiCitazione
Pubblicato : 15/06/2012 22:40
Pagina 2 / 2
Condividi:
Translate »