2 quesiti...
Rileggendo vecchi messaggi sul criscito, sulla preparazione iniziale e sul mantenimento, mi son venuti dei dubbi.
Considerando che uno dei metodi per far "nascere" il lm è la cattura di batteri e dei lieviti presenti nell'aria e che Marco dice:
allora, riflettendo mi son detto: un criscito già maturo credo sia caratterizzato da 1)un suo originale ceppo batterico, che gli conferisce caratteristiche uniche, ma credo sia anche 2)in una certa continua evoluzione, nel senso che esiste un continuo scambio con l'ambiente in cui viene a trovarsi. E mi chiedo: come entra in relazione con i lieviti presenti nell'aria? Questi vanno ad arrichirlo ulteriormente, aumentandone la complessità del sapore o no o dipende dal tipo di questi nuovi "intrusi" e da quello degli originali?
Che grado di stabilità (se è corretto definirla tale) ha un determinato ceppo batterico?
E se per esempio portassi il mio lm in una famosa pizzeria di Napoli?
Sarebbero strafelici i miei crisceti per l'inaspettata abbondanza di partners solo sognate fino a quel momento e al contrario i loro correrebbero alla ricerca di cinture di castità o ...?
Se così fosse che senso avrebbe parlare di lievito camaldoli o..., non sarebbe solo una generakizzazione derivante da deduzioni olfattive cmq limitanti?
Quindi ,in un discorso del genere (tralasciando le ultime tre righe da delirio), che senso poteva avere ad es l'usanza (che anche l'altro giorno Fiocco ricordava) di servirsi del medesimo asse di legno per impastare e appoggiare il pane sfornato? si autorafforzavano?
Scusate per le domande un po' incasinate, ma vorrei approfittare della cultura delle persone che partecipano a questo forum... sperando poi che l'argomento interessi anche ad altri
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