crepacuore
Theo e il suo padrone erano cacciatori di bombe in Afghanistan
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Liam e Theo erano inseparabili. Il ventiseienne caporale Liam Tasker e il suo spaniel Theo di 22 mesi si erano conosciuti nella base del Military Working Dog Regiment, l' unità delle forze britanniche che addestra i cani a scovare esplosivi e armi negli avamposti di guerra più pericolosi. E a loro era toccata una missione dura nella provincia di Helmand nel sud dell' Afghanistan dove i talebani sparano e dove i terroristi piazzano bombe ovunque. Liam e Theo sono morti assieme: una favola con un finale triste. Il giovane militare Liam è stato centrato da un cecchino mentre era in perlustrazione. Theo lo ha visto cadere, gli è stato al fianco. Poi, appena lo hanno riportato solo a Camp Bastion, a pochi chilometri dal teatro dell' agguato, si è accasciato. Disperato per la sorte che era toccata al suo amico e padrone non ha retto e il suo cuore si è fermato. Le storie che arrivano dalle disperate terre afghane sono terribili, questa di Liam e Theo narra di un uomo e di un animale che si aiutano, si sostengono nel lavoro più duro e più estremo, insieme si spingono oltre la comune linea del coraggio, si amano fino al punto di condividere la sorte. Che Liam Tasker avesse con i cani un rapporto speciale lo sapevano bene la fidanzata Leah e i genitori scozzesi di Kirckcaldy, la città sul mare dell' economista Adam Smith. Si era arruolato come meccanico ma era riuscito a farsi assegnare al Royal Army Veterinary Corp proprio per quella sua passione così forte. Ed era infine passato alle unità britanniche che insegnano agli springer spaniel, una bellissima razza di origine inglese, a puntare gli esplosivi e a indicare i luoghi che nascondono le mine. Aveva preso in carico Theo, uno delle 400 bestie in addestramento, e si era formata una coppia straordinaria. Prima di partire per la provincia di Helmand aveva confidato alla sua ragazza: "Quando tornerà vorrei proprio tenermi Theo". Da cinque mesi stavano a Camp Bastion e si erano fatti una certa fama per il loro affiatamento e per la loro abilità: per ben 14 volte erano riusciti a sventare attentati, scoprendo ordigni collocati in strade e sentieri di passaggio sia militare sia civile. Avevano stabilito una sorta di record ed erano stati premiati. Una decina di giorni fa è arrivato l' ordine di una nuova perlustrazione. Pareva un pattugliamento senza particolari pericoli, all' improvviso un cecchino ha cominciato a sparare contro i militari britannici e ha centrato Liam che è morto. Theo era lì. Gli è corso attorno, come impazzito, ha guaito a lungo. I commilitoni di Liam sono riusciti a calmarlo, a caricarlo su un furgone diretto alla base. Ma, non appena è sceso, è crollato per il crepacuore. Liam, il trecentocinquantottesimo soldato britannico ucciso in Afghanistan dal 2001 e Theo, il quinto spaniel caduto in missione, sono tornati sullo stesso aereo alla base della Raf nella contea del Wiltshire. Li hanno accolti con grandi onori, da eroi. La bara con la bandiera per Liam e l' urna con le ceneri di Theo, una di fianco all' altra. Ad aspettarli, per il tributo finale, erano schierati gli uomini del reggimento e tutti i loro quattrocento fidati amici. Li ha salutati il ministro della difesa: "Liam e Theo hanno salvato decine di vite, saremo a loro eternamente grati". Sono stati sepolti insieme.
Eppure il cane scodinzola. Il ragazzo si rivolge alla vicina caserma dei carabinieri, dove si dispone il recupero del cucciolone di mezza taglia e il suo ricovero presso un ambulatorio veterinario di Ragusa. Chi lo visita stabilisce inequivocabilmente, dalla cicatrizzazione dei moncherini, che le zampe sono state stagliuzzate in tre momenti diversi. Un incubo senza fine. Parte il tam tam sul Net e Alessandra, dell’associazione FEDER F.I.D.A di Biella non si perde d’animo. Si mette in contatto con la Sicilia e riesce a superare la burocrazia, l’assenza di norme certe e una certa qual ritrosia delle forze dell’ordine, decidendo di prendere un volo per Catania. Da lì conta di rientrare a Bologna. Ci teniamo in contatto e, per quanto posso, le offro tutto il supporto logistico e morale.
Alessandra arriva a Catania e trova gente il cui comportamento commuove, per le attenzioni dedicate a questo sfortunato cagnolone che, nonostante le traversie subite, ha ancora fiducia nell’uomo. Soprattutto Alessandra, che era preoccupata di dover far viaggiare un animale così debole, in stiva, trova il comandante Comandante Salvati, che guida, per l’Alitalia, l’aeromobile Catania Bologna delle 17.30. Salvati e tutto il personale di bordo si prodigano in ogni modo per rendere le manovre d’imbarco e sbarco agevoli, ma soprattutto accettano di buon grado il cane all’interno dell’aereo, riservandogli le ultime tre file.
Prima del decollo, il comandante informa i passeggeri che su quel volo è presente un "passeggero speciale" e queste due semplici parole, dette col cuore, inducono le persone a bordo a fare la processione per dare una carezza allo sfortunato ospite che viaggia tranquillo in ultima fila. Non solo l’associazione protezionistica ma noi tutti dobbiamo un ringraziamento speciale al comandante Salvati (e al personale di volo) per il coraggio e la sensibilità dimostrati nell’interpretare in modo flessibile le severe regole che le compagnie adottano verso gli animali che volano.
Lo hanno chiamato Dream (sogno) e ora è ricoverato in una clinica di Bologna dove subirà probabilmente diversi interventi di protesi per potersi rimettere in movimento, forse aiutato da un carrellino. Questa è la storia di uno o più criminali che oppongono alla noia i peggiori istinti umani, ma, allo stesso tempo, è la storia di persone che fanno sperare ancora in un’umanità futura. Auguri, Dream, ti verrò a trovare presto con un wurstel in mano.