Igiene e sicurezza sul luogo di lavoro tornano al centro dell’attenzione. Da un seminario indetto dai panificatori del vicentino fino ad una storia di estorsione di pane e pizza.
Mai come di questi tempi si discute di sicurezza sul lavoro. Finalmente, ma pur sempre in ritardo di anni, la stampa dedica maggiore attenzione al problema delle morti bianche, una costante tragica della quotidianità del nostro paese. Ma come le notizie di cronaca meritano rilievo, riteniamo giusto mettere in risalto anche quelle azioni che cercano di porre rimedio all’assillante problema.
L’Associazione Panificatori Vicentini, con il supporto della Federpanificatori del Veneto, ha organizzato un seminario per discutere principalmente di sicurezza nelle imprese di panificazione, partendo dal primo step di un progetto pilota dei panificatori veneziani, dedicato appunto alla gestione della sicurezza e dell’igiene aziendale.
Oltre agli aspetti di cui tener conto per la sicurezza degli addetti e per la cura dell’igiene aziendale (segnale di qualità, secondo i relatori), è stato analizzato il Testo Unico sulla sicurezza, il decreto legislativo varato il 9 aprile scorso. Di questo testo “non si può condividere la parte riformata che inasprisce le sanzioni a carico dell’imprenditore, quella che dà sempre più potere ai Rappresentanti Lavoratori per la Sicurezza del Territorio, che porterà ad una diffusa conflittualità senza incidere sulla qualità della sicurezza aziendale” ha affermato il relatore Marco Zelco, il quale ha aggiunto che il prossimo governo è seriamente intenzionato a rivedere proprio questa parte del decreto.
Ma per quanto si cerchi di stare attenti ad evitare pericoli sul luogo di lavoro, poco si può fare contro le insidie provenienti dall’esterno. Ne sa qualcosa un fornaio di Vieste, a cui un ragazzo di 30 anni estorceva pane e pizza da ormai cinque anni.
Redazione Pizza.it
Nessun commento presente